"Alberi non antenne"
VISSUTE
DIFFICOLTA' DI PARTECIPAZIONE
DAI CITTADINI CHE HANNO CONDOTTO
L'INIZIATIVA POPOLARE SULL'ELETTROSMOGdi angela donati
PER I CITTADINI BOLOGNESI IL
PROBLEMA ELETTROSMOG ESISTE! ... ECCOME!!! ...... 3.080
FIRME RACCOLTE PER UNA DELIBERA DI INIZIATIVA POPOLARE LO
CONFERMANO.
Finalmente, in mezzo a troppe difficoltà operative, il
25 novembre scorso abbiamo presentato alla Segreteria
Generale del Comune di Bologna 3.080 firme autenticate
(ne bastavano 2.000), raccolte dai comitati in tre mesi,
per una delibera di iniziativa popolare che vorrebbe
affrontare in termini di semplice "buon senso del
padre di famiglia" un problema, quello
dell'elettrosmog, ritenuto inesistente.
Atto di partecipazione fortemente voluto "dal
basso", quello in cui crediamo, per un tema ritenuto
da alcuni svilente, rappresentato da un logo
(elettrosmog) che vuole sintetizzare più una protesta
sociale che una etichetta scientifica, espressione quindi
adatta al "basso volgo", in cui ci sentiamo
caldamente ed istintivamente identificati. Nessuna
vergogna quindi, ma espressione di forza semplice e
pulita.
L'iniziativa popolare è punto di convergenza di una
molteplicità e diversità di presenze ed adesioni
attorno ad un unico obiettivo individuato dai cittadini.
Democrazia, insomma!!! .... ma quanto è difficile la sua
attuazione!!!
IL DIRITTO DI PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI HA RISCHIATO
GROSSO!
Il diritto di partecipazione poteva essere leso da una
interpretazione troppo ristretta del regolamento comunale
che gestisce una materia così delicata, quella che
potrebbe consentire al cittadino di contare nelle scelte
che riguardano la vita comune. Regolamento non adeguato
alle recenti norme statali utilizzate per i referendum
(direttamente organizzati dai partiti politici, dotati di
maggiori possibilità di intervento). Enormi difficoltà
invece per una iniziativa popolare (cucita a fatica dai
comitati) dove l'autorizzazione per l'identificazione dei
firmatari non è consentita ai consiglieri comunali, ai
presidenti di quartiere ecc., comunque figure preposte a
far da tramite tra cittadini e amministrazione. In
effetti, evidenzia qualcuno, la loro appartenenza
politica potrebbe conferire una caratterizzazione troppo
specifica a proposte che nascono dal basso.
Però sorge un doveroso stupore quando la Segreteria
Generale comunica ai dipendenti comunali, previsti dal
regolamento di Bologna, che hanno offerto volontariamente
la loro collaborazione ai cittadini assumendosi l'impegno
dell'identificazione, la limitazione di svolgere questa
attività nel loro esclusivo orario di lavoro. Sarebbe
risultato impossibile fare quei banchetti che hanno
consentito di portare a termine l'iniziativa, ormai
abitualmente utilizzati come forma di normale
comunicazione con i cittadini, strumento di primaria
partecipazione unitamente al volantinaggio.
Bologna, 14-01-04
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