L’Iter continua nel 2002, ma già nel 1995 scriveva un’amico:

Alessandro D'Angelo

Diventa praticamente realtà tutto quello che sul Consorzio .Nazionale Concessionari si era ipotizzato da tempo addietro ed è inutile qui ripercorrere il calvario "non traumatico" che da allora, fino ad oggi sette anni dopo, è stato percorso. Una vera via dolorosa per poter giungere sul luogo del martirio, durante la quale si è avuto un qualche respiro, involontario o forse studiato, che ha reso ancora più drammatico l'annaspare del naufrago. Può sembrare sconclusionato il mio discorso, ma in sette anni tanti ne ho sentiti di discorsi sconclusionati e tante ne ho viste !

Difensori illusionisti burocrati che confidando sulle ansie degli altri si sono sistemati adeguatamente sulla tolda della nave, con una mano sulla scialuppa di salvataggio, pronti a saltare dentro al momento opportuno.

Tanti altri, spariti fisicamente da uno scenario che non li aveva mai visti protagonisti ma dal quale avevano succhiato, capaci di ostruzionismo perfino in punto di morte del Consorzio Nazionale Concessionari.

Pochi, pochissimi capaci di portare avanti un discorso coerente fra tanti belati, mirante alla salvaguardia della dignità dell'individuo, esseri umani anche loro ai quali va il mio ringraziamento e la mia riconoscenza.

Ventuno anni di Consorzio non sono pochi. Tanti colleghi di lavoro incontrati, tante storie condivise, opinioni e scelte diverse, giustificate anche se non accettate; pochissimi più cari degli altri, con i quali un legame invisibile ha instaurato un rapporto splendido e per i quali sentirò nostalgia. Sarebbe comunque sopraggiunta fisiologicamente la pensione, non certo dovuta ad atto provocato.

Per me, tutto quello che doveva essere " non traumatico " lo è stato pesantemente, quando parlando con mio figlio sedicenne e illustrandogli i marchingegni del pre-pensionamento, ne ho avuto in risposta : << Padre, questi non ti pre-pensionano, ti …cacciano via !… >>

Semplice verità. Ed io a chiedermi….. perché ? Non c'è voce d'uomo che possa rispondere esaurientemente. Per questo ho cercato altrove le risposte, dove probabilmente avrebbero dovute cercarle in tanti, visto che il loro operato colava miseramente a picco; ho provato a scrutare altre leggi, date su un monte tempo fa ad un uomo, leggi che si discostano notevolmente da quelle attuali di mercato, emanate da uomini infallibili !!

E poiché tanti hanno detto la loro con i risultati che tutti possiamo ben vedere, consentitemi di dire la mia, scaturita da una attenta analisi delle leggi suddette.

"Al tavolo delle trattative, non c'è stato posto per Gesù Cristo, lo Spirito è stato relegato al ruolo di semplice spettatore", due entità fondamentali della vita dell'uomo lasciate in disparte, senza considerazione. Dove non è consentito loro di operare non può esserci armonia. Menti umane, animate in modo anomalo hanno ottenuto come semplice risultato quello di vedere calpestato il diritto fondamentale di ogni uomo: quello di vivere dignitosamente!

Potrete sorridere davanti a queste affermazioni ma vi prego di credere che non è rancore che mi anima, è preoccupazione per qualche amico che resta !

Tutti gli uomini credenti e non, sicuramente concordano sul rispetto della persona umana e sul fatto che l' elemento costitutivo di questa, sia la libertà. Nel caso del Consorzio quindi il non credente avrebbe dovuto tenere conto della falcidie che si stava perpetrando ai danni di inermi esseri umani e cercare rimedi appropriati e non giustificazioni.

Dal canto suo il credente, se veramente tale, avrebbe dovuto confidare non solo sulle sue risorse ma appellarsi alle famose leggi già menzionate, scorrerle e fermarsi cautamente là dove al punto sette c'è scritto : " non rubare ".

Il verbo ebraico qui usato, ha un significato molto ampio e in primo luogo fa riferimento alla persona e non alle cose. Questo comandamento intende difendere soprattutto la persona umana e la sua libertà ; esso prescrive la giustizia nella gestione dei beni materiali e del frutto del lavoro umano.

L' unico padrone di tutte le cose è Dio che le affida all'uomo come strumenti da utilizzare e rispettare, per il proprio benessere e quello degli altri. Rubare significa anche, defraudare l' uomo della sua libertà e della sua dignità; non è soltanto privare una persona del frutto delle sue fatiche, è anche distruggere qualcosa della sua stessa vita.

Questo l'ho sperimentato personalmente.

I beni di produzione materiali o immateriali, curati da chi li possiede, dovrebbero tornare vantaggio al maggior numero di persone possibile.

L'esatto contrario è stato sperimentato al Consorzio, da molti !

Ogni danno volontario esige un risarcimento, mentre i contratti devono essere osservati nella misura in cui l'impegno preso è moralmente giusto ed ogni contratto deve essere stipulato ed applicato in buona fede.

A noi invece … Chi ha orecchie per intendere, intenda !

Se questa è la giustizia degli uomini preferisco confidare in quella divina.

Qualcuno sorriderà con aria di superiorità come ha fatto in tutte le altre occasioni, qualcuno dirà "questo è pazzo" come non ha mai osato fare con qualcuno in molte occasioni, quando sarebbe stato necessario.

Bisogna ricordare che l'illusione del potere sugli altri è sempre rapportata alla vita umana: si conosce l'inizio, ma quando finirà? Spesso non si ha neanche il tempo di pentirsi degli errori commessi . daii responsabili che ci hanno ridotto così; se in buona fede, auguro che si possano ravvedere per il futuro di chi resta.

A chi resta e vede solo buio, auguro di saper trarre speranza per proseguire, non solo dall'uomo ma da Colui che veramente può. Non abbiate paura!

A chi me lo concede lascio un carissimo sincero augurio di avere a breve garanzie certe per poter proseguire il cammino lavorativo con serenità.

Con chi a volte ha dovuto sopportarmi per motivi di lavoro e con chi mi reputa un buon amico, posso prendermi la confidenza anche di un sincero abbraccio.

Che Dio ci protegga.

Con affetto, Roberto Pandozzi.

Cara LUANA credo che sia una delle tante realtà vere da ricordare per migliorare il nostro

"futuro" paese

Cari saluti