LE BOMBE DI
GENOVA Trovo per caso su
it.fan.musica.de-andre e ve la giro così...
(non conosco la fonte ma mi informerò)
Che strano, sembra quasi che qualcuno abbiano ricamato
maldestramente sulla
Storia di un impiegato (e sono passati trent'anni):
Quando uccidevi,
favorendo il potere
i soci vitalizi del potere
ammucchiati in discesa
a difesa della loro celebrazione. ...
Forse pero' si sono scordati di come finisse quell'LP:
... però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni !!!
Le bombe di Genova sono molto inquietanti sia per la
tecnica che per gli
obiettivi. La tecnica usata - quella della doppia
esplosione - appartiene
alla tradizione dei professionisti del terrore. In tal
senso non possiamo
che ricordare una vecchia canzone che segnalava come
"un compagno non può
averlo fatto e l'autore di questo misfatto tra i padroni
dovete cercare".
Sarà un caso ma è notizia di ieri che uno spettacolo su
Giuseppe Pinelli che
doveva andare in scena a Milano, si è visto negare
l'autorizzazione dal
Comune di Milano. Forse sono preoccupati del fatto che le
nuove generazioni
possano scoprire che la strategia delle bombe ha una
lunga e drammatica
storia nel nostro paese.
Sugli obiettivi di questi attentati, si corre il rischio
della
semplificazione da una parte e della dietrologia
dall'altra. Quello che
appare evidente è che, alla vigilia della guerra, con
una forte recessione
economica in corso e con un conflitto sociale che rischia
di dilagare in
ogni angolo del paese, il governo nel suo insieme e una
parte degli apparati
dello Stato non possono tollerare a lungo questa
situazione.
Un recento libro del giallista Lucarelli, ricostruisce
piuttosto
efficacemente la filiera decisionale ed operativa che
sovraintende
l'attuazione di attentati tesi a stabilizzare una realtà
politica piuttosto
che destabilizzarla. Si comincia con la presa d'atto che
"bisogna fare
qualcosa" e si finisce con il professionista che
piazza materialmente la
bomba.
Gli attentati di Genova, alla vigilia di una
manifestazione nazionale contro
gli arresti effettuati dalla magistratura genovese, hanno
l'obiettivo di
approfondire il disorientamento e le divisioni nei
movimenti sociali
cresciuti impetuosamente negli ultimi mesi. Non solo,
mandano anche un
messaggio chiaro e inquietante sul fatto che questa
situazione di
conflittualità sociale non è ulteriormente tollerabile
da parte del governo
e del suo sponsor statunitense. Sono dunque bombe
stabilizzanti che indicano
come i poteri forti e gli apparati dello stato siano
disposti a tutto e ad
utilizzare tutti i mezzi per mettere a tacere
l'opposizione sociale alla
guerra e alle misure antipopolari con le quali intendono
affrontare la
recessione economica.
Tempi bui dunque ma non è la prima volta che accade.
L'esperienza e la
memoria storica per affrontarli ci sono, l'importante è
non farsi saltare i
nervi già da ora.
di alessio robotti
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