così Kirchner inizia a scrivere, dal 1919, un diario, testimone dei suoi lunghi anni svizzeri.

Quando il dolore trova parole, la guarigione si profila all'orizzonte.

 

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Nel 1905 a Dresda quattro amici, Ernst Ludwig Kirchner, Fritz Bleyl, Erich Heckel e Karl Schmidt-Rottluff, studenti di architettura e poco più che vent'enni, fondarono l'Unione Artistica "Die Brücke" (Ponte).

Non avevano un'istruzione artistica neanche esperienze degne di nota,ma una sensibilita' e una cultura sociale e politica senza confronti. Li accomunava una grande passione, forza di volontà e aspirazioni ideali; e fu così che si trovarono a segnare un'epoca.

Era l'inizio delle nuove avanguardie, per intenderci, il momento del Futurismo in Italia, dei Fauves e del Cubismo in Francia e dell'espressionismo del "Blauer Reiter" e della "Brücke" in Germania. Tutte esprimevano il disagio esistenziale dell'uomo e dell'artista in una società che cambiava rapidamente e violentemente, ma i quattro amici del Ponte sembravano avere qualcosa di diverso...f

La figura carismatica di Ernst Ludwig Kirchner credeva fortemente "In una nuova generazione di creatori e di fruitori d'arte... in una gioventù detentrice del futuro e che vuole conquistare una libertà d'azione e di vita contro le vecchie forze così difficili da sradicare".

Purtroppo per come sono andate i fatti storici ed economici e per come si e' evoluta l'arte, ci sono poche persone a credere ancora in queste parole, e queste per fortuna sono riconosciute in tutte il mondo.

Il suo comunque era concetto innovativo che poneva sullo stesso piano artisti e spettatori e prospettava un'arte libera e critica nei confronti della società civile e delle accademie d'arte del tempo.

Attraente, geniale, sensibile, Kirchner affascinava la gente, ma rimase sempre un isolato. Era ossessionato dal lavoro, che sentiva come una necessità vitale per esprimersi, disegnare (zeichnen) per lui significava veramente mostrare (zeigen): I suoi cicli produttivi (dai ritratti, alle scene di strada, il circo, i paesaggi) possono essere considerati una sorta di autobiografia spirituale, espressione dei suoi stati d'animo, delle sue ansie, di quel disagio psicologico, nato con la chiamata alle armi e mai superato.

LA GUERRA E' UN ATTO MOSTRUOSO INDELEBILE - figuriamoci quella realizzata dai nazisti.

Contrariamente ai futuristi, che vedevano nella guerra una funzione purificatrice. gli espressionisti della Brücke la consideravano "un catastrofico giudizio universale" e Kirchner temeva ancor più della morte, la perdita dell'identità, della personalità spirituale.

Un uomo che credeva nel ruolo morale e sociale dell'artista e che nel 1937 considerò

"preferibile andare sull'alto monte dal quale non si ritorna"

piuttosto che vedere distrutti i suoi quadri e considerata degenerata la sua arte dai nazisti.

 

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