Esperienze estive Salvatore Mica Sarò breve. Per molte ragioni: innanzitutto odio la gente logorroica, in particolar modo odio me, quando lo sono; oltre a questo parlerò di "esperienze estive" come avrete certamente capito dal titolo e parlare di mare, spiagge, sole et similia, alle porte dell autunno, è una vera e propria cattiveria. Sarò breve infine perché in questo come in molti altri casi, cè molto da fare e poco da dire, e quel poco che devesser detto è bene che si dica in fretta. Ho già scritto altre volte di quanto ritengo veritiera la cosidetta "Scala di McLurg" e lo ribadisco anche allinizio di questo scritto. McLurg con la sua "scala" ha semplicemente spiegato, motivato e chiarito una delle più feroci tendenze insite nell uomo: a tutti noi interessano molto più gli avvenimenti che hanno il potere di ferire noi e la nostra tribù (in civiltà si chiamano "i nostri affetti" Ndr.) rispetto a tutto ciò che avvertiamo lontano da noi e sostanzialmente innocuo. Se muoiono mille poveracci in India a causa della peste bubbonica è grave ma "normale", se muore uno del mio palazzo per la stessa ragione invece Forse per questa ragione questi due accadimenti mi hanno tanto colpito: mi appartengono in pieno. Queste note non hanno lungimiranza, non hanno la pretesa di apparire generici e disinteressati, freddi e distaccati, non hanno la presunzione di voler rappresentare lesatta chiave di volta del problema in analisi, ne saranno il particolare - empirico - assunto ad universale - teorico, politico, nobile, astratto e decontestualizzato - che, come un fulmine a ciel sereno, rischiara ciò che prima risultava oscuro, questi appunti non apporteranno nessuna nuova conoscenza al lettore, parleranno di problemi, noncuranze, idiozie quotidiane che ognuno di noi ha subito ameno una volta. Sono esperienze, nullaltro. Parte Prima: Spiagge sicure Era una giornata splendida. Caldo, sudore a fontanelle ed il fiume piatto: la canoa ci chiamava. Era già da un paio di mesi che io e Ferruccio andavamo in canoa, bellissimo sport e divertente modo di passare il tempo. Quel giorno abbiamo fatto lallenamento regolare, un ora seguiti dal nostro fidatissimo Allenatore_Dio_Nostro: Giovanni, un sedicenne esaltato, tanto esaltato da trovarsi daccordo con noi. Eravamo soli noi tre, siamo andati e tornati dalla foce, nulla di speciale, se non fosse per lacqua di rubinetto che ho fatto bere a Giovanni spacciandola per Acqua minerale: dovevo fargliela pagare per qualche scherzetto di troppo. Ma la giornata era troppo bella per farla finire come al solito. Io e Ferro abbiamo deciso di uscire in mare aperto e puntare verso la "punta del pero", è un lido, all"isola", la strada era tanta, ci siamo sfiancati ma è stato stupendo. Quei rari momenti in cui il mare non ci vomitava addosso, il vento mi esaltava sfiorandomi la faccia, la canoa filava dritta, il passo delle mie braccia era perfettamente simmetrico e cadenzato, sincronizzato al millesimo con il mio respiro: sentivo di possedere il potente spettacolo che mi si offriva innanzi. Lunico inconveniente che abbiamo incontrato in mare aperto era unimbecille che ci veniva occasionalmente addosso con lacqua scooter,divertente ma illegale, soprattutto se si sta con il motore acceso quasi in spiaggia, ovviamente nessuno ha detto nulla al ragazzo, ne qualcuno ha pensato di farlo. Arrivati alla punta del pero abbiamo posato la canoa a riva e siamo stati squadrati dai bagnanti incuriositi dallinsolito spettacolo: normalmente si va a mare partendo da terra, non il contrario. Era la fine dellestate cerano non più di dieci persone a riva e 3-4 in acqua. Tolta la maglietta ci infiliamo in acqua per fare il classico bagno. Non ero ancora completamente immerso quando un signore anziano mi fa cenno con la mano. Non parlava, non si muoveva neanche, lacqua gli sfiorava le labbra. "Ha qualche problema?" gli urlo "PROBLEMA!" "Le serve aiuto?" "PROBLEMA!" Io e ferro ci fiondiamo verso di lui, lo prendo a tracolla e faccio per portarlo a riva "Sta vomitando sangue!"mi urlò Ferro Era inglese per questo non diceva altro che "problema" ed era troppo debole per urlare o per muoversi, mentre lo portavamo a riva lui continuava a sputare sangue e noi continuavamo a preoccuparci. In spiaggia ci spiegò brevemente tra un conato e laltro, che