5 NOVEMBRE 2004. DAL
CORRIERE DELLA SERA
La fine di Arafat. Nuove voci e smentite Negato
«categoricamente» che il leader dell'Anp si trovi in
coma di livello 4, ossia irreversibile PARIGI - Continua
anche venerdì la ridda di voci sull'autentico stato di salute
per presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp)
Yasser Arafat, ricoverato da alcuni giorni in un ospedale
parigino. Secondo Leila Chahid, delegata generale
palestinese a Parigi, Arafat si trova «tra la vita e la
morte». Chahid ha smentito «categoricamente» che il
leader dell'Anp si trovi in coma di livello 4, ossia
irreversibile, come diffuso giovedì da fonti mediche
francesi. «Potrebbe risvegliarsi come non potrebbe
risvegliarsi mai più», ha detto Chahid. «È in uno
stato in cui potrebbe rimanere per lungo tempo oppure
uscirne».
Chahid ha detto che lo stato di coma è dovuto a un'anestesia
per alcune analisi (endoscopia, coloscopia, biopsia del
midollo spinale). «Tutti gli organi vitali sono
funzionanti». Chahid ha riferito che Arafat ha anche aperto
gli occhi e sorriso al presidente francese Jacques Chirac
venuto a fargli visita giovedì. La rappresentante
palestinese ha criticato gli organi d'informazione
israeliani che giovedì aveva dato la notizia della morte
del capo palestinese, notizia però che era stata
confermata anche da fonti militari francesi.
NIENTE SEPOLTURA A GERUSALEMME - Yosef Lapid, ministro
per la Giustizia israeliano, ha confermato che il governo
di Israele non permetterà la sepoltura di Arafat a
Gerusalemme, come indicato dal leader palestinese nel suo
testamento. Militari israeliani hanno detto di escludere anche
una sepoltura a Abu Dis, nella periferia di Gerusalemme.
Lapid ha indicato la Striscia di Gaza, luogo sul quale il
governo israeliano non si opporrebbe.
SUCCESSIONE, ABU ALA RINVIA IL VIAGGIO - Il primo
ministro palestinese Abu Ala ha rinviato a sabato il suo
viaggio nella Striscia di Gaza per il meeting con i
responsabili della sicurezza dellAnp previsto
inizialmente per venerdì. Abu Ala, che sarà
accompagnato dal ministro degli Esteri Nabil Shaath, incontrerà
i responsabili di tutti i servizi di sicurezza di
Cisgiordania e Striscia di Gaza per definire una politica
comune che possa stroncare sul nascere la possibilità di
disordini in caso di morte di Yasser Arafat. Al vertice
di sabato - riferisce Haaretz - dovrebbero partecipare
anche i leader politici di Hamas, Jihad Islamica e al
Fatah. Secondo funzionari palestinesi citati dal
quotidiano, Abu Ala teme che la morte del presidente
palestinese possa scatenare tumulti nei territori e dare
nuovo impulso allattività dei gruppi estremisti.
Nella notte tra giovedì e venerdì, Hamas e il Fronte
popolare per la liberazione della Palestina (Fplp) hanno
emesso un comunicato congiunto per la costituzione di una
«leadership palestinese collettiva».
MORTI DUE BAMBINI - Intanto venerdì mattina due cugini
palestinesi di 8 e 10 anni sono rimasti uccisi da
un'esplosione avvenuta nel campo profughi di Khan Younis,
nella Striscia di Gaza. Secondo i palestinesi i due
bambini si trovavano in casa quando la loro abitazione è
stata colpita da un proiettile di carro armato
israeliano. Il portavoce dell'esercito di Tel Aviv ha
però negato che in quel momento fossero in corso
operazioni militari nella zona. Giovedì i soldati
israeliani avevano ucciso tre palestinesi nel capo
profughi di El Bureij. Nella notte due militari
israeliani impegnati alla frontiera di Gaza con il Sinai
sono rimasti feriti da un missile anti-carro.
DA
- LA NAZIONE
Parigi, 5 novembre 2004 - Continua l'agonia del
vecchio leader palestinese e, parallelamente, si
rincorrono voci contraddittorie sul suo reale stato di
salute.
E' di qualche minuto fa la notizia divulgata dal sito
israeliano Debka Files, secondo cui Arafat sarebbe
morto da qualche minuto. Il sito cita media francesi.
