Lei conosce
il sito Internet di Namir, sa quello che ha fatto
questo Web, e quello che esprime cio' che offre e
la sua nascita. La prima domanda che
gli poniamo, noi tutti della redazione e chi ci
segue, e' di spiegarci il passaggio tra l'ex
Circoscrizione a Municipio, cosa significa cio'
in termini pratici ?
Ci sono vari piani per
comprendere questo passaggio, allo stato attuale,
non siamo certamente nella condizione di prima.
Pero' accade, che da un lato i Municipi cambiano
la precedente condizione, dall'altro bisogna
intervenire da soli in alcune situazioni non
ancora definite. Le faccio un esempio, se
all'interno di questa Circoscrizione, c'e' un
problema di potatura di alberi, con una squadra
di lavoratori socialmente utili, interveniamo.
Questo per dirle che non possiamo decidere ed
intervenire , per quanto riguarda la
problematiche delle aeree verdi che ci propongono
e segnalano i cittadini, se non armandoci di
buona volontà'. Insomma diciamo che per
raggiungere alcuni obiettivi, nel pratico,
bisogna affrontare qualche rischio e attivare
azioni che non ci competono. Per esempio, stiamo
per assegnare uno spazio Comunale ed anche se
forse, non ne ho la responsabilità', lo approvo
lo stesso, cosi' come ho bloccato un cantiere e i
suoi lavori, poco chiari, anche non avendone
l'autorità'. C'e' una pratica, in poche parole,
che riguarda tutti i Presidenti dei Municipi, che
e' proprio nel forzare un pochino la situazione
per poter cambiare realmente l'esistenza del
Municipio.
Poi c'e' l'altro piano,
quello più' Istituzionale, che riguarda il
lavoro che sta facendo una commissione, prevista
nella delibera di decentramento, che ha come
compito quello di confezionare una proposta per
trasferire le competenze, entro novanta giorni
dalla sua Costituzione. E' una Commissioni mista,
nella quale ci sono Presidenti dei Municipi,
importanti figure amministrative, e l'assessore
al Decentramento, il tutto si dovrebbe concludere
entro Natale. All'inizio dell'anno , possiamo,
grazie a questa commissione, fare una proposta,
al Campidoglio sulle reciproche competenze e su
come cooperare. Ottimisticamente parlando, dopo i
primi mesi del 2002, si realizzerà' un quadro
più' preciso del nuovo Municipio. Ciò' fa parte
di una mutazione che coinvolge tutti gli assetti
istituzionali, cosi' come tutto il nostro paese
attraversa la stessa condizione.
Secondo lei
ciò' si può' giudicare positivamente o no ?
Secondo il mio parere questa
innovazione e' da giudicare positivamente, oramai
tutti i stati moderni utilizzano la chiave del
Federalismo, per dare risposte che la politica,
essendo sempre più' distante dalla vita
quotidiana, dai problemi reali dei cittadini, non
riesce più' a dare.Avere questo rapporto diretto
con i cittadini, attraverso i Municipi ed altro,
può' cambiare la partecipazione richiesta
soltanto quando ci sono le elezioni. Per le
città' grandi, come può' essere Roma, in cui il
problema dell'amministrazione quotidiana e' una
realtà' constante, diventa importante attuare
questa soluzione, altrimenti e' ingestibile
governare le richieste dei cittadini soltanto dal
Campidoglio.
Ci sono
diverse proposte di federalismo ?
Assolutamente si, con tutte
le differenze, ad esempio con quel Federalismo
che si propone al nord della nostra nazione,
quello e' un metodo che può' sommare vantaggi a
chi già' ne ha ed eliminarli a chi non aveva
affatto. Pero' ciò' non lo puoi contrastare
soltanto affermando che quanto deve avvenire sia
ingiusto, la puoi risolvere soltanto offrendo un
modello di federalismo equilibrato e solidale,
che contenga cioè' la capacita' di modificare le
diverse realtà' locali creando un'armonia di
gestione. E in questa chiave Roma ha una
responsabilità' particolare, perché' quanto
riusciremo a stabilire qui, sarà' di riferimento
per tutte le altre città' d'Italia. Certo ci
arriviamo tardi, perché' negli altri paesi
europei esistono da tempo delle realtà' di
decentramento, ma la Capitale e' la prima in
Italia a proporre questa nuova realtà' e quindi
dobbiamo cercare di realizzarla nel migliore dei
modi, per rispettare sia tutti i cittadini che le
diverse strategie politiche.
Per quanto
riguarda le autonomie economiche ?
