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del fiume Dnestr (circa
6700 Kmq) che formano la cosiddetta Transdnestria
a maggioranza russa.
Nel 1991, come
menzionato, è proclamata lindipendenza
sovrana della Repubblica Moldova (R.M).
INTERVISTA A Liliana
Istrate
Quale
commento dà Liliana Istrate alla più recente
storia moldava:
Da come si può
vedere il destino delle genti che hanno popolato
le terre fra il Prut e il Dnestr non è stato
facile.
Sin dal 1812, ma in
particolar modo dal 1940, questa gente è stata
sottoposta a un processo crudele di
russificazione, disgregazione, sradicamento,
disorientamento e snazionalizzazione. Per
dividere definitivamente, irrevocabilmente la
terra di Romania, hanno inventato un nuovo popolo
- il moldavo che parla una lingua moldava. Le
genti di Moldova sono state tanto indottrinate,
ingannati con tutte queste assurdità che, alla
fine, hanno cominciato a crederci. Sin dal 1940,
lobiettivo dei sovietici è stato quello di
educare una generazione nuova, votata ai valori
sovietico-comunisti e docile agli interessi di
URSS.
Quale
è stato lultimo atteggiamento del popolo
moldavo verso questi tentativi di forzata
integrazione con lUnione Sovietica:
La coscienza
nazionale non è morta. Sin dal 1987 hanno avuto
luogo manifestazioni, allinizio timide, poi
con unampiezza più grande. I dimostranti
chiedevano insistentemente il ritorno ai valori
nazionali, alla grafia latina, alla lingua
romena, allunione con la Romania. La
disintegrazione dellURSS ha ovviamente
facilitato questo tipo di maturazione.
Cosa è
successo dopo lindipendenza del 1991?
Questi dieci anni di
indipendenza sono stati forse ancora più
difficili per la gente, la cui esistenza per
tanto tempo era stata tutelata e programmata da
altri. Lo Stato che è nato dalla dissoluzione
dellUnione Sovietica, doveva da solo
decidere il suo destino, risolvere i suoi
problemi. Ma i suoi governanti sono stati o
ex-attivisti del Partito Comunista o personaggi
incapaci di governare e litigiosi fra di loro
mossi soltanto da sete di potere.
Tutto questo ha
fatto sì che il popolo, disilluso, disorientato,
incattivito sulla sua vita misera, abbia votato
nelle elezioni del 25 febbraio 2001, la forza
più populista e cioè il Partito Comunista del
russofilo Vladimir Voronin, che ha guadagnato in
Parlamento, 71 mandati su 101, quindi, la
maggioranza.
Cosa
sta succedendo ora dopo la vittoria del Partito
Comunista?
Un anno di governo
comunista è stato sufficiente per portare il
Paese sullorlo del tracollo. E come se non
bastasse i comunisti adesso vogliono cambiare i
nostri valori tradizionali invece di elevare la
qualità della vita.
La goccia che ha
fatto traboccare il vaso è stata
lemanazione (nellagosto 2001) di una
disposizione che introduce la lingua russa come
materia di studio obbligatoria in tutte le scuole
e i licei della Repubblica Moldova.
Non
crede che questa disposizione possa essere una
giusta forma di tutela della minoranza russa che
pure è presente nel Paese?
Mi dica per favore,
è normale che in un paese dove il 65,5% della
popolazione è romena e soltanto il 12,8% russi,
essendo il resto rappresentato da altre minoranze
(ucraini: 13,8%, gagauzi: 3,5%, bulgari: 1,5 %,
ebrei: 1,7%, altre nazionalita: 2,2%), si debba
studiare obbligatoriamente la lingua di una sola
minoranza? Tramite questa disposizione, non si
tiene in considerazione il diritto della
maggioranza romena e di altre minoranze etniche.
E inoltre, il
governo vuole sostituire nelle scuole la storia
dei romeni con la Storia della Moldavia, cioè
con la Storia di una nazione che è una
invenzione dei russi. In questa storia
immaginaria si parlerà dei romeni solo in
termini di truppe di occupazione fasciste.
