CATENA DI SAN
LIBERO _________________________________________
riccardo orioles <riccardoorioles@libero.it>
tanto per abbai
29 dicembre 2003 n. 211
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Reti. Oltre l'internet. Da qualche settimana c'e' allarme
tra i
ricercatori statuninensi per l'inedita (almeno per gli
ultimi due
secoli) supremazia tecnologica europea. Questa supremazia
riguarda solo
un ambito molto specifico, ma altamente strategico: il
calcolo
distribuito. Mentre gli americani si sono affannati a
costruire per
anni l'equivalente informatico dell'Empire state
building, gli europei
hanno cercato un'altra strada: tanti piccoli computer
personali che nel
tempo libero fossero in grado di elaborare dati
"conto terzi"
costituendo una sorta di supercomputer ma a costo zero
(almeno per
l'hardware). Piu' viene diffusa l'informatica domestica e
piu' diventa
grande e potente il cervello elettronico del vecchio
continente.
Gli americani stimano tra diciotto e ventiquattro mesi il
ritardo su
questo tipo di tecnologia nei nostri confronti. Due anni
in informatica
sono un'intera generazione di microprocessori: quello
accumulato negli
states e' un ritardo difficilmente colmabile sul piano
tecnico e ancora
piu' difficile da recuperare sul piano sociale e
politico. (Shining)
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Miliardi. Lo stato italiano aveva guadagnato quasi due
miliardi di euri
(marzo 2003) coi soldi versati dagli emigranti per le
regolarizzazioni.
Ognuno di questi euri rappresentava un certo quantitativo
di lavoro; e
non solo lavoro ma traversie, difficolta', dolori,
volonta' di uscire
da tutto cio' lavorando. Ognuno di questi euri alla fine
s'e' messo
disciplinatamente in fila (e la fila durava giorni e
notti) per
riversarsi infine nel tesoro italiano. Io non ho la
minima idea di che
cosa voglia dire la parola "miliardi di euri".
Ma quelle file io le ho
viste con i miei occhi, quest'anno. Come ho visto, molti
anni fa, le
"librette" dei vecchi emigranti (il bancomat
allora non c'era)
riempirsi faticosamente coi soldi delle fabbriche
tedesche e belghe. I
soldi, a quel tempo, erano enormi rettangoli di carta con
l'Italia
turrita e la firma "Il Governatore, Carli". Una
carta di queste,
bruno-arancione con la scritta LIRE DIECIMILA, valeva una
settimana di
miniera e campava una famiglia in Sicilia per un mese.
Cosi' e' stata
costruita la ricchezza italiana.
* * *
Quanti sono i miliardi di euri del buco Parmalat?
Quattro, sei, otto,
nove, dodici? Ogni giorno una cifra nuova. Ma anche se
dicessero mille
o ventimila, io non ci capirei niente lo stesso. Non
hanno piu' niente
a che vedere con la vita. Sono semplicemente un bottino,
espresso in
termini imperscrutabili da misteriosi occupanti, che
misura - nei conti
del loro pianeta - le risorse che annualmente riescono a
estrarre dal
pianeta Terra. I loro propagandisti, che sono numerosi e
ben pagati, ci
spiegano che questo tributo e' normale, e che anzi
dovremmo esserne
anche noi terrestri orgogliosi e felici. A furia di
ripeterlo, qualcuno
anche ci crede.
Cirio, Parmalat e - anche se non e' educato parlarne -
Fiat: tre delle
massime industrie italiane sono andate a ramengo nel giro
di circa un
anno. Mi auguro che sia tutta colpa di occasionali
ladronerie; oppure,
dell'incredibile politica economica del governo. E
sicuramente l'una e
l'altra patologia vi hanno avuto la loro parte: ma forse
bisognerebbe
cominciare a chiedersi quanto di tutto cio' sia ormai
fisiologia.
