"Non puoi accontentare tutti, accontentati di accontentare te stesso!" Accontentare noi stessi è un nostro diritto. Se così facendo riusciamo anche ad accontentare altri, ben venga. Quel che importa è non vivere in funzione del piacere altrui. Temere di essere giudicati negativamente dagli altri equivale a volerli soddisfare. Vi sono persone che costruiscono tutta la loro vita in funzione del piacere ed il giudizio altrui. "Come mi giudicheranno se metterò questo abito?", "Questa persona mi è davvero simpatica, ma cosa penserebbero di me i miei amici se mi vedessero andare in giro con un omosessuale?", "Vorrei piangere, ma non posso! La gente attorno a me mi giudicherebbe debole. Devo trattenermi.", "Quante domande vorrei fare a questo conferenziere, ma non posso! La gente si renderebbe conto che sono ignorante.", "Come vorrei dire a questa ragazza che mi piace, ma mi giudicherebbe uno stupido!", "Cosa dirà mio padre?", "Cosa diranno i colleghi?" Chi "spende" il suo tempo a preoccuparsi di cosa pensano gli altri perde ogni buona occasione che gli si presenta di fronte per affermare sé stesso, rinuncia a vivere la sua vita per soddisfare il giudizio altrui. Molte occasioni "bruciate" non si ripresenteranno mai più! Per soddisfare gli altri si deve costantemente modificare il proprio comportamento in funzione del loro piacere. Questo genera ansia e si finisce col divenire schiavi del giudizio altrui. Questo è tipico delle persone Passive. Esse, quando parlano, cercano sempre segni di approvazione nel loro interlocutore, temono di dire cose che non piacciono. Questo continuo stare allerta genera ansia. La credenza a cui fa capo questo comportamento passivo è: "Tutti sono in diritto di giudicarmi. Io devo solo subire ed adattarmi!". La dipendenza dal giudizio altrui comporta delle disfunzioni nel rapporto sociale tra cui: - DIFFICOLTÀ A FARE LE PROPRIE RICHIESTE - DIFFICOLTÀ A RIFIUTARE LE RICHIESTE ALTRUI - STRESS DADATTAMENTO ALLE ESIGENZE ALTRUI - VIVERE IN FUNZIONE DEGLI ALTRI - INCAPACITÀ DI GESTIRE I GRUPPI |