DIAZ E MEDIA di e.bartesaghi
Apprendo che per la
realizzazione della fiction per la TV dal titolo
Macelleria alla Diaz con la regia di Soavi,
il produttore Pietro Valsecchi
parlerà nei prossimi giorni con il nuovo capo della
polizia Manganelli.
Ritengo questa unottima scelta, perfettamente in
linea con quanto già
ampliamente di-mostrato in questi sei anni da parte dei
principali media
italiani:
il silenzio-assenzo-consenso sulla più grande violazione
dei diritti umani
in un paese occidentale, dal dopoguerra.
Ultimo fulgido esempio il film il seme della
follia andato in onda venerdì
20 luglio 2007 su la7.
Lunica trasmissione televisiva su Genova-G8 in onda
sulla televisione
italiana, in prima serata, a sei anni dal luglio del
2001, è stata un
concentrato di false ricostruzioni, sul corteo del 20
luglio, su piazza
Alimonda, sulla Diaz. Intendo sporgere querela ai
realizzatori del filmato,
in qualità di presidente del comitato verità e
giustizia per Genova e in
qualità di madre di Sara, vittima delle violenze delle
forze di polizia alla
Diaz, allospedale Galliera, a Bolzaneto, la cui
testimonianza è stata
usata insieme ad altre nel filmato, nella
parte relativa alla Scuola Diaz.
Sono state riportate le telefonate isteriche degli
abitanti della zona e
nemmeno una parola sulle false prove, le molotov,
laccoltellamento di un
agente, gli arresti illegali dei manifestanti presenti
alla Diaz. Nemmeno
una parola sui funzionari imputati di gravissimi reati
per la cosiddetta
perquisizione che ha causato lesioni e ferite
ad oltre 80 dei manifestanti
presenti nella scuola.
Perché realizzare una nuova fiction su Genova e perché
invece non mandare in
onda il film Bella Ciao realizzato per conto
della RAI e mai trasmesso?
Oppure uno dei tanti documentari, film, già realizzati e
prodotti dai tanti
registi italiani e stranieri?
Perché invece di Manganelli il produttore ed il regista
non hanno scelto di
intervistare, le vittime della Diaz?
Signori e signore, sta per andare in onda,
lennesima verità su Genova,
ovvero la solita, a cura dei capi della polizia
Manganelli-De Gennaro con il
consenso di tutti i partiti al governo ed
allopposizione.
Come tutte le fictions riguardanti le forze di polizia
pagheremo di tasca
nostra un largo contributo allennesima finzione e,
per concludere in tema:
E la stampa, bellezza. E tu non ci puoi fare
niente. Niente!.
Humphrey Bogart, nei panni del giornalista Ed Hutchinson,
nel film "L'ultima
minaccia" (1952), diretto da Richard Brooks sul tema
della libertà di
stampa.
Enrica Bartesaghi
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