Non e' possibile che in un paese civile, moderno,
"capitalistico", le
principali aziende, quelle su cui s'incolonna tutta la
l'economia della
nazione, si rivelino da un mattino all'altro dei pezzi di
carta
ritoccati. Non e' possibile che fino a ventiquattr'ore
prima nessun
giornale e nessuna tv getti mai l'allarme sulla
catastrofe imminente. E
non e' possibile che nel dibattito politico sia
completamente assente
(salvo che a buoi scappati, il giorno dopo) ogni
considerazione
relativa all'attuale meccanismo di formazione del
capitale. Perche'
prima degli anni Ottanta queste cose non succedevano, o
succedevano in
forma minima e ogni tanto, e ora succedono spesso, e in
proporzioni
cosi' gigantesche?
Il potere d'acquisto della moneta, negli ultimi due anni,
e' diminuito
del venti-trenta per cento. Pensioni e salari, in
particolare, sono
stati decurtati di almeno un quarto del loro valore. Le
principali
banche si sono unificate e hanno assunto il controllo di
numerosi
settori industriali. Gli ex imprenditori sono passati
alla finanza o
alla politica, e sotto questa veste drenano dal pubblico
le risorse che
non producono piu' come privati. Una parte, variamente
quantificabile
ma sicuramente ampia, dell'industria e' passata sotto
controllo estero
o e' semplicemente sparita. Il disavanzo di cassa e'
inesplorabile, e
non viene colmato - data l'evasione unanime delle imprese
- dalle
entrate fiscali. I principali beni pubblici sono stati
privatizzati
alla russa, cioe' regalati a chi in quel momento era in
migliori
rapporti col potere.
Salvo i telefonini, che sono un oligopolio, quasi tutti
gli altri
principali settori di mercato sono ormai sotto monopolio
di fatto. La
libera concorrenza e' stata dissolta parallelamente (non
in
alternativa) allo stato sociale. Tutto cio', prima di
Keynes, si
chiamava "crisi del '29". Ma Keynes non c'e'
piu' ed anzi, dicono i
manager, non e' mai esistito. Buon anno.
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Il grande imprenditore, dall'estero: "Rientrero'
presto".
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Il grande politico, dall'Italia: "Ma abolire il
falso in bilancio e'
stata una buona idea".
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Segnali. A Genova, dove lo sciopero dei tranvieri e'
stato
particolarmente duro, colpiva il numero delle persone
che, intervistate
per farli sfogare contro i tranvieri, esprimevano invece
solidarieta'
per costoro che pure li avevano lasciati a piedi. La
signora "non
politica", con pacco della spesa e tutto, mormorava
che vabbene i
disagi ma insomma ce li hanno proprio costretti. Mi
sembra un segnale
forte. Fossi al governo (o anche
all'"opposizione") mi preoccuperei. Il
ministro annuncia invece "la linea dura" contro
gli scioperanti.
"Mangino delle brioches", disse quel tale.
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Cina. Ennesima strage di lavoratori - almeno duecento -
per
un'esplosione di gas naturale nel giacimento della China
National
Petroleum Corporation di Chuandongbei. L'incidente,
tenuto nascosto per
diversi giorni e poi minimizzato dalle autorita', ha
coinvolto operai
petroliferi e cittadini della zona; un'intera area della
contea di
Kaixian e' stata evacuata e la zona e' stata posta sotto
controllo
militare. Circa diecimila persone (il nove percento piu'
dell'anno
precedente) hanno perso la vita per incidenti sul lavoro
in Cina fra il
gennaio e l'ottobre 2003.
Per far fronte a questa drammatica situazione (cioe', dal
loro punto di
vista, ai disordini sociali che essa comporta) le
autorita' cinesi
hanno costruito e mandato in giro per le varie province
un certo numero
di "furgoni attrezzati", all'interno dei quali
e' possibile infliggere
la pena di morte mediante iniezione ai numerosissimi
cittadini
arrestati per atti illegali e sovversivi. Il gran numero
delle condanne
a morte (oltre tremila quest'anno) giudicate
indispensabili per
"mantenere l'ordine", non puo' infatti piu' -
soprattutto nelle citta'
minori - essere soddisfatto col tradizionale metodo della
revolverata
alla nuca. La camera d'esecuzione mobile risponde insieme
ai criteri di
velocita' e sicurezza. Un certo numero di esse sarebbero
state montate
su telai di autobus italiani Iveco.
