di Tundo Stella Come nascono queste opere enormi, brillanti e rilucenti, ricche di suggestioni di provenienza diversa? Vivo come posso, ma in quel che posso non sopporto come facciamo il mondo. Non sopporto come scivolano le colpe sulle diverse generazioni passandole come nulla fosse a quelle successive con tutte le somme. La prima riflessione mi spinge poi a scarabocchiare nel tentativo di prendere appunti - quando vedo queste mostruosita' quotidiane. Quali mostruosita ? il genocidio africano, ad esempio, di cui nessuno parla e pochi dicono che e' colpa dei francesi e degli americani, della Germania e del Belgio, colpa degli occidentali tanto che il comandante Dallaire, dei Caschi Blu in Rwanda, chiedeva con insistenza aiuto e veniva metodicamente ignorato e boicottato. Oppure l'innocenza , anche degli adulti, calpestata, i diritti civili dimenticati, quando vedo che nessuno prova vergogna di quanto accaduto al Genova G8 del 2001 e ancora oggi si dice che e' colpa di Carlo Giuliani e non sappiamo chi ha sparato realmente, chi lo ha ucciso. Sono tante altre le stragi nascoste ...
Cosi' come non sai chi ha ELIMINATO Pasolini, nulla su Falcone e Borsellino, nulla sui piani della comunicazione gelliana, sullo IOR, sui Calvi, sull'Ambrosiano. Non mancano solo i nomi e i cognomi dei colpevoli, dei mandanti, manca la verita', siamo una societa di menzogne attuali e storiche, dove chi occulta continua ad organizzare. Tutto questo la spinge alla realizzazione dei suoi progetti pittorici ? Altri nel mondo vengono violentati sia fisicamente che manganellati quotidianamente dalla non cultura. Per le generazioni precedenti e quelle dopo e quelle che verranno mi dico quotidianamente : E' ANCHE COLPA MIA ! e poi si inizia a disegnare quotidianamente tutti i giorni. Non perche' io sia capace di farlo, o perche dipingere sia la soluzione a tutti questi orrori, e' quanto studio da anni ed ho conosciuto e continuo ad amare, la pittura non e una soluzione, puo divenire consiglio. Individuo i murales, i graffiti urbani, ma anche l'arte primitiva, l'action painting. Il tutto fuso nel vitalismo che ti caratterizza. Parlaci di come questa serie di immagini viene alla luce, qual è il procedimento, sia tecnico che mentale, che ti ha portato a questo? Ho passato periodi lunghi soltanto a disegnare corrotto e fottuto dal meccanismo dell'immagine che e' inutile ripetere anche quando sei bravissimo a farlo. Fermarsi all'oggettivita' e' sciocco oltre che e' impossibile riprodurla, quindi inutile. In un mondo umano senza emozioni non mi meraviglio che sia complesso comprendere l'arte astratta. dico astratta per dire l'assenza dell'immagine oggettiva non per riferirmi ad una corrente pittorica. per me le nuvole sono nuvole non ci vedo mai nessuna forma se non il bello del vento che le attraversa le allunga le spande e l'azzurro che le contrasta e anche quando piove ti raccontano giorni, migliaia di emozioni. Che gusto c'e' vederci un cavallo un cane o qualcosa di oggettivo. Pollock e' stato importantissimo nella mia vita anche perche' vicinissimo alle culture indiane, nelle sue pitture ci sono le danze del mondo, ma soprattutto la gestualita, il disegnare prima nell'aria tracciando percorsi progettuali che come ombra arrivano poi, e in divenire, sulla tela. Anche lui amava i graffiti messicani, come per colore e passione, mi piacciono molto quelli dellamericano Keith Haring, e per l'infinita silenziosa sensibilita' universale Vasco Bendini e per gestualita' e impegno Emilio Vedova. quale momento storico vive larte ? Siamo in in un periodo statico, dove invece di guardare avanti e trovare soluzioni riproponiamo quanto e' passato, bloccati alla videoart da anni. l'arte si e' fermata, tutto e' fisso in un solo fotogramma, tranne alcune singole eccezioni, mancano le avanguardie, persone e intelligenze che propongono che continuino a far girare la pellicola attraverso altre storie in fotogrammi successivi. Quando ce questo periodo di stasi prevedo il peggio. E la sua ricerca ? Questa ricerca e' un lavoro, un progetto che sviluppo da anni. Scaturisce da una riflessione sui segni ancestrali, segni utilizzati da tutti i popoli. Popoli diversi e distanti migliaia e migliaia di chilometri gli uni dagli altri, vissuti in tempi e periodi storici diversi, ma tutti utilizzavano i stessi disegni per poter comunicare. La spirale, l'onda, la X , il quadrato il cerchio, puntini ed altro ancora. Con questi pochi segni, saranno un centinaio in tutto, hanno creato un mondo incredibile. Immaginiamo la scrittura i numeri, ma prima ancora la fantasia che sono riusciti a sviluppare e con poche risorse far diventare il tutto, attraverso il segno, anche parola e memoria. Se guardi i disegni Aborigeni, i Maya, gli Indiani d'America, gli Egiziani, attraverso questi segni riuscivano a realizzare vere e proprie opere di incredibile impatto visivo e storico. Forse erano segni che avevano per tutti un significato, l'essere in e con la natura, fondersi con essa, rispettarla, farne parte, credo che per questo in diversi luoghi del mondo e nei diversi popoli avvenivano i stessi gesti e dai significati simili. Come scompaiono questi segni dalle nostre societa ? Si perdono con l'evoluzione, o se vuoi si evolvono in qualcosa di complesso. Cioe si impara a disegnare, la prospettiva... eccetera ? I Maya come gli egiziani utilizzavano gIi stessi segni che prima elencavo e che forse scompaiono quando l'uomo controlla la natura, possiede cio' che prima era di tutti, crea quindi le sue societa' con regole di omologazione e di espansione. Recuperare quei segni e' anche un monito per comprendere cio' che abbiamo perduto e quanto poco tempo abbiamo, forse non piu', per lasciarlo vivere nuovamente. Se
