SPARI
ALL'AEROPORTO DI LOS ANGELES
Nel giorno dell'indipendenza un immigrato
egiziano apre il fuoco davanti ai banchi della compagnia
israeliana El Al. L'attentatore uccide due persone e fa
sei feriti, poi viene ucciso.
Sette i feriti. Fbi: un «atto isolato». Ma Israele
insiste: «Terrorismo» Los Angeles, apre il fuoco
all'aeroporto: 3 morti Un egiziano spara davanti alla
biglietteria della compagnia aerea israeliana El Al: fa
due vittime prima di essere ucciso
LOS ANGELES - Un uomo ha aperto il fuoco davanti alla
biglietteria della compagnia israeliana El Al
all'aeroporto di Los Angeles, uccidendo due persone e
ferendone altre sette, prima di essere stato freddato da
una guardia privata della compagnia israeliana. Si
ignorano i motivi per i quali l'uomo ha iniziato a
sparare. Il terminal dove è avvenuta la sparatoria è
stato subito evacuato e migliaia di persone sono state
accompagnate all'esterno. Il traffico aereo dello scalo,
dopo essere stato brevemente sospeso dopo la sparatoria, è
ripreso intorno alle 12.30 locali, le 21.30 italiane.
EGIZIANO - Era nato in Egitto e viveva negli Stati
Uniti dal 1992, secondo la Cnn, l'uomo che ha aperto il
fuoco. Si chiamava Hesham Mohamed Hadayet, aveva 41 anni,
era in possesso di una regolare «green card» per
risiedere negli Stati Uniti e di mestiere faceva
lautista di limousine. È entrato nell'aeroporto
con due pistole (una calibro 45 e una calibro 9) e un
coltello di 10 centimetri. Oltre all'aggressore, le
vittime sono un cittadino israeliano di 46 anni, Yakov
Aminov, e Vicky Hen, una hostess di terra di 25 anni,
dipendente di un'azienda che fornisce assistenza alla El
Al. Ancora da chiarire la dinamica del dramma: l'agente
di sicurezza che ha ucciso Hadayet sarebbe stato ferito
da una coltellata.
LE IPOTESI - La sparatoria di Los Angeles è «un atto
criminale»: l'indicazione, riferita dalla Cnn, viene da
fonti dell'Amministrazione, che parlano di un «incidente
isolato». Secondo l'Fbi, non c'è nessuno indizio che la
sparatoria all'aeroporto di Los Angeles sia un atto di
terrorismo, anche se è troppo presto per escluderlo: lo
ha detto, ai microfoni delle televisioni, Matthew
McLaughlin, portavoce dell'Fbi di Los Angeles. Secondo il
ministro dei Trasporti di Israele, Ephraim Sneh, la
sparatoria sembra invece essere «un attacco
terroristico». Sneh ha ammesso di non avere informazioni
specifiche sull'episodio, ma ha ribadito che lo sparatore
«va, comunque, considerato un terrorista», avendo
attaccato interessi israeliani.
INDIPENDENCE DAY - Negli Stati Uniti era il giorno della
festa dell'Indipendenza ed era molto alta la soglia di
attenzione delle forze dell'ordine per eventuali
attentati.
5 luglio 2002
ATTENTATO A
CHIRAC
Un giovane neonazista, Maxime Brunérie,
spara al presidente francese Chirac durante la parata per
l'anniversario della presa della Bastiglia. Uno
spettatore devia il colpo, l'attentatore è bloccato
dalla folla.
«Volevo ucciderlo», confessa il giovane arrestato
Parigi, fallito attentato a Chirac Un 25enne neonazi fa
fuoco con una carabina all'Arco
di Trionfo. Un testimone: ha mirato al Presidente
PARIGI - Voleva uccidere Jacques Chirac l'estremista
di destra che stamattina ha sparato un colpo di carabina
al passaggio del presidente sugli Champs Elysees. A
quanto è trapelato, Maxime Brunerie, il 25enne neo-nazi
arrestato, ha raccontato in modo sconnesso ai poliziotti
che odia Chirac e la democrazia.
PAURA - Sotto il segno della paua la tradizionale sfilata
militare del 14 luglio sugli Champs Elysees: Maxime
Brunerie ha sparato stamattina un colpo di carabina al
passaggio di Jacques Chirac ed è stato subito
immobilizzato e ammanettato da due poliziotti mentre
«era sul punto di mirare» al presidente.
CONFERME - La 'first lady' Bernadette Chirac ha
confermato che proprio suo marito Jacques era nel mirino
dell'uomo che stamattina all'arco di Trionfo ha sparato
un colpo di carabina al passaggio del presidente. È
successo verso le 10,30. Il capo dello Stato stava
percorrendo a bordo di una jeep scoperta «la più bella
strada del mondo». L'attentatore, 25 anni, noto in
ambienti neonazisti e skinhead, era in mezzo al pubblico
dietro le transenne: ha tirato fuori una carabina 22 long
rifle dalla custodia di una chitarra e ha sparato un
colpo.
«MIRAVA AL PRESIDENTE» - Secondo alcuni testimoni
oculari «era sul punto di mirare» al presidente. A quel
punto la gente vicina a lui si è messa a gridare e due
agenti presenti (la sfilata si è svolta tra eccezionali
misure di sicurezza nel timore di azioni terroristiche)
gli sono saltati addosso e l'hanno steso a terra. Di
professione autista, affiliato ad un'associazione
studentesca di estrema destra che si chiama Gud, noto dal
1997 alla polizia per la sua partecipazione a
manifestazioni neonaziste francesi ed europee, Maxime
Brunerie è stato portato per un primo interrogatorio
alla centrale della Brigata Criminale in Quai des
Orfevres dove dovrebbe rimanere fino a domani quando
sarà presentato all'autorità giudiziaria.
ESCLUSO IL COMPLOTTO - Quel che ancora resta da chiarire,
è se Brunerie era solo o faceva parte di un piano più
ampio per colpire Chirac. La polizia sembra ad ogni modo
escludere che possa trattarsi di un complotto con il
coinvolgimento di altre persone. 14 luglio 2002
DISASTRO
FERROVIARIO IN SICILIA
L'espresso Palermo-Venezia deraglia alla
stazione di Rometta Marea, a 30 km da Messina. Otto i
morti, 30 feriti.
FERRARI
MONDIALE
Formula Uno, Schumacher vince il Gp di
Francia e il suo quinto titolo mondiale, a sei gare dal
termine del campionato
UCRAINA, AEREO
SULLA FOLLA
Il primo gruppo di prigionieri della
guerra di Afghanistan arriva nella base americana di
Guantanamo, a Cuba. Polemiche per le condizioni di
detenzione.
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