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America. Primo caso ufficiale di mucca pazza negli Stati
Uniti. Le
autorita' avevano sempre negato l'esistenza della
malattia sul suolo
statunitense, rifiutandosi di adottare misure di
sicurezza del tipo
europeo. Adesso precisano che il caso in questione non
riguarda
comunque animali destinati all'alimentazione umana.
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Sondaggi. Il 43 per cento degli americani ritiene che il
governo
israeliano costituisca una minaccia per la pace mondiale.
Il sondaggio,
citato da Haaretz, e' stato condotto dalla Antidefamation
League. Un
analogo - e contestato - sondaggio organizzato da
Eurobarometer aveva
recentemente dato il 59 per cento di risposte analoghe
fra gli europei.
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Ebrei. Quindici riservisti dei Corpi speciali israeliani
si sono
rifiutati di partecipare ad operazioni militari in
Cisgiordania e Gaza
per non collaborare all'"illegale regime di
repressione" vigente contro
la popolazione palestinese. Sono ormai diverse centinaia
i militari
israeliani in carcere o in attesa di giudizio per avere
obiettato al
servizio con analoghe motivazioni. La percentale piu'
alta di
"refusniki" si trova nei corpi piu'
"patriottici" e qualificati
(elicotteristi, incursori, ecc.), in cui ha maggior
seguito il
tradizionale spirito democratico e civile dell'originario
esercito
israeliano.
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Spazio. Nessun segnale e' ancora pervenuto da Beagle 2,
la sonda
spaziale inviata sull'orbita di Marte dall'Ente spaziale
europeo.
Allarmati per questo silenzio, la Commissione europea ha
messo subito
in orbita un'altra sonda - la Beagle 3 - col seguente
messaggio:
"Attenzione attenzione on. berlusconi non e' piu'
presidente comunita'
europea - suo periodo scaduto - attuale presidente
normalissimo signore
irlandese - attenzione atttenzione... ". Ma i
marziani, insospettiti,
continuano a non rispondere.
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Cronaca. Palermo. Dichiarato inagibile per caduta di
calcinacci
l'Ufficio Stranieri. Decine di lavoratori ufficialmente
regolarizzati
non hanno potuto tornare a casa per le feste perche'
l'ufficio non
poteva stampare i permessi di soggiorno.
riccardo orioles <riccardoorioles@libero.it>
tanto per abbaiare
12 gennaio 2004 n. 213
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Liberta' 1. "Largo ai bambini!" ha gridato al
maestro il delinquente
(dopo aver fatto pipi' sul pavimento e gettato una scarpa
in aria). Il
maestro ha chiamato la polizia e il colpevole, un bambino
di otto anni
"con problemi psicologici", e' stato afferrato,
schedato, improntato e
portato via: "Il soggetto non ascolta mai in classe
e disturba il
processo di apprendimento". Questo e' successo in
Pennsylvania;
nell'Ohio, al centro di detenzione c'e' finita invece una
quattordicenne che, venuta a scuola con l'ombelico
scoperto, s'era
rifiutata d'indossare un camicione riparatore. Due
dodicenni sono stati
arrestati "per aver spento la luce nella toilette
femminile"; una
undicenne perche' "si nascondeva in un'aula vuota
durante l'ora di
lezione"; e cosi' via. Ordine e disciplina, o - come
dicono ora -
"tolleranza zero".