Abbiamo ragionato sul
bilancio, e devo dire che ci sono molte cose da
risolvere. L'autonomia finanziaria prevede che
nei trasferimenti economici che farà' lo stato
al Comune di Roma, una piccola parte Sara'
gestita dai Municipi, ciò' e' necessario, ma non
basta. C'e' l'esigenza, che ogni Municipio, possa
avere una sua autonomia economica vera nel
mercato e in questa deve agire e proporre. Il
Municipio, deve diventare un motore economico.
Ciò' non
potrà' far scaturire delle differenze , domande
ed offerte, e quindi di risorse per i cittadini,
da Municipio a Municipio ?
Questa e' una problematica
difficile da affrontare, quello che si può' fare
e' dare a tutti gli stessi strumenti anche
finanziari per poter risolvere, senza fare alcun
torto,le richieste dei diritti dei cittadini,
lasciando libertà' di autonomia, nelle proposte
sul territorio di competenza. E' naturale che i
Municipi del Centro Storico di Roma, avranno
più' possibilità' di fare proposte e quindi di
avere risorse economiche in più', rispetto a
quelli periferici, il rischio pero' bisogna
assumerselo e non e' detto che abbia queste
logiche e dinamiche. Ad esempio posso dirti che
nel mio municipio esiste un Teatro incendiatosi
tanti anni fa, se riesco a coinvolgere
economicamente alcune realtà' locali, per
poterlo ristrutturare, e' un'azione che riguarda
questo Municipio.
L'operazione
e' culturale, puoi definirne i mezzi sbagliati o
giusti ?
la risposta la trovi negli
obiettivi che ci si pone.
Vuoi dire che questo
Municipio si muove più' dell'altro ?
pazienza, basta avere le
basi economiche in tutti i Municipi per poter
risolvere le problematiche dei cittadini e il
teatro e gli obiettivi e i rapporti economici sul
territorio saranno solo qualcosa in più', legato
a ciò' che stabiliranno gli stessi.
In questo
caso, pensando che la cultura e' stata sempre
considerata futile e non necessaria in Italia, il
problema potrebbe essere enorme ?
bisogna contrastare questo
concetto, la cultura e' necessaria e mai come
oggi. il Decentramento che bisogna proporre, non
deve avere una pianificazione piramidale,dove
tutto si muove secondo il vertice e quanto
stabilisce, per avere tutte le cose in ordine e
spesso apatiche. Deve avere la possibilità' di
proporre idee, ed intervenire sul territorio,
deve essere quindi e soprattutto un decentramento
sociale. Se bisogna avere una funzione
intelligente, la prima cosa che bisogna provare a
realizzare e' mettere in moto le energie sociali
che ci sono nel territorio, ribaltando il
concetto attuale, creando, come azione
importante, delle forme di partecipazione alle
scelte del Municipio da parte dei cittadini.
Bisogna cercare di comprendere anche la società'
che non si esprime, che non ha possibilità' di
organizzazione per potersi esprimere. Coinvolgere
questa pigrizia e inerzia sociale, chiamandola
alla responsabilità' del proprio territorio. Non
può' continuare a decidere soltanto la dirigenza
politica, deve questa, lasciar esprimere e
coinvolgere i cittadini.
Concretamente
cosa state facendo in questo momento per poter
realizzare quanto si prevedete nel progetto di
coinvolgimento ?
Stiamo cercando di attivare
al massimo le possibilità' che gli attuali
regolamenti ci consentono, realizzando delle
consulte e degli osservatori. in questo Municipio
ci sono già delle consulte, come quella sui
portatori d'handicap, e abbiamo attivato degli
osservatori sulla scuola, perché' queste non
sono coordinate e tutte si muovono con propri
ragionamenti. Bisogna incontrarci in un luogo e
discutere insieme, perché' dal confronto
collettivo nascono idee per poter risolvere i
problemi dei singoli, compresi quelli materiali e
spesso considerati inutili, che vanno dalla
lampadina alla maniglia della porta, perché' e'
anche comodo avere un atteggiamento
individualista per non risolvere i problemi di
ordine quotidiano. Decentramento significa
Partecipazione.
Nell'ex
Decima Circoscrizione il problema del traffico e'
notevole, cosa pensate di fare per poter
agevolare la fluidità' automobilistica e quindi
anche quella dell'inquinamento ?
