SCIUR BERLUSCA E IL NOTAIO VESPA (COMMEDIA ALL'ITALIANA)

    La stampa internazionale continua a tenere gli occhi aperti sull'Italia, come e' giusto che sia, perche' le elezioni politiche in un paese, tanto piu' se ''amico'', non possono non interessare. I giudizi che sono stati dati e vengono ancora dati dalle testate piu' prestigiose di tutto il mondo (inglesi, tedesche, francesi, spagnole, statunitensi) mettono a nudo il capo del destracentro come, tanto per fare qualche citazione, una persona che ''mette in pericolo il club dei paesi democratici'' (Financial Times) una persona ''con un cumulo di processi giudiziari a carico, con un profilo etico dubbio, che sarebbe imbarazzante vedere a Madrid sotto la duplice veste di capo di un governo straniero e di ricercato dalla giustizia spagnola'' (El Mundo) per non parlare dei suoi alleati Fini e Bossi che vengono definiti per cio' che sono, e tanto basta.   Non era stato possibile scrivere ancora niente sul suo programma perche' il programma del cav. fino all'altro giorno non c'era. Era stata reclamizzata , stampata e spedita a tutti gli italiani l'agiografia fotoromanzata dell'Unto ridens (nella quale mancano i capitoli ''Curriculum giudiziario dell'unto'' e ''Tribunali europei''), ma di una specie di programma non s'era mai avuto sentore. Ora invece ne e' apparsa un'ombra fra le pieghe di internet, ma non e' un programma, ma un proclama e non e' di tutta la casamatta delle loro libertaggini, ma un proclama firmato solo Forza Italia. E gli altri ? E Fini ? E Bossi ? E Rauti ? Che Casini ! Ed e' con questo proclama dell'ultim'ora fresco di stampa da internet che Berlusca si e' reso l'altro giorno nello studio notarile dell'amico notaio Bruno Vespa per firmare un contratto con ... gli italiani (si prega di non ridere, la cosa e' seria). Nello studio erano presenti, Lui e il notaio Vespa, mancavano gli italiani che naturalmente non erano i contraenti, ma semplici spettatori che guardavano incuriositi e increduli in prima fila in tv la scena da commedia all'italiana, gustosissimo remake alla Toto' e Peppino con la piccola differenza che gli imareggiabili Toto' e Peppino fingevano da grandi attori, mentre i due in scena facevano sul serio. Ciak azione ed ecco che la scena esilarante della firma del pezzo di carta, clou dello spettacolino, viene celebrata in pompa magna con tanto di scrivania materializzatasi sulla scena per l'occasione, ma non gia' per il notaio, che poverino se ne stava deferente in piedi in mancanza dell' inginocchiatoio che non avevano fatto in tempo a portare, ma per il firmatario ospite d'onore che ha posto la sua firma e ha tenuto a declamare che quello era il contratto piu' importante della sua vita, un ''contratto d'onore''. Parola di un ''uomo d'onore''. Questa memorabile sceneggiata ha dimostrato meglio di qualsiasi altra cosa quanto lui, il cav. piu' cav. di tutti, lui, il migliore al mondo, detesti e non si presti minimamente al ''teatrino della politica''. Calato pietosamente il sipario sulla scena della comica, vediamo il proclama.   Il suo proclama, scremato dalle fantasticherie, dice che i miliardari pagheranno molto di meno, ma per compensare le mancate entrate saranno i redditi medio-bassi a pagare di piu'. Mi sembra giusto : bisogna riequilibrare i conti. I miliardari, inoltre, non pagheranno piu' un centesimo di euro per le tasse di successione che verranno abolite. Solo i soliti maligni possono vedere in questa misura squisitamente ''popolare'' un altro esempio di conflitto di interessi e di leggi ad personam (suam). Ora sono esenti da tasse eredita' fino a 350 mln e in alcuni casi fino a 1 mlrd. Troppo poco per uno come lui e per gli altri poveri miliardari e plurimiliardari. La sua nuova legge e' ''popolare'' perche', ancora una volta, dovra' essere il ''popolo'' a pagare per colmare i buchi delle mancate entrate. E dovranno pagare i tapini perche', come si sa, senza i fondi non si fanno le opere faraoniche notarizzate. E sia ben chiaro fin da ora che se il programma faraonico fallira' , la colpa non sara' certo dell'unto che ha dato la sua parola d'onore e ha giurato sui suoi figli, ma sara' tutta di quei disgraziati che non avranno avuto abbastanza soldi per riappianare e rimpinguire le casse dello Sato depauperate da privilegi, erosioni, elusioni, evasioni dei miliardari (e sue). Se lo ricordino, gli sciagurati, che i veri colpevoli del fallimento dei piani del cav. saranno coloro che lo hanno votato !   Una delle fantasticherie piu' bevute dai suoi sudditi e adepti e' quella che promette di abbassare le tasse del 10-15% (per ora il proclama dice che i redditi medio-bassi pagheranno di piu') e di avere ancora, miracolo dell'unto, dopo tutti i depauperamenti gia' descritti, i fondi necessari per le gigantesche opere pubbliche, e per fare degli autentici miracoli come migliorare i servizi per i cittadini, tagliandoli, migliorare il settore pubblico, riducendo i fondi per il pubblico a tutto favore del privato, delle assicurazioni di cui il firmatario del contratto d'onore e' proprietario, e tanti altri bei miracoli della stessa sorta.   Va riconosciuto che non e' niente male il contratto d'onore del cav.(olo) !   Mi chiedo e sono curioso di vedere se davvero gli italiani il 13 maggio vorranno approvare il programma per la detassazione dei miliardari a loro spese. 
E non dico niente del fatto, piu' che probabile, di poterci ritrovare come italiani con un presedente del consiglio condannato in via definitiva per frode e corruzione non solo in Italia, ma anche in Spagna. Che bella figura che faremo tutti (purtroppo anche chi non lo ha votato) !
Il mondo ci osserva. Guardiamoci dentro anche noi e dimostriamo, prima di tutto a noi stessi, di essere adulti, non facile preda dei venditori di fumo e di sogni per creduloni illusi.

  Carlo Barni