Le emozioni concorrono, con l'ansia, a spiegare i tanti fallimenti. Per evidenziarlo in modo intuitivo utilizziamo il concetto di arousal (Moruzzi e Magoun, 1949; approcio neocomporamentale). Esso è lo stato neurofisiologico in cui si trova la "formazione reticolare ascendente" (RAS,una parte del cervello la cui sede neuroanatomica si estende dal bulbo al talamo) conseguente alle sollecitazioni degli stimoli.

Può andare dal sonno alla massima eccitazione. La sua funzione è quella di inviare a tutta la corteccia impulsi che servono ad indurre od aumentare lo stato di attenzione. Questo "bombardamento" energetico, se non è troppo intenso, permetterà alla persona di risolvere le situazioni in cui si trova. Superato un certo livello si generano reazioni emotive negative che interferiscono con il comportamento.

L'andamento della curva è simile a quello della curva precedente e inoltre è evidente la similitudine del concetto du arousal con quello di riflesso di orientamento Pavloniano.

Gli "introversi" hanno un arousal di base piuttosto elevato, sono pertanto svantaggiati nell'esposizione a situazioni avversive. Stimoli avversivi deboli producono efficaci condizionamenti a causa dell'elevato arousal, con un numero di abbinamenti tra stimolo e organismo inferiori a quelli necessari per l'estroverso. Questo non significa che gli estroversi sono immuni dall'ansia. L'ansioso va oltre i valori ottimali di arousal e fallisce.

Il timido mentre tiene una conferenza incomincia a dare esagerata importanza ad alcune reazioni fisiologiche che percepisce (tachicardia, tremore alle mani, rossore ecc.), teme che si incrementino impedendogli di esporre correttamente il suo pensiero, teme che gli altri si accorgano del suo malessere e lo possano deridere. Più ci pensa più i sintomi fisiologici si intensificano e questi a loro volta intensificano le preoccupazioni di fallimento, derisione, perdita di stima e valore. Alla fine può stare talmente male da dover interrompere la conferenza.

Un maschio che abbia fallito un rapporto sessuale può preoccuparsi a tal punto che, nel successivo rapporto sessuale, fallirà per motivi simili a quelli che hanno causato il fallimento del timido conferenziere.

Il fallimento è contrassegnato da eccessiva auto-osservazione: viene prestata più attenzione ai sintomi fisiologici e ai pensiero ansiogeni che al compito da svolgere. Inoltre è probabile che il soggetto attivi l'abitudine a fare previsioni negative; in questo modo rende reali le emozioni, anticipando a livello fisiologico le reazioni congruenti ad una situazione che non si è ancora verificata (traduzione dei pensieri nel linguaggio analogico del corpo).