AMARE EDUCANDOSI ALL'AMORE.

DI F.Guymontag.

 

E se Giordano Bruno o Galileo Galilei fossero stati gay?

La giornata dell’orgoglio omosessuale si svolge ogni anno in varie parti del mondo, ma mai come quest’anno, soprattutto perché in Italia, assume un significato così emblematico.

Questo anno 2000 vuole essere ricordato come l’anno del Giubileo della cristianità, ma nella fattispecie della cattolicità. Sotto questa bandiera il papa di Roma ha compiuto doverosi passi verso la riconciliazione tra le varie chiese cristiane e, in uno sforzo successivo, verso tutte le religioni e nello specifico quelle monoteiste. Tutto questo ha indubbiamente portato un clima di maggiore serenità e disponibilità ed innescato un atteggiamento più attento ed attivo verso la pacificazione tra modi di pensare spesso diversissimi. Sconfitto il nemico più pericoloso, il comunismo, non tanto e non solo per il suo carattere spesso eccessivamente materialista, ma soprattutto per quelle istanze sociali così "ambiguamente" vicine a quelle della Chiesa, il papato ha potuto dedicarsi finalmente alla pianificazione della spiritualità. Per fare questo ha dovuto riconoscere la "legittimità" ed il significato di altre spiritualità, innanzi tutto quelle che propugnano il monoteismo; ha dovuto riconoscere la validità delle coscienze anche quelle che erano assolutamente contrarie e lontane dai principi e dai valori della chiesa. Da qui la raffica di scuse e le richieste di perdono per scienziati e pensatori, per popolazioni ed epoche storiche. A tutti è stato chiesto scusa tranne che a due categorie: alle donne. ed al mondo omosessuale.

Entrambe tuttavia fanno parte di un mondo assolutamente lontano ed avulso dalla mentalità sessista, misogina ed omofoba delle gerarchie ecclesiastiche. Così lontane da non essere minimamente considerate come realtà esistenti. Tuttavia sono le uniche, e non a caso quelle escluse, in grado di concepire e concepirsi come realtà possibili in una progettualità diversa da quella che ha la società odierna. Non vedo perché l’anno 2000 debba essere l’anno esclusivo di una religione, anche se quella più importante sul nostro pianeta. Non vedo perché Roma debba essere per tutto il 2000 la città nella quale è possibile fare ed essere solo giubileo.

La giornata dell’orgoglio omosessuale è una giornata in cui questa realtà si svela al mondo.

Per farlo ha bisogno di essere sgargiante, paradossale, provocante. Ha bisogno di scandalizzare e risvegliare le coscienze di chi preferisce non vedere, non occuparsene o addirittura non tollerare.

La realtà del mondo omosessuale, gay e lesbico, è presente nella società, vive e convive accanto a quella maggioranza che fa regole e codici a propria immagine e consumo. É giusto quindi che ci sia ricordata la bellezza e l’utilità di tutto ciò che va oltre queste regole e questa immagine.

Chissà quante volte avremo mangiato cibi cotti o confezionati da mani di omosessuali. Chissà quante volte avremo indossato vestiti, assunto medicine, adoperato oggetti, abitato in arredamenti, guidato automobili ed utilizzato programmi di computer o pacchetti turistici, fatti da gay o da lesbiche. Saremmo stati in grado di distinguere la differenza? Se non lo avessero detto, avremmo capito dalle pagine intense e profonde che Marguerite, Marcel, Oscar, Gertrud, Virginia, Thomas, Gaspara erano omosessuali? Avremmo gettato il libro in terra o rifiutato di vedere la mostra di Vincent, o ascoltato la musica di Piotr?

Eppure ci sono società dove soltanto essere accusati di esserlo può portare alla rovina, alla condanna ed alla morte. Nessuna delle tre religioni monoteiste (omoteiste?) accetta l’omosessualità.

Nell’Islam, quello più fondamentalista, è perseguita e condannata a morte. É lo stesso tipo di Islamismo che condanna il femminismo e l’emancipazione della donna, le sue scelte di libertà e determinazione.

Lo condanna anche il cattolicesimo e l’ebraismo. Nel periodo fascista chi era omosessuale non poteva avere alcuna carica o responsabilità statale. Bellissimo e drammatico a questo riguardo il libro di Bassani: Gli occhiali d’oro dove non si sa cosa sia peggiore se essere ebrei o omosessuali.

Ma qualcosa in comune l’Islam e il cattolicesimo e l’ebraismo, nelle loro forme più intransigenti, qualcosa in comune con il fascismo ce l’hanno: l’intolleranza e la condanna della omosessualità vista come un oltraggio alla natura ed al volere di Dio (ma Dio di che sesso è?), un pericolo per le famiglie ed una minaccia per la società.

Gli omosessuali generalmente non sono soldati o soldatesse, non fanno la guerra né ostentano forza e prepotenza. Che tipo di società potrà mai essere quella omosessuale? E qui il problema si fa avvincente perché i modelli educativi a cui potrebbero riferirsi le coppie omo, alle quali non è permessa l’adozione e le terapie di riproduzione assistita, le coppie non avrebbero un genere da proporre come modello educativo, ma proprio la mancanza di genere stesso.

Questo potrebbe forse generare delle confusioni interpretative, ma solo se riferite a modelli precostituiti. Potrebbe magari esserci una società più tollerante che non affida alla forza l’efficacia dei ruoli, ma all’intelligenza, al dialogo, alla comprensione, alla ricerca della soluzione più giusta rispetto a quella più forte.

Non si capisce perché non affidare alle coppie gay l’educazione della prole, l’insegnamento della conoscenza, l’applicazione e lo studio delle arti. Non si hanno notizie di allievi rovinati da Leonardo o da Michelangelo. Si hanno notizie di allieve rovinate dalla violenza dell’eterosessualità dei loro maestri (vedi Artemisia Gentileschi per esempio) Tuttavia nel mondo cattolico la paura è tanta e tanto grande. Parte è dovuto anche alle caratteristiche che riveste il significato della sessualità e la sua determinazione. Per non parlare poi del clero che qualche esame di coscienza lo dovrebbe fare andando innanzi tutto a vedere la situazione all’interno dei conventi e dei seminari. La Chiesa dovrebbe piuttosto occuparsi e preoccuparsi della pedofilia che lungi dall’essere un’espressione di scelta sessuale, come invece è l’omosessualità, è invece un grave forma di perversione che talvolta la si riscontra là dove non si vuole vedere ed invece dove è più ovvio che ci sia.: nelle scuole, nei seminari, nei collegi e nei conventi. La condanna della repressione sessuale è stata a suo tempo autorevolmente espressa da uno scrittore del calibro di Stendhal.

Ho cercato su Internet semplicemente alla parola Omosessualità: ci sono 288 pagine, in altre parole circa 3000 notizie in cui è contenuta questa parola. E questo solo per quanto riguarda l’Italia. Ci sono istituzioni che autorevolmente e coraggiosamente si pongono come riferimento informativo e indicativo: Arcilesbica e Arcigay, ma non solo. Ci sono invece siti dove viene strumentalizzata per fini commerciali e pornografici. Ci sono riferimenti alle religioni ed alle diverse società civili, e pagine di scienza e biologia. Insomma non è un argomento che possa andare ignorato o peggio liquidato facendo semplicemente appello ai nostri orientamenti ed alle nostre sensazioni