nessuno parla del genocidio africano, figurati se ci
dicono che nel mare e' scomparsa il 50 per cento
della fauna. Quando spingi ad uccidere l'Africa che
considero il ventre del mondo e massacri il mare, la
placenta della vita, non so pensare a cosa puo' rimanerci
di logico oggi e cosa alle altre generazioni. La brillantezza dei colori arriva successivamente, quando realizzo l'opera decido che carta utilizzare, uso anche le opache e poco brillanti. ma la questione del computer non e' solo che mi permette di archiviare un'opera e lavorarci successivamente, finche non decido che sia terminata. Il computer mi ha permesso di unire tre arti alle quali mi sono sempre dedicato, fotografia, pittura, grafica computer, senza quest'ultimo strumento sarebbe stato difficile raggiungere questi effetti emotivi e poi tecnici, seppur precedentemente, avevo provato attraverso la fotocopiatrice, ad ottenere qualcosa di simile. Il computer quindi diventa uno strumento creativo, incamera la macrofotografia, sulla quale elaboro poi il disegno, e mi permette di usare colori infiniti che comunque rielaboro successivamente con acrilici. insomma non ho mai avuto paura dei mezzi tecnici, devo soltanto rielaborarli trasformarli in creativi, se li accetti passivamente diventano dei mostri al servizio del potere e sei finito. Tutto questo realizza le opere cosi dette politiche, dallinnovativa tecnica. Spiegaci i passaggi fondamentali che portano alla realizzazione di opere tanto particolari e articolate, parlaci del tempo che impieghi per portarle a termine. Si comincia dalla fotografia. scatto e impressiono immagini, dalle quali prendo un particolare. La stampa e' su carta A3 e per raggiungere grandi dimensioni unisco queste stampe, dopo aver scomposto l'opera nel computer in piccoli rettangoli. Controllo cosi tutti i colori di ogni singolo foglio, e riunendoli formeranno l'opera in totale. Successivamente intervengo con il colore, lascio le sgranature dell'immagine nei punti dove ritengo sia opportuno, aggiungo o tolgo toni di colore, c'e' quindi la fase della pittura. Poi decido come ricoprire la superficie. Le carte fotografiche sono delicate e vanno protette. Ci vuole un paio di settimane per completare l'opera, mentre non so quanto tempo passo per crearla all'interno del computer, qualche volta mesi, altre volte vengono in un giorno in un'ora, altre rimangono ; " addormentate " , in attesa che mi svegliano per concluderle.
Se non hai spazi e colori a disposizione, sempre aperti su un tavolo enorme pronti ad accoglierti, e' come togliere il martello all'operaio, la penna allo scrittore, devi inventarti di nuovo se non vuoi morire. Eppure mentre parliamo c'e' gente che tutti i giorni non guarda il cielo ma si ritiene libera. Altri non lo possono fare in modo sereno perche' devono pensare a sfamarsi ad emigrare, salire su una zattera senza saper nuotare. Come puoi pretendere che prima o poi non commettano qualche atto di follia ? come puoi pretendere che assaporino le emozioni del mare con tranquillita' ? Vivevo in una stanza dove tutti i giorni vedevo il cielo,non ci avrei mai messo una tenda davanti la finestra, era bellissima cosi', tutti i giorni avevo tende diverse. Munari aveva lavorato sui piccoli spazi da adattare alla creativita, ma quando i piccoli spazi sono obbligati non c'e' nulla che tenga la follia che questi scatenano. Il computer mi ha permesso di incastrare questi tasselli contrastanti, quando non avevo spazi e realizzare un mosaico teorico che ora, lentamente si materializza. Politica, tecnica, ricerca, tutto e significativo e innovativo nelle tue opere, anche nellaffrontare temi sconvolgenti del mondo, queste rimangono brillanti, colorate, perche ? In occidente si mangia a colazione, pranzo e cena, nel resto del mondo si e no un piatto di riso al giorno,a noi controllano il tempo libero loro non ne hanno perche' spinti a sfamarsi, siamo al punto che molti uomini diranno basta per un motivo o per l'altro. La pittura un tempo era denuncia perche' raccontava la societa', pensa a Guernica all'Espressionismo tedesco,pensa ai Van Gogh e tanti altri, ecco raccontare e proporre il cambiamento era il concetto fondamentale della pittura, qualsiasi pittura nata per suggerire positivamente al mondo. I colori brillanti rappresentano un consiglio, sono vitalita. Forse e' questa la forza che traspare nelle opere, anche le piu' oscure offrono una soluzione; vivere per far vivere.
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