C'e' un'estrema difficoltà'
su questa problematica, perché' il traffico
nasce dal fatto che questi quartieri,
storicamente, si sviluppano sulle strade che
uniscono Roma, con i Castelli, Frascati,
eccetera. Quindi finche' esisterà' questo
flusso, di spostamento e mobilita', sarà'
difficile risolverlo o agevolarlo. Le cause sono
storiche,dicevo, tutte legate alla nascita di
questi quartieri, processi speculativi, come la
zona di Cinecitta' che e' stata soggetta ad una
politica precedente rivolta al massimo
profitto.La zona di cinecitta', nasce e si
sviluppa in modo selvaggio. Questi erano tutti
terreni agricoli, gli stessi usati dai romani,
infatti spesso,scavando, si trovano delle ville
antiche. il proprietario di questi terreni
agricoli era un Conte, aristocratico papalino,
che ad un certo punto della sua vita a regalato
ai Salesiani, l'area che comprende ora la chiesa
di Don Bosco, ed intorno a questa, nei vari
governi che si sono costruite le attuali case, le
quali formano i diversi quartieri. E tutta la
zona fuori da raccordo, che si unisce ai
Castelli, erano case abusive che sono state via
via risanate, e sommano il disordine a quello
precedente di Cinecitta'. Il traffico, quindi, e'
figlio di questa come di altre storie della
città' di Roma. Risolvere la problematica e'
difficile, perché' bisognerebbe rimettere mano a
tutta la struttura che la genera.
Una
collaborazione con il servizio giardini del
Comune di Roma, potrebbe aiutarvi a risolvere in
parte il problema dell'inquinamento ?
Lavorando bene insieme,
collaborando, si potrebbe gestire al massimo i
punti verdi del nostro Municipio. Per ora siamo
sotto le necessita'. bisogna mettere in pista
delle politiche di qualità' ambientale che
valorizzino il patrimonio, come ad esempio quello
presente da noi, che e' il Parco degli
Acquedotti. Vi si possono fare dei progetti con
possibili ritorni economici. Pensare che il
Servizio Giardini, possa fare tutto questo da
solo in tutta la città' e' chiedere
l'impossibile. Non si possono più' gestire
queste realtà' locali, problematiche serie, con
un cervello centralizzato, e' impossibile e
spesso per questo si bloccano creatività' e
iniziative importanti.
Riferendoci
nuovamente alla cultura, che cosa intende
realizzare su questo argomento, a cui lei e'
molto legato ?
Ti confesso che ho ambizioni
grandi, mi piacerebbe molto fare di questo
territorio, un punto di riferimento culturale per
i cittadini di Roma. Un'altra partecipazione che
stiamo cercando di elaborare e' una Consulta di
questo insieme di realtà' culturali presenti sul
nostro territorio. Con le Biblioteche e la sua
Istituzione. Ci stiamo muovendo con le
associazioni Culturali che si esprimono da sempre
puntando sulla loro volontà', ma che spesso sono
state soffocate da altre esigenze. La cultura e'
uno strumento indispensabile, perché' bisogna
riempire di contenuti ed operatività' di
gestione i progetti che ci sono in campo sul
nostro territorio. Pensa che questi progetti
culturali,sono paradossalmente legati alle
trasformazioni urbanistiche.
Dovete sapere che, ma lo
saprai sicuramente, nel nostro Decimo Municipio,
sono previste una serie di trasformazioni
urbanistiche, che pero' sono portatrici, almeno
nel progetto, soltanto di direzionalita', di
uffici, di commercio. La prima battaglia da fare
e' quindi evitare che ci sia questa pioggia di
cemento. Tanto per darvi una idea, qui sono
previsti, dal piano regolatore e vecchi presidi,
quasi quattro milioni e mezzo di metri cubi di
cementificazione. Prima battaglia da fare e' di
evitare che siano 4 milioni e mezzo, ma che siano
molti ma molti di meno, seconda battaglia e' che
quelli che arrivano per forza, siano metri cubi
di cemento, diciamo virtuosi, cioè' che abbiamo
lo scopo di far diventare questo quartiere
interessante ed importante. Nel piano regolatore,
l'aerea di Torre Spaccata, e' destinata ad un
milione e 900 mila metri di cementificazione, per
uffici e ministeri, ciò' non deve passare. Ma al
suo posto, bisogna costruirci il Museo del cinema
Italiano,la scuola del Cinema, e se tutti ci
diamo degli obiettivi veri culturali, ci possiamo
inserire anche il più' importante DAMS di Roma.
Il tutto naturalmente legato con gli stabilimenti
di Cinecitta', si può' formare cioè' un
grandissimo polo di attività' culturali e
iniziativa cinematografica.