E stamattina fonti palestinesi hanno smentito la morte
cerebrale di Yasser Arafat, ieri sera data per certa dai
maggiori media mondiali. " Non è vero -
afferma recisamente la portavoce palestinese Leila
Shahid - Arafat è in coma reversibile".
La delegata palestinese a Parigi ha spiegato alla radio
francesen RTL che l'anziano leader palestinese è in
condizioni critiche " tra la vita e la
morte". Arafat "non è assolutamente"
in uno stato di morte cerebrale e il suo coma è
reversibile, ha detto la Shahid intervistata
dall'emittente; e ha aggiunto che il 75enne presidente
dell'Autorità Nazionale Palestinese ha aperto gli occhi.
L'affermazione arriva dopo una giornata in cui si sono
rincorse senza sosta le notizie sull'effettivo stato
dell'anziano leader, ricoverato nell'ospedale militare
di Percy, alle porte di Parigi, davanti al quale diverse
decine di militanti palestinesi hanno trascorso la notte
E' ancora giallo, dunque, sulle condizioni del presidente
palestinese. Ieri fonti mediche dell'ospedale militare di
Parigi avevano riferito che per Yasser Arafat era
sopraggiunta la morte cerebrale. In precedenza le
stesse fonti avevano detto che la situazione medica era
complessa.
Poi hanno cominciato a inseguirsi voci contrastanti.
" Arafat non è morto" aveva riferito il
portavoce dell'ospedale militare Percy dove è ricoverato
il leader palestinese "ma è in coma irreversibile e
non può riprendersi"
La notizia che Arafat sarebbe morto, viceversa,
ieri era stata diffusa da radio Monte Carlo, citata
dal secondo canale della televisione israeliana.
Prima delle dichiarazioni del portavoce dell'ospedale
Percy, che smentivano il decesso del leader palestinese,
il primo ministro lussemburghese Jean Claude Juncker
aveva affermato che Arafat era morto quindici minuti
prima.
La notizia della presunta morte del leader palestinese
Yasser Arafat ha spinto i listini statunitensi al
rialzo. La sensazione degli investitori, riferiscono
i trader, è che la scomparsa di Arafat aumenterebbe le
speranze di un accordo di pace in Medio Oriente.
Il Dow Jones in rialzo di 50 punti, a quota 10.187 punti.
DA
- IL SOLE 24 ORE
la
lunga agonia di yasser arafat
Il presidente palestinese Yasser Arafat non è in
stato di morte cerebrale ma è in coma reversibile,
quindi versa una situazione migliore di quella di ieri
quando i bollettini medici paralavano di morte celebrale.
Lo ha detto oggi alla radio francese Rtl la delegata
generale della Palestina in Francia, Leila Shahid. La
notizia pare essere stata confermate anche dalla moglie
del Raiss. È questa lultima controsmentita delle
smentite che da ieri si susseguono circa la morte del
leader dei palestinesi.
Secondo Yosef Lapid, ministro israeliano della giustizia,
Yasser Arafat è tenuto in stato di «Morte cerebrale»
con macchine che artificialmente tengono attivi alcuni
organi. Non è chiaro quale sia la fonte
dell'informazione data dal ministro israeliano. I
responsabili palestinesi che accompagnano Arafat
nell'ospedale militare francese rifiutano di fornire
notizie dettagliate sulle sue condizioni. I medici
francesi hanno soltanto detto che Arafat è in gravi
condizioni ma continuano a negare che sia morto.
Intervistato dalla televisione israeliana Canale 2, Lapid
ha detto: «Io non so più di quello che sanno tutti. È
chiaro che ora è in una condizione di morte cerebrale,
clinicamente morto e che lo stanno tenendo in vita
artificialmente. Devono decidere quando staccare la
spina».
Il giallo sulla morte di Yasser Arafat, o
meglio il suo stato tra la vita e la morte, si spiega con
la criticità del momento. Il raiss non ha mai voluto
nominare ed è stato sempre riluttante a cedere qualsiasi
potere: allinterno dellOnp si cerca di
prendere tempo per creare le condizioni per la
successione, evitare scontri e incidenti nei
"territori" e trovare un compromesso per la
sepoltura che per la legge islamica deve essere eseguita
in tempi brevi dopo la morte. Tenere il presidente in uno
stato di morte celebrale e non dichiarane lavvenuto
decesso potrebbe essere funzionale a creare i presupposti
per la transizione dei poteri e tentare di risolvere il
problema del luogo ove seppellire Arafat, dal momento che
il premier israeliano Sharon ha dichiarato a più riprese
che non avrebbe permesso la sepoltura a Gerusalemme,
città simbolo e punto chiave del fallimento degli
accordi di pace del 2000.
