Franco-a-mente la TV.

Redazione Namir

Il 20 Novembre 1975, il capo del governo Carlos Arias Navarro annuncio' alla televisione il decesso di Francisco Franco, avvenuto dopo una lunga agonia. Molti piansero, chi per il dolore chi per la gioia. Franco era morto nel suo letto a quasi 83 anni dopo essere stato dal 1939 al 1975 il capo assoluto della Spagna, responsabile, come amava ripetere, soltanto di fronte a DIO E ALLA STORIA. Franco e' stato il personaggio dominante nella storia della Spagna del ventesimo secolo. Nessuno in Occidente e' rimasto al potere tanto tempo e con poteri cosi' ampi. Nessuno in Spagna ha suscitato tanto amore e tanto odio. Hanno cominciato a pubblicare libri su di lui, solo nei primi anni ottanta. In Italia si dovette attendere molto piu' tempo, dopo la fine di Mussolini per vedere i primi libri seri sulla storia del fascismo, infatti furono stampati solo negli anni sessanta. La figura politica di Franco, restera' oggetto di discussione ma la sua figura umana non sembra rivestire interesse fra gli intellettuali e la stessa opinione pubblica. Era uomo taciturno, chiuso, il contrario di un demagogo, l'antitesi di Mussolini.

Dava una sensazione di grande freddezza. Era enigmatico e mediocre, c'era infatti, una distanza abissale fra la sua leadership carismatica e la realta' personale piu' evidente. Gli vanno riconosciuti abilita' politica, in primo luogo mirata alla sopravvivenza, astuzia, senso del dovere, sangue freddo. Ma al suo confronto, Mussolini, poteva sembrare un eroe, analizzandolo in un suo particolare momento della dittatura. Franco aveva una mentalita' molto piu' chiusa, prosaica, legata a un nazionalismo molto conservatore. Anche il suo cattolicesimo era profondo ma semplice. Vedendo delle fotografie della sua abitazione, si nota con disgusto che attorno al suo letto si affollano reliquie, come fosse un sovrano del Medioevo. I pareri su di lui si dividono tra fascismo, cesarismo militare, regime autoritario nazional-cattolico.

Ma il franchismo, prima di tutto, era una dittatura. Piu' che una definizione in termini ideologici. Nell'evoluzione della storia, il franchismo spesso cambio' vestito. Durante la guerra civile e fino al 1942 fu sicuramente fascismo. In seguito, anche grazie alla brutta immagine del fascismo italiano, divenne una dittatura nazional-cattolica. Nel 1963, dopo il fallimento sul piano economico dell'autarchia e del dirigismo statale, fu una dittatura burocratica e amministrativa dedita allo sviluppo economico. In ogni momento pero', rimase una dittatura, che mai si considero' temporanea, a differenza, di parecchie dittature sudamericane. Quindi, piu' che di ideologia, bisogna parlare di mentalita', una mentalita' non costruttiva e tutta propensa a difendersi. Anticomunista e antiliberale, sospettosa di - complotto - giudaico-massoni-liberali, integralista e cattolica.

Il regime mostro' nei confronti dei vinti una crudelta' che, Olocausto a parte, non ha eguali in Europa occidentale in questo secolo. Finita la guerra civile ci furono 50 mila fucilazioni, 250 mila prigionieri e nelle scuole, due professori su tre, soffrirono sanzioni, cosi' come nella pubblica amministrazione. Per quanto riguarda la Spagna, rimasta fuori dal conflitto mondiale non fu un merito di Franco. La sua posizione non fu di neutralita', ma di non belligeranza, come quella di Mussolini fino al 1940. Per evitare l'intervento spagnolo, e' stato decisivo l'atteggiamento di Hitler che, conoscendo la situazione spagnola, debilitata dalla guerra civile, non sapeva che farsene come alleato ed era disinteressato al mediterraneo. La monarchia voluta da Franco, era la continuazione del suo regime, cosi' Juan Carlos, nipotino di Franco, fu proclamato re il 22 Novembre1975.

Juan Carlos, era il re nominato da Franco. Era il candidato prescelto per essere un monarca franchista. Il progetto del Caudillo non era la restaurazione della vecchia monarchia borbonica ma l'instaurazione di una nuova monarchia, quella del suo Movimiento. Carlos fu il pilota del processo di transizione alla democrazia. Ordinando ai militari golpisti di tornare nelle caserme salvo' la liberta'' e la democrazia per tutti gli spagnoli. Il cervello del golpe era il generale Armada che aveva relazioni molte strette con il re Carlos. Forte di questi rapporti, da tutti conosciuti, il generale aveva lasciato credere agli altri militari che Juan Carlos era al corrente del GOLPE ed era d'accordo. Era il 23 Febbraio 1981, per sgominare il golpe c'era una sola cosa da fare, dare la notizia in tv affermando la sua contrarieta' al Golpe, e Juan Carlos lo fece, ordinando, sempre in Tv, il ritorno alle caserme dei generali.

Abbiamo iniziato questo pezzo, con la comunicazione del decesso di Franco in tv - e lo finiamo, sottolineando l'importanza dello strumento tecnologico, utilizzato da Carlos per fermare un Golpe di notevole importanza storica. Crediamo di chiudere questo articolo, dubitando, quando sui vari giornali o altri organi di informazione, si scrive che la tv, nella nostra vita sociale, non e' uno strumento importante, utilizzato per il cambiamento di idee e opinioni.