La stretta, per cui la societa' torna indietro, non e'
fatta soltanto
di nuove poverta' e d'immiserimento dei ceti medi. E'
fatta anche di
cultura, di ideologia: Roosevelt, Humphrey Bogart,
Charlot, Easy Rider,
persino lo scalcagnato ma simpatico
"fuorilegge" Paperino, debbono
essere cancellati per forza dalla cultura americana. La
troppa liberta'
fa male e troppa democrazia puo' intoppare l'impero. Sono
stati
Paperino e Humphie, non i filosofi europei, a preparare
il Sessantotto:
stavolta li arrestano subito, prima che - con la miseria
nell'aria - si
mettano di nuovo a combinare guai.
"Largo ai bambini" comunque e' un buono slogan,
meglio di quelli nostri
del Potere-a-Qualcosa. Ale', tutti in coro:
"Lar-go-ai-bam-bi-ni!". Di
nuovo: "Lar-go-ai-bam-bi-niii!".
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Liberta' 2. "Avete parlato coi giornalisti!
Licenziati!". Prima si
limitavano a tappare la bocca ai giornalisti, adesso il
bavaglio va in
bocca direttamente alla societa'. Avete presente
"Una giornata
particolare?". Esattamente quel clima. Comunque,
ancora ci sono carte
da giocare. Per esempio, fra un anno, il prossimo
ministro dei
trasporti non sara' piu' "di destra" come ora
ma, probabilmente, del
centrosinistra.
Non mi faccio la minima illusione sul fatto che costui
smettera' di
"riformare", privatizzare le ferrovie, mettere
i manager prima dei
viaggiatori, ecc.: ho avuto l'esperienza di Burlando, e
mi basta.
Comunque, almeno per l'etichetta, sara' un democratico,
uno che
formalmente deve riconoscere la liberta' di parola.
Allora posso
pretendere non solo che riassuma con tutti gli onori i
ferrovieri
licenziati perche' hanno parlato coi giornalisti; ma
anche che punisca
esemplarmente - licenziandoli in tronco per abuso di
potere - i manager
che hanno ordinato il licenziamento. Anzi - oggi sono
proprio cattivo -
voglio anche che gli chieda i danni civili, a nome del
ministero dei
Trasporti, per grave danno d'immagine all'azienda
Ferrovie dello stato.
(E tu non metterti a ridere cosi', citrullo: io sono un
ottimista, e
voto Prodi).
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Liberta' 3. Deaglio si lamenta - a quanto ho capito -
perche' lo
vogliono imbavagliare. Ma scusa: difendi Galante Garrone
e Gobetti,
attacchi il Capo del Governo, persino parli bene degli
ebrei, e poi
pretendi che un fascista come Veneziani - alla Rai per
benemerenze
littorie - non ti faccia passare i guai? Io non li
capisco, questi
torinesi. Secondo loro, il camerata Veneziani ogni volta
dovrebbe
infilarsi la camicia nera, il fez col giummo, stivali e
cinturone e
tutto quanto. Senno' non lo capiscono, che e' fascista.
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La quinta colonna. Gli uomini di Forza Italia, che nel
resto d'Italia
si sono ingenuamente concentrati in un solo partito, in
Sicilia si sono
invece abilmente divisi in due. Una parte, i piu'
ingenui, ha fatto
Forza Italia "ufficiale"; e una parte s'e'
infiltrata nei Ds per
lavorarsi il centrosinistra da dentro. E infatti nel giro
di un anno e
mezzo sono quasi riusciti a distruggere il povero
centrosinistra
siciliano: prima gli hanno fatto candidare Cecchi Gori
(catastrofe
elettorale) poi un sindacalista venduto come Cocilovo
(altra catastrofe
elettorale) e ora si stanno alacremente adoperando per
fargli candidare
Crisafulli, un tale che appena ha cinque minuti liberi si
mette a
parlare d'appalti coi boss mafiosi. Se ci riescono, sara'
la terza
catastrofe col botto. Ma, dici, come fanno a non farsi
beccare? E come
fanno i compagni a non sgamare subito che idee cosi'
catastrofiche
gliele puo' suggerire solo uno di Berlusconi? Il fatto e'
che, prima di
farli infiltrare, gli hanno fatto un corso accelerato
(tenuto da due ex
del Kgb, Bondi e Ferrara) sul tema "Come distruggere
un partito
dall'interno senza farsi scoprire". "Se
qualcuno comincia a sospettare
qualcosa, usate la maschera di gomma e parlate con
l'accento torinese:
vi prenderanno per Fassino". Sono dei veri
professionisti, non c'e'
niente da fare.