soffriva di cuore ma non gli era mai successa una cosa del genere. "La cè un bagnino!"mi dice ferro. Allora lo vedo: era bellissimo, abbronzato, muscoloso, biondo, occhi chiari Era in servizio e stava diligentemente prendendo il sole. Gli faccio cenno, mi guarda un po sorpreso e mi risponde con un altro cenno: mi saluta. Forse sperava di avere ammiratori anche fra i maschietti. "Ma è deficiente?!Non ha visto che cè uno che sta vomitando sangue nella sua spiaggia?!Non ha visto che labbiam portato qua?!Insomma " Ferro era sconcertato. Il problema di gente come me e come Ferruccio è proprio questa: sappiamo come dovrebbero andare le cose e proprio non ci riusciamo ad accettare una volta per tutte che nel mondo reale, specialmente in Italia, specialmente in Sicilia, le cose vanno quasi sempre nel modo opposto, a partire dalle minchiate come questa che sto raccontando per finire a Stancanelli che non paga gli insegnanti della formazione professionale per tre mesi di seguito con la scusa che gli amministrativi " Le vacanze le devono pur fare!" Il signore anziano continuava a boccheggiare. Altro cenno mio e di Ferro, altro saluto del "bagnino". Una volta arrivato dinnanzi al cospetto del macho man gli annunzio che un uomo stava crepando nella sua spiaggia e lo invito gentilmente ad alzare il suo muscolosissimo culo per fare il suo dovere. Non appena vide il signore anziano urlò:"Maria!Sta vomitando sangue!" e si allontanò velocemente "Ma è scemo?" "Sicuro normale non è " Vado per riacciuffare il latitante mentre Ferro racconta la storia ai bagnanti che gli si erano affollati attorno "Io avevo visto che si sentiva male ma pareva che tornava solo "diceva uno "Io manco lavevo visto" annunciava noncurante laltro "Io vi ho visti che lo portavate, vi volevo dare una mano ma eravate già in due e " " Però pure lui .Così vecchio,ammalato di cuore e vai a mare?Ma picchì nun ti stai a casa?!" La spiaggia era infestata dal vetro di bottiglia e da accidiosi idioti cuttigghiari "Devi chiamare lambulanza lo sai vero?!"ho urlato a baywatch "Si si " Prende il cellulare. "Finalmente fa qualcosa di lontanamente azzeccato"pensai tornai dal signore anziano, fortunatamente i conati erano meno frequenti ed il sangue meno abbondante. Il signore ci chiede di non svegliare sua moglie, ma lo convinciamo ad avvertirla. Andai io e le spiegai la situazione, da brava inglese disse quasi sottovoce: "Oh my God!" Ma mantenne una flemma impassibile avvicinandosi a suo marito che nel frattempo le faceva cenno con la mano.Dei veri Inglesi. "Allora hai chiamato?"urlo al bagnino "Non rispondono " "Che?Come non rispondono?Hai chiamato lambulanza?" "No.Ho chiamato lhotel ma non cè nessuno" Il bagnino era dipendente dallHotel, Ferro scoppiò a ridere per evitare di piangere, la piccola folla radunata si prodigò immediatamente in commenti irripetibili. "Ma sei cretino?!Lambulanza devi chiamare, i dottori! Lambulanza!Il 118! Hai capito?! Fai il 118!" Mr.pompa fa il 118 racconta la storiella e poi guardando il signore anziano dice: "Vado sopra così quando arrivano gli indico subito dovè quello malato" Alla faccia della prima assistenza!Se non fosse assurdo direi dallespressione che faceva quando guardava lanziano inglese che gli faceva impressione il sangue. Lambulanza arrivò in un quarto dora ed il signore stava già quasi bene, lunica preoccupazione del "bagnino" consisteva nel spostare quel signore da li:cercava disperatamente di convincere i paramedici a portarselo anche se era già tutto finito. Non voleva responsabilità evidentemente. Quel signore anziano stava già quasi bene ma se io e Ferro non avessimo deciso di fare una crociata in canoa quel giorno,come sarebbero andate le cose? Spesso si dice che qui in Sicilia ci sono troppe coste non sicure, non monitorate da nessun servizio di salvataggio e primo soccorso. Menomale. Di quella giornata ricordo i vetri di bottiglia che avrebbero spaccato i piedi di chiunque, lanziano inglese e la sua signorilità, Mr. Pompa e la sua totale impreparazione, lidiota che ci veniva addosso con lacqua scooter e le papole ai piedi che mi ha causato Giovanni: per vendicarsi dello scherzetto dellacqua mi ha nascosto le scarpe, costringendomi a salire la canoa a piedi nudi, un martirio tremendo 2 - I peri no Liotru?! Ero un po in imbarazzo. Valentina