la vita delle frasi.

Da il libro - Le Cosmicomiche - di I.Calvino.

Le terre emerse, secondo il PROZIOPESCE , erano un fenomeno limitato - sarebbero scomparse com’erano saltate fuori o comunque sarebbero state soggette a continui cambiamenti - vulcani - glaciazioni - terremoti - corrugamenti - mutamenti di clima e vegetazione. E la nostra vita la’ in mezzo avrebbe dovuto affrontare trasformazioni continue attraverso le quali intere popolazioni sarebbero scomparse e sarebbe potuto sopravvivere solo chi era disposto a cambiare totalmente le basi della propria esistenza che le ragioni per cui era bello vivere, sarebbero state completamente sconvolte e dimenticate.

Dal Libro - Seta - di A.Barricco.

L’unico filo d’oro corre dritto nella trama di un tappeto,tessuto da un sorridente folle - .

 

Dal libro - La Gloria - di G.Berto.

Il peccato era ed e’ ovunque. Lo si trovava oscuramente mescolato alla preghiera e alla speranza, alla carita’ e all’amore e poteva anche darsi che la confusione dei sentimenti avesse radici remote essendo stata la conoscenza del bene e del male contenuti in un unico frutto .... la prima interminabile trasgressione.

Dal Libro - Sulla storia degli afro-americani - di Malcom X.

Il passato contiene quindi in se la storia o l’origine di qualcosa - di una persona - di una nazione - di un avvenimento. E quando si conosce l’origine si ha una comprensione migliore delle cause ... di qualsiasi causa originata e delle ragioni del suo esistere. Non e’ possibile in questa societa’ ne’ per me ne’ per voi avere una mente equilibrata senza studiare con cura il passato, poiche’ in questa particolare societa’ in conseguenza del nostro adattamento ad essa e del nostro modo di agire, siamo dei - TONTI -, tali da essere calpestati da essere considerati nullita’. Ora se non studiamo con cura il passato e non scopriamo l’origine della nostra attuale condizione, siamo indotti a pensare di essere sempre stati cosi’ privi di valore, quasi ridotti a niente ... come loro vogliono.

Dal il Libro - Moby Dick - di H.Melville.

Il bianco, qualora operasse senza intermediario naturale sulla materia, guasterebbe tutti gli oggeti persino i tulipani e le rose con la sua tinta incolore. E l’universo ci sta davanti da lebbroso. E di tutte queste cose, la balena Albina, la balena Bianca ne e’ il simbolo. Vi stupite allora della mia caccia feroce ?.

AUTUNNO

 

(I due sono distesi, vestiti, sul letto. Quasi il crepuscolo. Si muovono da ultimo secondo le battute)

 

<< Piove da tre giorni >>.

<< Da quattro >>.

 

(pausa)

 

<< Che nome è il tuo! Maria: un grande fermaglio di brillanti, a volute, ma con qualcosa di quadro nel mezzo, si capisce, due forse o tre quadrati >>.

<< Ma no, è un velo... un velo azzurro... verdognolo, insomma del colore della luna in certi tramonti d’inverno, quando è appannata da vapori leggeri e c’è vento >>.

<< No no, non è così, ti sbagli... >>..

<< E il tuo? Alberto, è come una piccola, ma non tanto poi, sbarra di vetro, no, di cristallo di rocca facciamo >>.

<< E chi si chiama Pasquale? Una superficie di gomma, elastica, come stesa su un telaino da ricamo. Ma forse questo è perché a dire Pasquale ci si sente vibrare le guance; anzi gonfiarsi e ricadere, come le bolle quando si fa cuocere il semolino >>.

<< Tommaso è una palla di catrame >>.

<< Ada è di legno >>.

<< Iole è un liquido, roseo, quasi sanguigno >>.

<< E’ perché rammenta "iodio", ti dico >>.

<< Eugenio sono sfilacce di piante. Sai, quelle sfilacce verdi dei botri in montagna, dove bevono i cani e anche i cacciatori; son già quasi disfatte, sembrano muco >>.

 

(breve pausa)

 

<< Tempo è di morte, in qualche acqua torpente / or perisce la dolce carne erbale... >>.

 

(breve pausa)

 

<< Non so se mi piace tanto >>.

<< Ma è bello... >>.

<< No, dico: acqua torpente >>.

 

(pausa)

 

<< Viareggio >>.

<< Ma no, è un grande porto, non vedi? C’è anche un ponte alto, a una... due... sei..., a sette luci >>.

<< Ah, ma tu quale dici? lì, a destra della trave grande? Io no, io dico a sinistra, fra i due travicelli; c’è anche una fessura nel mezzo, che è la spiaggia colle cabine, ma veduta dal mare >>.

<< Oh si, si, ora lo vedo, ci sono anche gli alberi del viale... >>.

