Lettera aperta al Governo*

Signor Presidente Berlusconi,

abbiamo appreso che intende scriverci per spiegarci perché Lei ed il suo Governo avete operato discutibili scelte nella proposta di legge finanziaria 2004 e nella legge delega sul sistema previdenziale.

Abbiamo voluto anticiparLa per chiederLe di provare a vedere, una volta tanto, i problemi dalla parte di chi, come noi semplici cittadini e in prevalenza pensionati, si trova a far quadrare i conti, delle tante piccole realtà sociali, le famiglie, che costituiscono grande parte del "sistema Italia".

Le scelte del suo Ministro che si occupa dell’Economia, il signor Tremonti, sono state davvero disastrose, e se Lei, per spirito di corpo, non può condividere questo giudizio, perlomeno converrà che sono state compiute scelte azzardate, con promesse quali quelle sulla riduzione del prelievo fiscale, non rispettate.

Ma veniamo ai nostri redditi, quelli da lavoro e quelli da pensione.

Non è necessario spendere parole per dimostrare che la nostra capacità di acquistare beni e servizi in questi anni è stata erosa.

Abbiamo perso in potere di acquisto "grazie" all’incremento dei prezzi dei prodotti, delle tariffe e "grazie" alle richieste di compartecipazione al costo dei servizi alla persona, alcuni dei quali, quelli sanitari ed assistenziali, sono per noi "essenziali".

Non vale neppure la pena di dimostrare che la riduzione quantitativa e qualitativa dei consumi da parte di larghe masse popolari, quali noi siamo, provoca conseguenze gravi sull’insieme del sistema economico, dalla produzione fino alla distribuzione ed alla gestione dei servizi nel territorio.

Per rimotivare l’economia del Paese quindi, occorre intrecciare il problema della distribuzione della ricchezza con la qualità dell’offerta di consumi, in particolare dell’offerta qualificata di servizi.

Vi è un nesso inscindibile tra organizzazione sociale e ruolo dello stato sociale e la qualità del vivere e della democrazia.

Per questo noi non condividiamo, signor Presidente, l’idea che Lei propone continuamente al Paese, considerando, la popolazione anziana un peso insostenibile.

Il sistema previdenziale è frutto di scelte importanti a cui abbiamo contribuito per garantire a tutti, nel momento della fragilità, della vecchiaia, quanto necessario per costruire serenità.

E’ un patto o, come a Lei piace, un contratto che si firma nella giovinezza, all’inizio del lavoro, si onora durante gli anni del lavoro, versando i contributi, si riscuote alla fine del lavoro, nella vecchiaia.

Non si possono non rispettare i patti, i contratti sottoscritti e se occorre, come abbiamo già fatto con il Suo Governo nel 2002 si compiono le verifiche. Quella verifica ha certificato la linearità della situazione economico-previdenziale. La Legge prevede la prossima verifica nel 2005.

Non è facile farLe cambiare idea, non perché Lei sia particolarmente testardo, ma perché le sue scelte tendono a rispondere non ai nostri bisogni, ma agli ordini di "altri" interessi. Eppure noi non ci perdiamo d’animo, ci impegniamo per farLe cambiare idea, perché sappiamo difenderci e vogliamo difendere le nuove generazioni.

Far evolvere e innovare il sistema di protezione sociale dipende da noi, dalla nostra capacità di proposta, ma anche dalle scelte di sviluppo che il Suo governo assumerà per correggere il declino economico attuale. Signor Presidente ci ripensi, perché così le cose non vanno e la smetta di pensare che la colpa è sempre degli altri.

Provi per un attimo a pensare che invece la colpa è delle scelte dei suoi Ministri e del suo governo. Vogliamo troppo bene al nostro Paese per lasciare correre.

Così proprio non va, bisogna cambiare. Per questi motivi condividiamo e sosteniamo l’iniziativa di mobilitazione che CGIL CISL e UIL hanno previsto per il 24 ottobre.

E, per favore, non ripeta che la gran parte di chi sarà nelle piazze sono pensionati e anziani, quasi fossero cittadini di serie B. Tenga conto che gli anziani ed i pensionati sono una parte importante di questa società, sono le stesse persone che hanno "fatto l’Italia", pagano ancora le tasse, e tanti di loro hanno contribuito alle "Sue" fortune.

Giovanni Fiorentini

Firmato da ____________________________________

Via G. Marconi n. 77/A Falconara M.ma Ancona Li 21/10/2003

* chi volesse far pervenire al Presidente Berlusconi questa lettera aperta la firmi, indichi i propri riferimenti e la CONSEGNI PRESSO LE SEDI SINDACALI DEI PENSIONATI

I sindacati dei pensionati la faranno pervenire a Palazzo Chigi

prima pagina.

 

 

 

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