L'ADDIO AI BAMBINI DI SAN GIULIANO
E' il giorno dei funerali delle vittime del terremoto. Con il presidente della Repubblica Ciampi e la moglie Franca davanti alle 26 bare bianche.

Ancora grave una delle maestre coinvolte nel crollo della scuola A San Giuliano è il giorno dell'addio Anche il presidente Ciampi e la moglie Franca ai funerali. La mamma di un bambino morto: «Vogliamo scuole più sicure» SAN GIULIANO - A San Giuliano è il giorno dell'addio. E' il giorno della pietà. E' il giorno dell'ultimo saluto alle vittime del terremoto. Con il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e la moglie Franca in prima fila davanti alle bare bianche. Alle dieci l'inizio dei funerali delle 26 piccole vittime, della loro maestra, Carmela, e delle altre due donne morte sotto le macerie. La cerimonia è durata più di un'ora. C'era una gran folla davanti al palazzetto dello sport del paese, dove sono state composte le salme. Da stamattina all'alba è stato un continuo pellegrinaggio di parenti e di persone arrivate dai Paesi vicini. Le bare sono state messe in fila sotto una grande tenda allestita davanti all'edificio. Ogni passaggio un lungo applauso.
Fuori dal palazzetto una distesa infinita di fiori, soprattutto bianchi, arrivati da tutta Italia. La celebrazione della messa è stata affidata al vescovo di Termoli e di Larino.

IL DISASTRO DELLA PRESTIGE
Mare nero al largo della Spagna e del Portogallo. La petroliera Prestige incagliata poco lontanto dalle coste della Galizia si spezza in due parti e affonda con il carico di combustibile. Il disastro ecologico è incalcolabile.

Gli sviluppi dopo l'intervista al Corriere sull'euroscetticismo Polemica sull'euro, Ruggiero si dimette Incontro a Palazzo Chigi con il sottosegretario Letta: «Decisione di comune accordo». Berlusconi è rimasto in Sardegna ROMA - Il ministro degli Esteri, Renato Ruggierosi è dimesso. Lo strascico di polemiche sull'euro e sull'atteggiamento di alcuni ministri lo hanno convinto a lasciare il governo Berlusconi. Ruggiero ha presentato le proprie dimissioni a Palazzo Chigi in un incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, reduce dal vertice pomeridiano con il premier Silvio Berlsuconi a Villa La Certosa in Sardegna. Ruggiero è arrivato a Palazzo Chigi intorno alle 20. Al centro del faccia a faccia, l'intervista sull'euroscetticismo del governo rilasciata al Corriere della Sera dal ministro degli Esteri e le polemiche seguite all'interno del centrodestra. Le reazioni dei ministri chiamati in causa, la posizione di Bossi e anche la replica di Berlusconi («Ruggiero è un ministro tecnico, a fare la politica estera sono io») hanno sancito la rottura che, significativamente, è avvenuta in assenza di Berlusconi, rimasto in Sardegna, e prima dell'incontro previsto per lunedì o martedì fra il ministro degli Esteri e il Presidente del Consiglio. Un comunicato di Palazzo Chigi parla di un divorzio deciso da entrambe le parti: «Di comune accordo e nell'interesse del Paese SIlvio Berlusconi e Renato Ruggiero hanno convenuto sull'opportunità di interrompere la collaborazione di governo, che ambedue hanno giudicato importante, proficua e fin qui positiva».


5 gennaio 2002

MISS MONDO, SCONTRI IN NIGERIA
Dopo la pubblicazione di un articolo sul concorso di Miss Mondo considerato blasfemo dagli integralisti islamici, nello Stato nigeriano di Kaduna scoppiano violenti scontri religiosi. I morti, alla fine, saranno oltre 200.

MALTEMPO, EMERGENZA AL NORD
Il maltempo flagella le regioni settentrionali. In Liguria i maggiori danni causati dai nubifragi, quattro persone muoiono in un aereo da turismo precipitato per la tempesta.

ISRAELIANI SOTTO ATTACCO IN KENYA
Duplice attentato anti-israeliano in Kenya. Nel primo un'automobile guidata da kamikaze è esplosa in un albergo frequentato da israeliani nei pressi di Mombasa, provocando morti e feriti. Nel secondo, avvenuto a pochi minuti di distanza, due missili hanno sfiorato un aereo charter diretto a Tel Aviv.

Arrestate due persone. «E' opera di Al Qaeda» Due attentati anti-israeliani in Kenya, 15 morti Tutte le vittime nell'attacco kamikaze con due auto in un hotel di Mombasa. Missili sfiorano aereo che però raggiunge Tel Aviv

MOMBASA (KENYA) - Duplice attentato anti-israeliano in Kenya. Nel primo un'automobile guidata da kamikaze è esplosa in un albergo di un centro balneare nei pressi di Mombasa, e ha provocato morti e feriti tra i numerosi turisti israeliani presenti nell'hotel. Nel secondo attentato, avvenuto a pochi minuti di distanza, due missili hanno sfiorato un aereo charter israeliano diretto da Mombasa a Tel Aviv.

