poesie di francesco massinelli

 

Decessi dei vivisezionati

Non sono un insetto ucciso dal fumo

non servo alle ricerche di nessuno

non ho studiato lingue

di serpe biforcute

per selvatica abitudine

Albero alle intemperie

non mi sposto sempre

son mobile e maneggevole

per non affaticare

Con delicatezza prendimi

Come uccello brutto

da non imbalsamare

Ai colori dei resistenti

amici improbabili

dedico le distanze

se non separano male

Di una libera creazione

Non accetti lo scherzo di questi scritti

se non mi dici che ti piaccion

o che non li capisci

Mi dici son fatti male

in base al tuo gusto di leggere

e al saper universale

Ti capisco ma insisto

come quando l’imputato

diventa testimone

di quella strana premiazione

del protagonista non attore

Teolovisione

La mezzetta del vespetti

o il brano contuberante

son dei detti che in un contesto

hanno reso esilaranti

gli astanti

Capisco quindi

la tua difficoltą

nel ridere con me

di quanto dico qua

100 Km/h

Motore al massimo dei giri

col cambio in folle

ero io un anno fa

e chissą quant'altre volte

Nei sorpassi che precorro

con la mia vetturina

there isn't strisce e forme

a proteggermi la guida

ma ramarri a testa alta

sbilanciati verso un centro

di vita calma

a cento

 

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