Fino alle sette di stamani non è stato diramato nessun
nuovo bollettino medico. «Il presidente Arafat è in
gravi condizioni. È ancora in coma», ha detto ieri un
alto funzionario palestinese coperto da anonimato.
Decine di sostenitori di Arafat si sono radunati da ieri
sera di fronte all'ospedale nel sobborgo parigino di
Clamart, con bandiere e ritratti del leader, che ieri ha
ricevuto una visita del presidente francese Jacques
Chirac.
Rafforzate nei territori misure di sicurezza
Le misure di sicurezza si sono intensificate negli
insediamenti ebraici in Cisgiordania per paura di
violenze di massa, mentre il primo ministro Abu Ala, un
politico moderato, ha rilevato alcuni poteri di Arafat in
materia di sicurezza e finanze. I servizi di sicurezza
palestinesi hanno tenuto ieri un vertice di emergenza nel
quartier generale di Arafat a Ramallah, semidistrutto
dalla granate israeliane. Anche l'esercito israeliano è
in stato di allerta. Le truppe dello Stato ebraico -
riporta il sito internet del quotidiano Haaretz - sono
già pronte per essere schierate sul terreno. Il ministro
israeliano della Difesa, Shaul Mofaz ha convocato un
meeting d'emergenza dei vertici del Mossad, dello Shin
Bet e dell'intelligence militare per discutere le
possibili iniziative da intraprendere in caso di morte
del presidente palestinese.
DA
L'UNITA'
Il leader palestinese si sta spegnendo. I medici: «È
clinicamente morto»
di red.
«Yasser Arafat è clinicamente morto». O meglio: «Si
trova in un coma profondo di quarto livello». Morte
cerebrale, in pratica. «Viene tenuto in vita dai
macchinari». A dare l'ultima conferma, che tutte le
dichiarazioni ufficiali continuano a smentire, sono fonti
dell'ospedale miltare di Parigi dove è ricoverato.
Alle cinque e trenta ora italiana i media
israeliani hanno per primi dato la notizia: «Yasser
Arafat è morto». Dal mattino sempre i media israeliani
avevano fatto rimbalzare nel mondo la notizia che
l'anziano leader fosse in coma, sempre citando fonti
francesi. E nel primo pomeriggio una fonte medica
dell'ospedale militare Percy di Parigi, dove Arafat è
ricoverato da sei giorni e dove dalla notte è stato
trasportato nel reparto di terapia intensiva, aveva
confermato che stesse lottando tra la vita e la morte.
Poi la notizia della morte diffusa da fonti israeliane, e
confermata frettolosamente dal premier lussemburghese
Jean-Claude Juncker al suo arrivo al Consiglio europeo di
Bruxelles (lo stesso Juncker poco dopo sarà costretto a
smentirsi).
Un attimo dopo l'annuncio della morte, arriva la prima
smentita. «Ho appena parlato con alcuni funzionari a
Parigi, i quali mi hanno detto che la situazione di
Arafat è quella di sempre e cioè che si trova ancora in
terapia intensiva», afferma il premier palestinese Abu
Ala. Versione confermata poco dopo da un comunicato
ufficiale dell'osdedale parigino: «Dopo i primi giorni
la situazione di Arafat è diventata più complessa - ha
dichiarato il colonnello Christan Estripeau, responsabile
dei servizi medici dell'ospedale Percy - Per questo
Arafat è stato trasferito ieri nel reparto di terapia
intensiva. Ripeto: il presidente Arafat non è deceduto e
resta degente in questo ospedale».
Contemporaneamente fonti palestinesi annunciano che i
poteri su sicurezza e finanze finora in mano a Yasser
Arafat sono stati trasferiti al premier palestinese Abu
Ala. Nessun commento da parte israeliana. «Fino a quando
non ci sarà un annuncio ufficiale non avremo nulla da
dire», ammonisce il premier Ariel Sharon.