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Parmalat. Secondo la Stampa, e' tutta colpa e' dei
communisti - lo dice
Forattini, quindi dev'essere vero - che si sono fregati i
soldi di
Tanzi perche' la Russia non gliene dava piu'. Troppo
rozza: non
funziona. Allora, se proprio volete farci entrare per
forza i
communisti, ve ne suggerisco una io: quel gran communista
di Rutelli ha
regalato la centrale del latte romana alla Parmalat,
chiamandola
"privatizzazione" per far finta di niente.
Come? Ah, colle
privatizzazioni non si scherza? (A proposito di Parmalat:
ogni giorno
che passa, c'e' sempre piu' buco e sempre piu' banche
nella faccenda.
Al momento in cui scrivo, si torna a parlare di Geronzi e
del passaggio
di Eurolat da Cragnotti a Tanzi. Particolare comico,
l'unico ad aver
denunciato tutto gia' due anni fa e' stato per l'appunto
un comico,
Beppe Grillo).
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Patria. La divisione Sassari nacque con la prima guerra
mondiale, dove
- composta da pastori e contadini sardi - fu l'unita'
italiana piu'
temuta; poi fu mandata a reprimere le sommosse operaie di
Torino, ma
dei volantini in sardo - scritti da Gramsci - la
convinsero a
fraternizzare con gli operai. Nel dopoguerra molti suoi
ex soldati
fondarono il Partito sardo d'Azione, repubblicano e
antifascista; uno
di loro, il capitano Lussu, una volta fu assediato in
casa da un
migliaio di fascisti armati e vocianti e li mise in fuga
a fucilate,
facendone fuori uno o due. Una storia, insomma. In Iraq
erano stati
mandati - non per loro scelta - perche' erano l'unita'
italiana piu'
prestigiosa. Colpiti atrocemente come tutti sappiamo,
hanno reagito con
dignita' e freddezza, senza belle parole. Adesso leggo
che li mandano
via da una base che presidiavano, sostituiti "da un
plotone di
mercenari di una compagnia privata". Che li tolgano
da li', dove non
c'e' nessuna Italia da difendere, mi fa piacere. Ma mi
chiedo che razza
di guerra sia quella in cui i soldati italiani, con tanto
di stellette
e cinque generazioni di storia alle spalle, sono
considerati
intercambiabili con mercenari senza bandiera ne' nazione.
Di passaggio,
c'e' da notare che ufficialmente i mercenari erano finiti
tre secoli
fa, quando le guerre, decise dai re per i loro interessi
privati,
venivano combattute da professionisti per denaro. Di
patria si
comincio' a parlare solo dopo, dalla rivoluzione francese
in poi. Ed
ora, evidentemente, quel concetto non serve piu'.
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Colleghi. Il giovane Roberto N., ventottenne, ha
minacciato e ricattato
per diversi mesi la nonna ottantatreenne per farsi
consegnare i
risparmi della vecchietta, qualche migliaio di euri.
"Dovevo fare un
corso di giornalismo" s'e' giustificato, una volta
scoperto. Al giovane
aspirante collega le mie congratulazioni e i miei auguri:
lo iscrivano
immediatamente all'Albo, perche' della professione ha
capito tutto. Per
fare il giornalista oggigiorno, bisogna rapinare la nonna
e vendere la
mamma al migliore offerente: e se non ci credete,
guardate un po' la
tv.