In effetti
non avendo un Museo del Cinema in Italia,
pecchiamo su quel periodo storico e di pensiero,
conosciuto in tutto il mondo, che e' stato il
Neorealismo, non dandogli la dovuto lustro e
memoria storica.
Questo e' il mio primo
obiettivo. Secondo ; stando al piano regolatore
si prevede nell'area della zona Romanina, cioè'
oltre il Raccordo Anulare, oltre un milione di
metri cubi di cementificazione per fare un centro
Direzionale. Ed anche a questo dobbiamo opporci,
possiamo ragionare per una nuova Direzionalita',
legata all'economia nuova, che nasce dal
fabbisogno sociale, dal terzo settore, dalle
associazioni, dalle cooperazioni, non esiste a
Roma chi raccolga tutte queste esperienze, anche
uffici intendo dire, che ne rispettino e aiutino
lo sviluppo. Ed insieme a questo progetto unirci
quello di un grande impianto sportivo, un
palazzetto del sport, ad esempio. Noi abbiamo sul
nostro territorio una grande attività'
sportiva,che pero' non trova spazi e
possibilità' di sviluppo dal dilettantismo al
professionismo.
Le faccio
una domanda in proposito, visto che stiamo
parlando di cultura. In questo lungo
periodo,viviamo la guerra in tutte le sue forme
di espressione e comunicazione. Ma sembra quasi
che si intenda farla passare distante dalla
nostra realtà', cosi' come altre questioni di
carattere sociale e di interesse collettivo. Cosa
può' fare rispetto a questi problemi un
Presidente di Municipio - od di altra struttura ?
Bisogna trovare un
equilibrio, difficilissimo, tra quelle che sono
le attività' proprie, di un ente locale, e
quello che e' il proprio pensiero politico nel
senso stretto del termine insieme alle forze
sociali. io tenderei a distinguere questo
problema, perché' noi siamo stati eletti per
fare delle cose che riguardano l'amministrazione
pubblica della città' e a questo mandato
dobbiamo rispondere. Se noi rispondiamo a questo
mandato in termini espansivi, cioè', creando
delle occasioni, creando dibattiti culturali e
possibilità' di esprimere pensieri,
possibilità' di attivare forze e risorse sociali
e intelligenze, allora potremmo dare anche una
risposta alla tua domanda. insomma noi non ci
dobbiamo sostituire ai movimenti, ai partiti,
alle forze sociali, quello e' un loro compito.
Tutto questo oggi avviene poco, perche' sono
d'accordo con voi, esiste che una specie di :
" Silenzio "indotto. Ma non possiamo
sostituirci e fare un lavoro differente dal
nostro. Noi pero' possiamo favorirlo, creando
spazi, nei quali lasciare intelligenze ad
esprimersi liberamente, senza offuscarle e
opprimerle. Creare le opportunità', questo e' il
nostro compito da Presidenti. Ma il problema
esiste, ed e' rintracciabile proprio in quella
grande distanza tra la politica e la società'.
Ma se si
aprono gli spazi, solo sulla richiesta dei
cittadini, e di questo e di altri problemi la
popolazione sul territorio non intende
discuterne, non le sembra un cane che si mozzica
la coda ?
non bisogna
iniziare, dal punto in cui si appartiene ad una
qualsiasi situazione sociale , per fare delle
proposte ?
Io ho fiducia, e' chiaro che
comunque non rimarrò' immobile, e' compito del
Presidente del Municipio e di qualsiasi altro
Presidente, fare delle proposte culturali che
tengano conto delle problematiche e dei
cittadini. Pero' insisto, tutto questo per essere
reale deve vivere di partecipazione, deve essere
condiviso, un movimento che e' contrario alla
guerra, o che intenda esprimere cultura, non lo
puoi fare dall'alto, quello che puoi farlo e'
sollecitarlo con delle proposte sul territorio.
Anche se c'e' la difficoltà' sociale, legata ad
una sorta di inerzia, che si sviluppa nel
tentativo di rimozione nei confronti delle
problematiche sociali, individuali collettive,
alimentate da un grande rumore di fondo che fanno
gli organi di comunicazione.... bisogna tentare.
Innescare
consapevolezza nelle persone, e' questa la
dinamica, bisogna avere pazienza, oggi il nostro
compito e' legato alla semina, per la raccolta
bisognerà' attendere qualche anno, se lavoriamo
bene.
Grazie a
Sandro Medici
- redazione
Namir.
Grazie a
voi.
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