DUE ARRESTI - Due persone sono state arrestate dopo l'attentato di stamattina a Mombasa. Lo ha detto la polizia keniana.
Un gruppo finora ignoto, l'Esercito della Palestina, ha rivendicato la responsabilità sia dell'attentato all'abergo che al volo charter. STRAGE ALL'HOTEL «PARADISE» - Un fuoristrada, carico di esplosivo, guidato da tre kamikaze di origine araba, è entrato a gran velocità all'interno del Paradise hotel a Mombasa in Kenia, distruggendolo completamente. Ci sarebbero almeno 15 morti, tra cui due bambini israeliani e i tre attentatori e almeno 80 feriti quasi tutti di nazionalità israeliana visto che oltre alle persone presenti nell'albergo una folta comitiva di turisti israeliani stava arrivando in quel momento a bordo di tre autobus. L'esplosione ha investito in pieno la sala da pranzo dove erano presenti in prevalenza turisti israeliani e cittadini keniani.
L'ambasciatore keniota a Tel Aviv ha dichiarato che l'attentato potrebbe essere ricondotto ad Al Qaeda.

IDENTIFICATI DUE DEI TRE ATTENTATORI - Sarebbero stati identificati due dei tre attentatori morti nell'attentato. Lo ha riferito la radio militare israeliana. Secondo l'emittente uno degli attentatori - che sono rimasti uccisi - si chiamava Fahed Ali Hassan, ed era un cittadino del Kenya. Il secondo si chiamava Abdallah Ahmed Abdallah, cittadino egiziano. ALBERGO IN FIAMME - «Ci sono fiamme e molto fumo», ha detto un residente fuori dal Paradise Hotel, di proprietà israeliana, frequentato da turisti stranieri di varie nazionalità, tra cui gli israeliani. Le ambulanze sono accorse sul posto trovandosi davanti ad uno scenario infernale: feriti, corpi smembrati e tanto panico. Una donna che ha detto di chiamarsi Neima ha raccontato che era appena arrivata al Paradise Hotel con un gruppo di turisti giunti da Israele, quando la hall dell'albergo è stata scossa dall'esplosione. «Gente con gambe spezzate, braccia e corpi a pezzi ovunque. Tutto è stato poi avvolto dalle fiamme», ha detto al telefono a Radio Israele. «Quasi tutti gli ospiti dell'hotel sono israeliani. Anche qualche kenyano è stato ferito, ma si tratta per lo più di israeliani». DUE MISSILI CONTRO AEREO ISRAELIANO - In precedenza un pilota della compagnia israeliana Arkia aveva denunciato che uno o due razzi erano stati lanciato stamane contro il suo aereo dopo

il decollo da un aeroporto del Kenya. L'aereo, che in un primo tempo sembrava essere stato costretto ad un'atterraggio di emergenza a Nairobi, perchè colpito da un missile, ha proseguito per la sua destinazione finale, Tel Aviv dove è atterrato senza alcun problema. L'aereo della Arkia è stato infatti solo sfiorato da uno dei due razzi Strela sparati nella sua direzione. A bordo dell'aereo c'erano 260 passeggeri e 10 membri di equipaggio, ma nessuno è rimasto ferito. Secondo un dirigente della Arkia, citato dalla radio militare, il volo 582 è decollato da Mombasa, una città turistica del Kenya, alla volta di Tel Aviv intorno alle 07.00, ora locale e italiana. Poco dopo il decollo, il pilota ha notato un bagliore (forse due) caratteristico del lancio di un razzo nella sua direzione.
Le autorità israeliane hanno bloccato tutti i voli El Al in partenza da aereoporti stranieri.
NETANYAHU: «PERICOLOSA ESCALATION TERRORISMO» - I due attentati contro obiettivi israeliani in Kenya rappresentano «una pericolosa escalation di terrorismo». A sostenerlo, è il ministro degli Esteri israeliano Benjamin Netanyahu. «L'attentato implica che le organizzazioni terroristiche e i regimi che le sostengono sono in grado di procurarsi armi che producano perdite di massa ovunque e in qualunque momento» ha dichiarato Netanyahu. «Oggi, sparano missili contro aerei israeliani, - ha aggiunto Netanyahu - domani spareranno missili contro aerei statunitensi, britannici, contro aerei provenienti da qualsiasi Paese. Di conseguenza, non può esserci alcun compromesso con il terrore». 28 novembre 2002