I suoi esordi si perdono quasi
nella notte dei tempi: adolescente inizia nei ristoranti
di Roma, nei teatrini, poco più che ventenne, nel 1947,
è ai microfoni della radio, fa avanspettacolo. S'impone
subito per la qualità della sua voce, secondo i critici:
"… di tipo operistico, nella miglior tradizione
della melodia virtuosistica detta canzone all'italiana,
è l'unico esponente di questo filone ad aver affrontato
con successo, anche dopo gli anni '50, il confronto con i
mutati gusti del pubblico, resistendo alle varie ondate
di nuove mode".
Le canzoni da lui cantate hanno segnato un'epoca: Luna
rossa, Serenata celeste, Binario, Il torrente, come
dimenticare Mexico e Granada, nella cui esecuzione regge benissimo il confronto anche con tenori
conclamati e senza passaggi stentorei e falsetti di altri
tenorini. Faceva tremare i lampadari e incrinare i
bicchieri, pensare che aveva una menomazione ad un
polmone!
Piccolino di statura, ma proporzionato, bellino, nel
quartiere era chiamato il "moretto" ed era
corteggiatissimo dalle ragazze essendo considerato
"la più bella voce di Roma". Secondo i suoi
amici di arie se ne dava e parecchie, camminando sempre a
testa alta, in punta di piedi dicevano i maligni, specie
quando la ragazza che lo accompagnava era più alta di
lui. Curava molto il proprio aspetto, esibiva le proprie
conquiste, ma filava diritto sotto il pugno di ferro
della madre Ulpia, che gli sequestrava anche i guadagni
perché, secondo lei, il figlio era uno spendaccione e li
avrebbe dilapidati con le donne. E in fatto di donne,
sembra che Claudio Villa
abbia fatto autentiche stragi.
Nel 1952 sposa Miranda Bonansea, doppiatrice
cinematografica e soubrette, l'anno seguente hanno un
figlio. Arriva la fama, arrivano i soldi, comincia a
girare anche film, ne sommerà ventisette, nel 1955 vince
a Sanremo con Buongiorno tristezza. Record mai
eguagliato: parteciperà a tredici edizioni del festival
e lo vincerà quattro volte, nel corso della carriera
incide 3.200 canzoni e vende oltre 42 milioni di dischi,
nel 1974 riceve un premio in Campidoglio per la
trentennale attività.
Lavora come un matto, dunque, è professionalmente
ineccepibile, ha grande successo anche all'estero,
specialmente in Giappone, gran polemico e veemente nella
difesa della canzone italiana e dei cantanti nostrani,
con qualche centinaio di club intotolati al suo nome,
amante della motocicletta e, si dice, tutt'altro che uno
stinco di santo nella vita privata. Secondo chi lo
conosceva, non si è mai lasciato sfuggire una ballerina
o una soubrette, una volta arrivò a far cambiare il
corpo di ballo di uno spettacolo, perché aveva scoperto
che le ragazze erano tutte fidanzate. Sembra abbia avuto
anche un grande amore con Lorella De Luca, una dei
"poveri ma belli", quando lei aveva sedici anni
e lui sposato da tre e con prole. Grazie all'intervento
del padre della ragazza, la storia finì prima di
diventare scandalo.
Il matrimonio con Miranda Bonansea dura dieci anni e
finisce malamente. Lui l'accuserà di tradimento, lei
avrà la custodia del figlio, lui torna dalla madre che
è ben felice di riaverlo con sé e di amministrare di
nuovo i suoi guadagni. Tra una cosa e l'altra, ecco una
storia con una tedesca che fa imbestialire la madre la
quale riesce, alla fine, a farla sloggiare dalla sua casa
dove quest'ultima fiamma si era insediata e pretendeva
pure di trovare il pasto pronto.
Nel 1973 scoppia il primo scandalo: Villa è innamorato di Patrizia, figlia di un
suo amico. Dov'è lo scandalo? Lui ha quarantasette anni
e lei sedici, è una pupotta che il fatto d'essere tonda
rende ancora più infantile. Si sposeranno in
Campidoglio, il 18 luglio del 1975, quando lei raggiunge
la maggiore età. Nessuno scommette granché sulla durata
di questo matrimonio che, invece, resisterà fino alla
morte di Villa, allietato dalla nascita di due
bambine. Nel frattempo, saltano fuori le liste della P2 e
tra gli iscritti c'è anche Claudio Pica. Si saprà, poi, che non ha mai
pagato le quote d'iscrizione.
Altro scandalo nel 1986: in un lungo memoriale, una
ballerina racconta di avere avuto due figli, un
maschietto e una femminuccia, da una lunga relazione con Claudio Villa.
Inoltre, lui non li avrebbe mai aiutati. Inizia la
battaglia legale, Villa
scrive la propria biografia intitolata Una vita stupenda,
e muore la sera del 7 febbraio 1987, a Padova dove si era
recato per farsi operare al cuore, dopo che un infarto lo
aveva colpito il primo gennaio, giorno del suo
sessantunesimo compleanno. Lascia scritto che vuole
essere cremato e che sulla sua lapide sia scritto:
"Vita sei bella, morte fai schifo". La sua
città gli tributa onori degni dell'ottavo re di Roma,
come si definiva scherzosamente, e i figli segreti, dopo
anni di cause, saranno riconosciuti come suoi.
Claudio Villa
amava le motociclette che, secondo alcuni, sono state il
suo amore più vero e più lungo. Lo hanno definito
veemente e ingenuo, amava recitare, tenere la scena e il
suo cruccio era di non aver fatto film seri, importanti.
Quelli che interpretava, essendo per lo più musicali, li
riteneva di serie B. La polemica, che lo portò a
battibeccare con tutti, anche durante le trasmissioni
televisive Era bastian contrario per principio, critico
nei confronti degli altri, un po' megalomane,
ambiziosissimo. Si è amato tanto Claudio Villa,
ma ha cantato l'amore in tutte le sue sfumature,
facendoci innamorare.
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