Considerazioni sul 13 Maggio 2001

di Bruno Antonio

la vittoria del Centro Destra e' la logica conseguenza sia del diffondersi
nel paese degli stili di vita e di pensiero propri della destra liberista
(competizione, esclusione, individualismo, guerra, razzismo ..) che della
traumatica divisione a sinistra.
Non tanto per quanto attiene la tattica politica (forse non sarebbe bastato
maggiore fair play tra Ulivo e Rifondazione che avrebbe portato con la
rinuncia delle inutili liste civetta uliviste alla desistenza da parte di
Rifondazione nei collegi senatoriali 'a rischio'), quanto per le ragioni
stese del vivere umano prima che politico.
Non si puo' dimenticare come la prima guerra di attacco fuori dai territori
nazionali (nella ex Jugoslavia), la legislazione che permette i campi di
concentramento delle persone immigrate extracomunitarie al di la' che
abbiano o meno compiuto un reato, l'esaltazione del modello liberista con
l'appoggio all'incontro dell'Organizzazione del Commercio a Seattle della
liberalizzazione dell'economia, l'introduzione di norme che rendono
possibile un lavoro flessibile e precario, alla merce' degli imprenditori,
l'aumento del 2 per cento delle spese militari nel programma di Rutelli
siano solo alcuni esempi di argomenti che dividono quella che un tempo era
la Sinistra o forse solo il tessuto democratico del paese.
Per rimanere a Genova, l'ostinazione del Centro Sinistra nel proporre e
difendere i poteri forti (petrolieri, terminalisti, fiat - vte, lobby delle
discariche) ha costituito e costituisce ancora oggi in vista delle elezioni
amministrative a Genova del prossimo anno, un pesante macigno.
La mia speranza e' che, prendendo atto dei risultati elettorali, si possano
riannodare i fili di un ragionamento che esplori come sia possibile
esprimere una politica che coniughi lavoro ed ambiente e che si collochi
dalla parte dei piu' deboli.