mi è venuta a far visita a casa mia a Catania con suo cugino Luigi, non cera nessun altro a casa ed io mi son ritrovato a fare il Cicerone di Catania, loro sono di Agrigento, e il padrone di casa: entrambe cose in cui riesco malissimo. Le falle sono state notate subito, la casa nonostante i miei sforzi era un disastro e la mia condotta di Cicerone Siamo usciti di lunedi notte, volevo mostrare loro Catania, dove portarli se non in Via Etnea e nei vari pub che costellano il centro? Peccato che fosse lunedi: Pub chiusi, peccato che fossero le tre del mattino: i pochi locali aperti avrebbero voluto essere chiusi e non appena potevano ci cacciavano. Fino a quel punto serata fallimentare direi, ma ancora non sapevo che avrei fatto di meglio. Ho mostrato loro il Duomo ed il nostro orgoglio di catanesi: u Liotru! A Valentina sembrava piacere, le uniche presenze umane consistevano in un pugno di poveri disgraziati che si erano accampati li per protestare contro lennesimo licenziamento deciso dalla distratta e dannifica amministrazione Scapagnini. Tutto era silenzio, se escludiamo il gorgogliare della fontana della pescheria. Ruppi io questo silenzio sparando una roboante cazzata: "Per tornare non prendiamo via Etnea, lavete già vista Passiamo per Via Garibaldi!" Fiduciosi mi seguirono. So che qualsiasi catanese in questo momento sta scassandosi dalle risate perché sa, benissimo - beato lui - che via Garibaldi e via Etnea vanno in direzioni diversissime. Io me ne sono accorto solo dopo essere arrivato al cosidetto "fortino". A quel punto siamo tornati indietro.A piedi. Sempre a piedi. Io volevo sprofondare, loro mi volevano ammazzare. Avevano ragione. Arrivati al Duomo distrutti, io ero piccolo piccolo. A Valentina - spirito libero - viene un idea, simpatica e libera quanto lei: si toglie le scarpe ed intinge i piedini dolenti nellacqua du liotru, suo cugino la imita, io, titubante tolgo i sandali ed immediatamente condivido liniziativa, il contatto con l acqua fredda era piacevolissimo: faceva caldo, eravamo tutti stanchi e sudati Daltro canto quellacqua non lavrebbe mai bevuta nessuno, ne qualcuno lavrebbe mai usata per lavare alcunchè, specialmente alle quattro del mattino. Ci mettiamo a chiaccherare e non ci accorgiamo di essere praticamente circondati da tre volanti, due della polizia e una della guardia di finanza. Erano passati dieci minuti. Non ricordo bene le parole usate, ma ricordo i modi: sprezzanti, infastiditi, quasi stessero parlando con criminali incalliti, quasi non avessimo il minimo senso civico, quasi avessimo offeso lunica cosa in cui ogni uomo o donna degno/a di stare al mondo, credono. Ci hanno trattato come delle merde, non ricordo molto ero offuscato dalla rabbia e dalla frustrazione, ricordo la retorica domanda di Valentina: "E vietato?" e ricordo le obiezioni che ha mosso parlando con me, quando eravamo oramai vicino casa: "Che senso ha? Quellacqua non la usa nessuno!" "I miei piedi poi non sono mica sporchi!" "A Palermo lho fatto e nessuno mi ha detto niente!" "Ma poi quei poliziotti Ci guardavano come se fossimo drogati!" "Magari è anche sbagliato Se consideriamo un certo localismo bigotto, puritano e perbenista molto diffuso nel popolino di cui fanno parte anche i poliziotti Forse per loro è unoffesa grave Posso anche capirlo alla fine, ma Perché trattarci così?!Non stavamo rubando niente od uccidendo nessuno!" La condividevo in pieno, mentre la ascoltavo in silenzio pensavo ai pusher che sono sempre presenti in Piazza teatro Massimo, ricordavo tutte le volte che li avevo visti spacciare praticamente davanti alla camionetta della polizia, ricordavo quelli che giravano con un enorme pacco tipo Babbo Natale sulle spalle, ricordavo le fiamme che avvolgevano lIrish Pub, Pub i cui padroni non hanno pagato il "pizzo" come tutti gli altri e per questo è stato bruciato, è stato chiuso un anno, ricostruito e qualche giorno prima della ri-apertura, ri-bruciato nuovamente, perché qualcuno ha pensato bene di togliere la scorta ai padroni del locale e la sorveglianza notturna al locale. Tutte le volanti che servivano in quei momenti probabilmente stavano facendo il loro vero dovere: rimproveravano qualcuno che aveva fatto pipì nel salotto buono di casa. |
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