<< E le nuvole, il cielo azzurro... >>.

<< Si, si >>.

 

(pausa)

 

<< Hai veduto come Vittorio rassomiglia a un bottone da stivaletto? >>.

<< Ed Eva è stata chiusa in un libro da bambina; se avesse gli occhi tutti e due da una parte sarebbe proprio una sogliola >>.

 

(pausa)

 

<< E’ bello quel ritratto di Domenico Veneziano >>.

<< Se fosse di Domenico Veneziano, ma invece è di Paolo Uccello >>.

<< Ecco, fai sempre così >>.

 

(pausa)

 

<< Ma guarda, guarda: ancora non s’è spenta >>.

<< Che? >>.

<< Ma lì sul tavolo, la tua sigaretta >>.

<< Già. E bello, è quel fumo >>.

<< Bello. Ma un po’ perverso >>.

<< Perché perverso non lo capisco >>.

<< Si, non vedi come si torce in mille modi, fa tante onde e tanti riccioli. Non è buono >>.

<< E invece guarda come ora scorre tranquillo e uguale. "Liscio come un olio" >>.

<< Eh, lo fa per ingannare meglio... vedi, vedi? adesso s’appiattisce come un nastro e fa tante piegoline dure. Eppoi è una che danza, e sempre butta la testa coi capelli e le braccia indietro, e il petto in avanti. Viziosa >>.

<< Finito? >>.

<< No, non ancora >>.

<< Si, no >>.

<< Finito >>.

 

(pausa)

 

<< Da ragazzo feci una poesia che si chiamava: "Ballata del velo di pioggia" >>.

<< Dilla >>.

<< Non me ne rammento >>.

<< Qualche verso >>.

<< No, non me ne rammento... mi vergogno >>.

<< Cattivo >>.

 

(lunga pausa)

 

<< Sarebbe tanto bello continuare, eppure... >>.

<< Ho pensato che noi due non ci incontreremo mai >>.

<< Come?... Non so >>.

<< Sono tre anni e mezzo... Ne avevo trentotto, mio marito era ancora vivo quando ci incontrammo la prima volta. Tu sei giovane >>.

 

(breve pausa)

 

<< Vogliamo le stesse cose, soltanto non le vogliamo nello stesso tempo... non so; siamo due orologi che non si possono accordare. Ma forse non vogliamo le stesse cose >>.

<< Io ti voglio bene >>.

<< Anch’io ma... >>.

 

(pausa)

 

<< Allora vado >>.

<< Vai? no... >>.

<< Si, passami la borsa >>.

<< Perdi una forcina >>.

 

(pausa)

 

<< La piazza è vuota, non ci sono carrozze >>.

<< Non importa >>.

<< Dante! Anche ora ha sul capo un piccione, che si spollina alla pioggia... Mah, non so... E’ quasi notte >>.

<< Allora addio Alberto >>.

<< Arrivederci >>.

<< Addio >>.

<< Ancora un bacio? >>.

<< Si. Che cosa hai ora? >>.

<< Nulla. Addio Maria >>.

<< Addio >>.

(Tratto da "Ombre" di Tommaso Landolfi)

Filippo Bonanni.

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A volte penso che mi lascerei rinchiudere in una prigione dieci tese sotterra dove non penetrasse un filo di luce, purchè in cambio potessi scoprire di che cosa è fatta la luce. E il peggio è che, tutto quello che scopro devo gridarlo intorno, come un amante, come un ubriaco, come un traditore. E' un vizio maledetto, mi trascinerà alla rovina.
Quanto potrò resistere a parlare solo con i muri?

Bertolt Brecht
Vita di Galileo

Piero

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appunto..
nei secoli.. c'è stato un manzoni, un leopardi.. etc..
si può provare a far altro........
bada bene.. che sono d'accordo con te...
ma solo tra tanti pezzi di vetro si trova un diamante.
ti mando una frase..
è tratta da " la pelle e le ossa" di Hyvernaud
(molto bello, te lo consiglio)
..............

." E poi la gente è sempre più difficile quando si parla della sofferenza altrui.
Per capirla, se poi ci riescono, deve essere macchiata di sangue, deve urlare da lacerare il cielo.
Noi abbiamo da offrire solo un dolore lento, immobile, mediocre. Per niente drammatico, per niente eroico. una sofferenza senza vanto.....................L'esperienza dell'umiliazione non ha nulla
di grande. Tranne per chi ci sta dentro: non se ne libererà più."
ciao Simona
grazie

ludovica

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"Spesso gli uomini non mentono neppure per far del
male. Mentono per mentire. O, non mentono nemmeno per
mentire. Mentono e basta."
J. Urzidil "Trittico praghese" ed. Adelphi

A presto


Tony Verris


 

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