Storia di due Maiuscole Case Editrici .
LItalia e sempre stata piena di grandi case editrici, ma nelloccuparci sia dellEnaudi che della Feltrinelli, ci occupiamo anche della storia del nostro paese che tanto e cambiata anche grazie al loro modo di presentare libri e letteratura in maniera totalmente diversa. Cio non toglie che parleremo anche di - Laterza-Mondadori-Garzanti-Mulino, altre grandi case editrici e anche di piccola ma importantissima editoria alternativa e altro, ma siamo costretti, per questioni di spazio di tempo e di notizie reperebili ogni mese a fare delle scelte. Anche per le bibliografie, che di volta in volta vengono segnalate nelle diverse biblioteche di Roma dellIstituzione. Siamo cioe costretti a fare una selezione, che tra laltro ha gia fatto il responsabile della biblioteca quando ha acquistato i libri. In un certo senso, a volte, per i temi che trattiamo, cerchiamo sempre di esporvi il tutto con la massima neutralita, ma se certe notizie o autori, sono stati pubblicati da alcuni editori che hanno avuto anche una storia politica, noi non possiamo che presentarveli lo stesso senza mai pero dichiararci appartenenti a quella o allaltra storia.Nel precedente numero infatti abbiamo trattato della E.Badinter,che nei suoi articoli da noi raccolti, si dichiarava, per i diritti delle donne, totalmente contraria alla politica socioeconomica attuata dalla Cina. Nelle bibliografie, che non possiamo esporvi completamente sempre per ragioni di spazio, abbiamo presentato libri di tutte le case editrici e autori che trattavano largomento, anche perche, il nostro compito, non e quello di formare un pensiero verso una direzione, ma quello di dare strumenti diversi necessari affinche ogniuno di noi si formi intelligentemente facendo le proprie scelte dappartenenza culturale o altro. E questo in - Namir - e sempre stato regolarmente chiaro, fin dal primo numero nato sulla guerra nei balcani, abbiamo presentato lettere sia di chi a quella guerra e a tutte le altre guerre era contrario, ma anche chi non trovava altra soluzione che colpire Milosevic in quel modo dopo aver subito tutte le sue provocazioni. Ed e certo che ci occuperemo, della guerra in Cecenia, del 1968 riaperto attraverso il caso Sofri, degli operai, del cinema,delle religioni, della musica,di filosofia, economia e dellEuropa dandovi su ogni argomento scelto, non da noi ma dagli eventi sociali, le dovute bibliografie dei libri che potrete trovare allinterno delle Biblioteche di Roma. Vi ringraziamo come sempre della collaborazione dataci per le diverse informazioni.Buona Lettura a tutti - Namir -.
Giulio Einaudi
Tutto e cominciato nellanno 1933, quando G.Einaudi raccoglie intorno a se un gruppo di intellettuali, non piu disposti ad accettare in ogni caso le sole opinioni di Benedetto Croce grande consulente della casa editrice Laterza. Nella sede di via Biancamano a Torino, G.Einaudi inizia la grande avventura che prende corpo consistente nel dopoguerra. Con lui partecipano M.Mila - N.Ginzburg - N.Bobbio - C.Pavese - E.De Martino - G.Contini e tanti altri. La casa editrice dimostra nella sua produzione, grande liberta di pensiero, espressivita senza alcuna censura, nessun gioco di potere, capacita di comunicare con avanguardia umana coraggiosa anche argomenti scomodi ad alcuni settori sociali, ma soprattutto una capacita scientifica di dimostrare, anche negli argomenti filosofici, tutto lo spessore attinente al reale di cio che veniva prodotto.Il risultato non poteva che essere stupefacente ed Einaudi, per questo, ha fatto per 30 anni il suo mestiere di grande editore, riconosciuto anche dallintelligenza avversa al suo mondo culturale. Forse e negli anni settanta, come ha detto lo stesso editore e altri collaboratori, che Einaudi commette alcuni errori. Ad esempio, non pubblicarono Ignazio Silone, solo perche aveva fatto delle critiche ai regimi comunisti dellEuropa Orientale. Oppure ignorarono la letteratura mitteleuropea a favore di quella sudamericana e non occupandosi piu della storia contemporanea affermano che per questultima cerano i giornali e la televisione.Rfiutarono anche la letteratura nicciana.La casa editrice non si occupo piu degli argomenti contemporanei come la fine della classe operaia in Europa, della Lega, del movimento dei verdi, della fine del lavoro fisso della mobilitatemi scarsamente descritti saggistamente, che invece entrano nel catalogo di un altro colto editore come Il Mulino. In una intervista da noi rintracciata dellEspresso 1994 Alessandro Dalai della Baldini Castoldi dice : - Noi siamo esplosi grazie al perbenismo di una certa cultura di classe facendo i libri che questultima non avrebbe mai fatto come quello su Fioravanti proposto da Oreste del Buono o quello di Zeev Sternhell sulla nascita dellideologia di destra rifiutato dallo stesso G.Einaudi. Comunque la vera tragedia delleditoria, non sta nelle sue scelte di pubblicazione ma nella sua progressiva dipendenza e omologazione nei confronti del giornalismo e della televisione e nel suo rincorrere il consenso della critica e di pubblico oltre che di censurare qualsiasi proposta che scuote di poco la - distrazione imposta - dal quotidiano sopravvivere, e di questo con G.Einaudi erano tutti daccordo.
