A Roma, fino al 16 gennaio 2002
Enrico Baj
Una mostra curata dall'artista. Presenti 300 opere

Apocalisse e gioco: è la prima volta di Enrico Baj a Roma, in mostra con la sua antologica più grande a Palazzo delle Esposizioni, fino al 16 gennaio. Le opere esposte sono trecento, compresa quella che figura sui biglietti della Lotteria di Capodanno, che l'artista, ha assicurato nella conferenza stampa di presentazione, firmerà a chi non vince niente.

Nella rassegna romana, intitolata
Enrico Baj. Opere 1951-2001 c'è quasi tutta la sua arte. Dai primi lavori dell'arte nucleare, passando dalle Montagne magmatiche, dai Generali e Dame di tappezzeria per arrivare alla rivisitazione del capolavoro di Pablo Picasso Guernica, a I funerali dell'anarchico Pinelli censurato per 28 anni, definita da Baj "la mia opera prediletta". E ancora le sculture di Ubu Re fatte con il meccano, le maschere tribali, i personaggi proustiani dei Guermantes.

Nato a Milano nel 1924, Bay partecipa quale figura di primo piano alle avanguardie europee degli anni Cinquanta, accanto a Fontana, Piero Manzoni, Jorn e il gruppo Cobra, Yves Kelin. La sua attività si svolge per oltre mezzo secolo nel campo delle arti figurative (pittura, incisione, scultura, ceramica), della saggistica (con una quindicina di libri pubblicati), del giornalismo e nel continuo sodalizio con poeti e scrittori.

Due sono i fili conduttori dell'ampia produzione di
Baj: la denuncia (dalla minaccia atomica alla violenza e aggressività umana) e lo humor (dal grottesco al nero). Nelle sue opere, pervase da una vena giocosa e ironica si serve dei più disparati materiali, dai colori tradizionali al collage di oggetti trovati, di vecchie decorazioni, passamanerie e medaglie da generale.

Secondo Umberto Eco
Baj utilizza una giocosa vitalità, per fronteggiare il sonno della ragione generatore di mostri. "Mi pare che l'idea di allestire una grande e scenografica apocalisse non sia casuale nella storia della evoluzione di Baj, ma risponda a una sua vocazione profonda e originaria. Il quadro di una catastrofe cosmica...Allegro, cachinnatore e patafisico, Baj ha in fondo sempre parlato di sontuose degradazioni...".

Attualissima e punto di riferimento di mezzo secolo di lavoro dell'artista milanese è l'opera Guernica ispirata a Picasso, "per non dimenticare che dal 10 aprile del 1937, quando fu bombardata la città basca - dichiara l'artista - sull'umanità hanno continuato a piovere le bombe. Fino ad arrivare ai nostri giorni, dove, con la scusa della guerra intelligente, ci siamo ridotti ad uno stato di polizia in cui si ha paura a fare tutto".

L'impegno civile di
Baj è stato sempre filtrato attraverso la sua sconfinata fantasia, l'amore per il gioco, che lo porta ad avere moltissimi bambini tra i suoi fan più entusiasti. Il catalogo, edito da Skira, contiene un'antologia critica e gli scritti introduttivi di Gabriella Hubert, Marco Livingstone e Paul Virilio.