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Capuleti. Fuad, palestinese, e Esdra, israeliano, sono
gay, si amano e
vivono insieme. Vivono nella casa di Esdra a Gerusalemme
e la loro vita
e' altamente irregolare in quanto Fuad, che non ha
permesso di
soggiorno, e' clandestino: clandestino palestinese e
dunque, di questi
tempi, altamente sospetto. Percio' le autorita'
israeliane l'hanno
arrestato in attesa di espulsione. Espulsione, in questo
caso,
significa tornare in un villaggio in Palestina dove
l'omosessualita'
non e' vietata per legge ma secondo la sharia - sempre
piu' diffusa -
e' punita con la morte. Quasi sicuramente, Fuad sarebbe
ucciso dai suoi
stessi parenti.
Questa storia puo' essere usata per dimostrare la
barbarie degli
integralisti palestinesi o l'insensibilita' del governo
israeliano, la
"ragione" di Arafat o quella di Sharon. Non
credo che per Fuad ed Esdra
cambi molto. Comunque, e' una storia in corso.
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Etiopia. Crolla una chiesa copta nell'antichissimo
complesso di
Labilela, nel nord del paese. Risaliva al tredicesimo
secolo. Quindici
persone, fra visitatori e religiosi, hanno perso la vita
nel crollo. E'
uno dei pochi disastri architettonici di questi anni non
direttamente
imputabile alla barbarie di qualche esercito: dal Museo
babilonese di
Bagdad ai Buddha afgani (vittime, rispettivamente, di
marines e
talebani) si calcola che quasi il trenta per cento delle
ricchezze
archeologiche del Medio oriente siano andate perse negli
ultimi anni.
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America. Giustiziato in Arkansas Charles Singleton,
condannato a morte
per l'omicidio di un negoziante nel 1979 ma non
immediatamente
giustiziabile per disturbi di mente. La legge prevede
infatti che il
condannato debba percepire il motivo della propria morte.
L'uomo e'
stato pertanto sottoposto a terapia psichiatrica per
venticinque anni,
e infine - una volta guarito - e' stato ucciso.
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Europa. Composta, finalmente, la controversia fra la
Commissione
europea e il Congresso ebraico che l'accusava di
antisemitismo. Da un
lato rigurgiti antisemiti animalescamente
"giustificati" (a volte anche
da "compagni") con le ingiustizie contro i
palestinesi. Dall'altro uso
cinico della parola antisemitismo per giustificare queste
ingiustizie.
Alla fine di tutto cio', strette di mano fra ex fascisti
ed ex ebrei,
entrambi in mala fede ed entrambi - per cucina politica -
rinnegatori
di se stessi. Quando si parla di antisemitismo (o quando
si dice "gli
ebrei") bisognerebbe pensare subito ad Anna Frank.
Il metro e' lei, la
ragazzina indifesa, non i politicanti.
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Cronaca. Latina. Un barbone di mezz'eta', probabilmente
rumeno o
polacco, e' morto assiderato su una panchina dei
giardinetti. Nella
notte la temperatura era scesa a meno cinque, e i cartoni
con cui si
copriva non sono bastati a salvarlo.
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Cronaca. Genova. L'autista vieta a suo figlio - disabile
in carrozzina
- di salire sul bus: "Non e' attrezzato". Lui
allora si pianta in mezzo
alla strada davanti all'autobus e lo blocca per mezz'ora.
"Interruzione
di pubblico servizio": denunciato.
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Cronaca. Piazza Armerina. Il piu' piccolo s'e' messo a
piangere
disperatamente quando ha visto che i poliziotti si
prendevano la
Nutella nascosta - con scatolette di carne, pasta e
pelati - nello
zainetto della mamma, che l'aveva appena rubata. Cinque
figli,
capodanno e niente da mangiare. I poliziotti si sono
guardati fra loro,
sono andati dal padrone del supermarket e l'hanno
convinto a ritirare
la denuncia. Poi due signori che passavano si sono
fermati e hanno
detto: paghiamo tutti noi. Per un giorno, festa. Finite
le vancanze, i
cinque bambini - che la madre non puo' mantenere - sono
rientrati in
collegio. E io scrivo tutto questo qui, lontano dalla
Sicilia.
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