Chi invece si sbilancia è George W. Bush che,
nella prima conferenza stampa del suo secondo mandato,
dichiara: «Dio benedica la sua anima. Noi continueremo a
lavorare per un libero stato palestinese e per la pace
con Israele» A smentire il neoconfermato presidente è
il Dipartimento di Stato: «Siamo stati informati dalle
autorità francesi che è in condizioni critiche, ma non
ha perso del tutto conoscenza». Incerta anche Condoleeza
Rice: «Non sappiamo se sia vivo o morto».
Arafat, secondo quanto affermato in mattinata dai
medici francesi, non avrebbe ricevuto cure adatte alla
sua patologia nel corso degli ultimi anni passati
asserragliato nel suo quartier generale di Ramallah, in
Cisgiordania. La fonte medica rimasta anonima nel primo
pomeriggio aveva aggiunto anche una diagnosi infausta:
«non è in condizione per riprendersi».
LA
REPUBBLICA
Ha perso conoscenza tre volte prima di entrare in coma
L'annuncio al termine di una giornata di notizie e
smentite
Arafat è clinicamente morto
I medici spengono le speranze
Veglia e dolore davanti all'ospedale di Percy
PARIGI - Yasser Arafat è clinicamente morto.
Al termine di una giornata nella quale le voci sulla
salute del 75enne leader palestinese si sono rincorse,
sempre più gravi, tocca ai medici dell'ospedale militare
parigino nel quale è ricoverato da una settimana
emettere la sentenza più dura sul destino del rais:
"Per Arafat non c'è nessuna speranza di
recupero", spiegano fonti dell'ospedale di Percy à
Clamart. "Il presidente è in coma profondo di
quarto livello". In altri termini, le macchine
potranno tenerlo artificialmente in vita anche per giorni
o settimane, ma il leader palestinese non è più
cosciente, né tornerà a esserlo.
L'annuncio della morte clinica è arrivato al termine di
una giornata di annunci e smentite. La prima
comunicazione di un improvviso aggravamento di Arafat
arriva ieri notte, quando fonti palestinesi riferiscono
che l'anziano leader è stato ricoverato nel reparto di
terapia intensiva. Successivamente, le stesse fonti
comunicano che, dopo aver perso varie volte conoscenza,
Arafat è entrato in coma.
La situazione precipita nel pomeriggio di oggi.
Nonostante il premier palestinese Abu Ala smentisca la
notizia del coma, tra la folla di giornalisti radunata
fuori dall'ospedale militare si diffondono voci
incontrollante sulla morte di Arafat. Dopo le 15, al
capezzale di Arafat arriva il presidente francese Jaques
Chirac. Un'ora più tardi, si viene a sapere che il
leader palestinese è stato sottoposto a un
elettroencefalogramma (altri parlano di una Tac al
cervello), chiaro segnale, secondo i medici, della
gravità delle sue condizioni.
Sono da poco passate le 17 quando sulle sorti di Arafat
si scatena un nuovo giallo: la tv pubblica israeliana ne
annuncia la morte. Abu Ala smentisce, la radio militare
di Tel Aviv conferma. Giallo nel giallo, il premier
lussemburghese Jean Claude Juncker dichiara ai
giornalisti: "Arafat è morto da 15 minuti".
Salvo ricredersi mezz'ora dopo quando, dopo un colloquio
con Chirac, ritira la sua dichiarazione.
Ci pensano i medici francesi a chiarire il mistero. Il
portavoce dell'ospedale esce dai cancelli per leggere ai
giornalisti una breve dichiarazione: "Arafat non è
morto". Tecnicamente ineccepibile. Meno di un'ora
più tardi sono fonti dello stesso ospedale a chiarire
che il presidente dell'Autorità nazionale palestinese è
tenuto artificialmente in vita dai macchinari, ma è in
stato di morte cerebrale. Fuori dall'ospedale comincia a
radunarsi una folla di sostenitori in lacrime.
Arafat era arrivato a Parigi esattamente una settimana
fa, dopo aver ricevuto dal governo israeliano
l'autorizzazione ad uscire dal bunker di Ramallah per
essere curato. Le condizioni del leader palestinese erano
parse subito gravi, ma i medici francesi, dopo aver
escluso la diagnosi di leucemia, si erano espressi con
ottimismo sulle sue possibilità di recupero.
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