Giangiacomo Feltrinelli
Delleditore Giangiacomo Feltrinelli, in questa occasione, non vi parleremo delle sue scelte politiche o personali ma solo di quelle editoriali. Anche perche quando parliamo di L.Pirandello, Ignazio Silone, P.P.Pasolini, Moravia, DAnnunzio e altri, ci riferiamo sempre a cio che hanno scritto e non alle loro scelte personali di vita. Sarebbe comunque interessante su questo argomento dedicarci un numero di Namir nel tentativo di capire se cio che scrive un autore e anche il riflesso della sua vita personale.-
Giangiacomo Feltrinelli fonda la sua casa editrice nel 1954 a Milano, questultima avra nel bene e nel male notevole importanza nellItalia, in trasformazione sociale, del 1968 - 1979. Crea lIstituto Feltrinelli sulla storia del - movimento operaio - il migliore del mondo insieme a quello di Amsterdam. In una intervista Giuseppe Del Bo suo stretto collaboratore lo ricorda cosi : - Nel lavoro di ricerca G.Feltrinelli ci metteva del suo, una capacita di vedere lontano e in grande, stando sempre in contatto con i problemi e levoluzione sociale. Fu unesperienza affascinante, viaggiavamo di continuo alla ricerca dei - fondi di archivio - di piccole sperdute biblioteche. Ci muovevamo comunque, anche su una piccola segnalazione riguardo autori sconosciuti, il nostro fu un grande avventuroso lavoro culturale - . Nella casa editrice lavoravano G.Bassani - G.Brega - M.Spagnol - V.Riva - ed economisti come S.Leonardi. Pubblicano scrittori tedeschi come: H.Miller - G.Grass - M.Walser - H.M.Enzesberger. Ma anche americani come : - A.Miller - Ginsberg - Baldwin - Corso.E Feltrinelli trova anche il tempo di realizzare una rivista bimestrale Tricontinental pubblicata sia in edizione italiana che francese nella quale scriveranno tanti giovani del 1968. Ma i suoi grandi successi che forse sono il fiore allocchiello della casa editrice, anche perche hanno fatto la storia del cinema, sono : - Il dottor Zivago - di Pasternak, proibito in Russia e il - Gattopardo - di Tomasi di Lampedusa, rifiutato dallo stesso Einaudi - I Diari del Che, letti in tutto il mondo. Basta osservare quanto e stato esposto per capire che Feltrinelli si occupa di una letteratura giovane e che non segue una linea dogmaticamente politica. Nellultima lettera scritta da Giangiacomo Feltrinenelli, si puo leggere : - Sono soddisfatto della mia vita. Ci sono state alcune esitazioni ma nel complesso e stata una vita lineare -. Per la sua appartenenza sociale, il suo entusiamo e le sue profonde crisi personali e intelletuali del 1962 al 1965, condividiamo queste ultime righe soprattutto per la caotica ( forse ) ma intelligente produzione letteraria.
Il materiale di studio, per le ricerche di queste due case editrici proviene da - Articoli dei settimanali Espresso e Panorama , dai quotidiani Manifesto - Repubblica - Corriere della Sera - Enciclopedia Rizzoli - Mondadori- Siti di Internet - e interventi di Autori Letterari che gentilmente ringraziamo.