Sul Garigliano un morto
su due è per tumore.
.lo spostamento della base Nato nel 1993, ufficialmente
dovuto
al taglio di fondi dell'amministrazione Clinton, sarebbe
invece dovuto all'
inquinamento radioattivo in cui versa la zona.
Sessa A. 18.12.2002 (Caserta24ore). Il Ministero della
Sanità ha
disposto un'indagine conoscitiva per fare luce sulla
reale situazione dell'
impianto nucleare del Garigliano, ai confini delle
province di Caserta e
Latina. La centrale nucleare di Sessa Aurunca sul
Garigliano fu costruita
nel 1959; da 14 anni l'Italia non produce piu' energia
nucleare, ma le
centrali sono sempre li', invecchiano, con il loro carico
di combustibile
irraggiato - uranio e plutonio - e migliaia di rifiuti
stoccati nei bidoni.
L'indagine segue l'azione promossa da 14 sindaci dei
Comuni
della piana del Garigliano tra cui quelli di Sessa
Aurunca, Formia, Gaeta
che alcuni mesi fa avevano firmato e sottoscritto un
documento in cui
richiedevano l'avvio di una indagine epidemiologica sulle
cause di morte
negli ultimi 30 anni nei loro territori.
I sindaci chiedevano tutte le misure di verifica
sanitaria per
stabilire se ed, eventualmente, in che misura - la
fuoriuscita di sostanze
radioattive della dimessa Centrale Nucleare sul
Garigliano possa essere
messa in relazione di causa e di effetto nei confronti
del rilevante numero
di casi tumorali registrati negli abitati della zona.
Il leader storico del movimento anti-nucleare Marcantonio
Tibaldi, autore di numerose pubblicazioni sull'argomento,
aveva dato il via
all'iniziativa: "E' da 41 anni che cerco di
denunciare gli effetti funesti
della Centrale del Garigliano, ma fino ad oggi nessun si
è degnato di
rispondere a livello nazionale. Dall'analisi che abbiamo
condotto sulle
cause di morte degli ultimi trent'anni, è venuto fuori
che in provincia di
Latina si ha il più alto tasso di mortalità per
leucemia e cancro. Ancora
per attenersi a dati ufficiali, se nel Lazio si aggira
intorno al 7,7 a
Latina arriva al 21,63 e al Garigliano al 44,28. E non è
tutto. C'è anche un
'elevatissima percentuale di malformazioni genetiche.
Fino al 1993, anno in
cui non si sono più raccolti i dati, sono nati oltre 230
bambini deformi"
Ed è proprio in quel periodo che la Nato spostò una
propria base
costruita all'interno di una montagna del Massico (CE)
vicinissima alla
centrale nucleare di Sessa, a Mondragone (CE) dove
attualmente funziona un
comando sotterraneo protetto nel quale verrebbero
spostati i comandi NATO in
caso di guerra.
Nell'area napoletana, ricordiamo, si trova il quartiere
generale
della NATO, per la precisione a Nisida. A Gricignano di
Aversa ha sede l'US
Navy, a Bagnoli il più grande centro per le
telecomunicazioni del
Mediterraneo.
Proprio gli impianti radar di questo centro destano
preoccupazioni agli abitanti della zona per
l'inquinamento elettromagnetico
i cui effetti si risentono, sia pure con intensità
decrescente, fino a
quattro chilometri dal luogo di irradiazione coinvolgendo
un territorio
intensamente popolato a cavallo delle province di Napoli
e Caserta.
A Nisida, all'estremità sud-orientale del golfo di
Napoli nella
stretta lingua artificiale, che unisce l'isola alla
costa, è oggi impiantata
la sede del Comando delle forze militari NATO per il
Sud-Europa. Curioso il
fatto che il quartier generale è stato costruito su una
zona
archeologicamente rilevante. Fino a qualche anno fa non
erano
archeologicamente noti resti d'impianti portuali antichi,
ma le recenti
indagini subacquee, condotte dalla Soprintendenza
archeologica di Napoli e
Caserta per controllare la costruzione di un molo di
grandi massi di pietra,
hanno potuto rilevare tre pilae ancora in piedi sul fondo
marino, superstiti
di una numerosa serie di altre finite sotto il
riempimento che nella seconda
metà del secolo scorso portò alla formazione della
lingua di terra dov'è
oggi impiantato il comando NATO.
Per quanto riguarda la centrale del Garigliano vi è il
sospetto
che lo spostamento della base Nato nel 1993,
ufficialmente dovuto al taglio
di fondi dell'amministrazione Clinton, sarebbe invece
dovuto all'
inquinamento radioattivo in cui versa la zona,
finalizzato ad evitare di
sottoporre i militari statunitensi a rischi tumorali.
Tutti i Paesi che hanno una produzione di nucleare hanno
provveduto a costruirsi un sito sicuro dove mettere i
tutti rifiuti
nucleari. L'Italia ci sta pensando soltanto adesso,
questo significa che il
deposito dovrebbe essere pronto fra 20 anni.
Intanto nelle zone delle centrali dismesse si muore
sempre di
più per tumore.
I sindaci dei 14 "comuni del Garigliano"
chiedono come
indennizzo sgravi contributivi incentivi per
l'occupazione e l'esonero dalle
imposte.
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