Qualcosa di più
aberrante non credo che possa esistere: rubare a
un popolo la sua lingua, la sua Storia.
Qual è
stata la reazione a questa politica ?
Il 9 gennaio 2001,
Il Partito Popolare Cristiano Democratico di
Moldova (PPCD), lunico partito di
opposizione nel Parlamento di Chisinau, che
purtroppo ha soltanto 11 mandati, ha iniziato le
manifestazioni di protesta.
Il numero dei
dimostranti il 24 febbraio è aumentato fino a
80.000 persone. Le manifestazioni e le marce di
protesta nella capitale avevano un carattere
nonviolento e pacifico ma fermo ed irreversibile.
E
latteggiamento del governo?
Purtroppo il
Ministero degli Interni ed i Servizi Sicurezza
non sono stati fermi. Hanno accusato molta gente,
specialmente giovani, di propaganda politica e
partecipazione a manifestazioni illegali.
Numerosi professori, studenti, sono stati
intimiditi, hanno subito perquisizioni a casa, a
scuola o sono stati fermati per strada dalla
polizia. Moltissimi dimostranti hanno ricevuto
telefonate minatorie e minacce di morte. La
Procura Generale ha iniziato uninchiesta
per individuare tutti i dimostranti. Nei nostri
licei, specialmente a Chisinau, puoi vedere
poliziotti armati di Kalasnikov, che interrogano
gli allievi. I leader del PPCD, gli artisti, i
professori, gli studenti sono stati citati a
giudizio e sanzionati con ammende amministrative
soltanto per il fatto che hanno detto ad alta
voce che vogliono conoscere la Storia vera o
perché hanno cantato una canzone o recitato una
poesia in lingua romena.
E
dunque nuovamente messa in discussione la
democrazia.
Certo! Che tipo di
democrazia e libertà ci può essere quando sei
minacciato, multato, intimidito soltanto perché
hai detto che vuoi studiare nella tua lingua
madre la Storia del tuo popolo e non una Storia
mutilata e storpiata? Cosi è si rispetta il
diritto al libero pensiero e opinione? Come è
tutelato il diritto allinformazione quando
la direzione della TV nazionale, che trasmette in
tutto paese, è servile al governo? Pensa che il
40% dei giornalisti che lavorano in Moldovia,
sono in sciopero, per chiedere soltanto una cosa,
bizzarra forse: libera informazione e basta con
la censura.
E mentre tutti i
leader del PPCD, deputati in parlamento rischiano
di essere giudicati e tratti in arresto un altro
leader del PPCD, Vlad Cubreacov, scompare
misteriosamente, viene tenuto segregato e bendato
per un lungo periodo senza che possa riconoscere
i suoi rapitore, quindi liberato qualche giorno
fa.
Lepisodio
accaduto a Vlad Cubrecov ci induce a pensare che
il potere sta preparando il terreno per iniziare
estesi processi politici. Il secondo passo potrà
essere larresto e dei rappresentanti del
PPCD, seguendo una linea sempre uguale da Stalin
fino a Voronin: quelli che non sono
daccordo con la linea ufficiale, sono i
"nemici interni", da mettere a tacere e
sopprimere.
In conclusione posso
dire che in questo momento in Moldovia non esiste
una vera separazione dei poteri. Tutto è nelle
mani del Partito Comunista. Ma uno stato nel
quale tutte le istituzioni pubbliche sono
controllate soltanto da un partito, è uno stato
totalitario, dittatoriale.
Come si
evolverà la vicenda? LUnione Europea può
fare qualcosa per risolverla?
In Europa ce
un piccolo stato in cui la gente ha il diritto di
vivere meglio. Le nuove generazioni hanno
imparato cosè la democrazia e rispettano i
valori europei e per applicarli hanno bisogno
dellaiuto e del sostegno dellEuropa.