La Riforma neoliberale nelle campagne:

Sei anni di menzogne

Jo,,o Pedro Stedile e Gerson Teixeira

a Cura di serena Romagnoli

 

All'inizio del gennaio 2001, il Palazzo del Planalto ha presentato un nuovo spettacolo di carattere pubblicitario proponendo un bilancio della riforma agraria durante il suo governo e annunciando un fatto storico: la concentrazione della propriet‡ della terra in Brasile stava diminuendo. Lo spettacolo avrebbe potuto avere un diverso sviluppo se non fosse stato interpretato niente meno che dal Presidente della Repubblica, un sociologo di fama e dal suo Ministro della riforma agraria.

I dati e l'eloquenza dei discorsi, al di l‡ del contenuto fantasioso del testo, hanno tentato di far credere che Ë in corso in Brasile una vera rivoluzione democratica produttiva e pacificatrice dei conflitti nelle campagne. Di fronte all'enorme discrepanza tra parole e realt‡, siamo portati a credere che il governo ha perso di fatto la compostezza e qualsiasi scrupolo di seriet‡ di fronte alla gravit‡ della povert‡ e della disuguaglianza sociale che esiste nell'ambiente rurale brasiliano.

Contro questa farsa ufficiale, ci sono all'interno dello stesso governo, diversi studi, realizzati da organismi governativi o da Universit‡, che rivelano e denunciano la brutalit‡ dell'impoverimento dell'agricoltura brasiliana, la concentrazione della terra e la proliferazione di altre piaghe sociali nelle campagne che derivano dalle politiche del governo Cardoso. Quindi non dovrebbe essere necessaria una estenuante riproposizione dei dati di questa realt‡ agraria che lo stesso governo conosce e diffonde.

Ma forse due fatti possono risvegliare l'opinione pubblica brasiliana sulla situazione dell'ambiente rurale, al di l‡ della propaganda ufficiale. E' nel periodo del secondo mandato di Cardoso che si sta distribuendo il maggior numero di 'ceste basiche' a pi_ di un milione di famiglie che vivono in campagna. E' possibile pensare ad una situazione pi_ drammatica e umiliante di quella di una famiglia che vive in ambiente rurale e per la prima volta nella storia dell'agricoltura di questo paese deve dipendere dalla cesta basica del governo?

In secondo luogo, Ë stato nell'anno 2000 che sono state realizzate le pi_ numerose e unitarie manifestazioni di lavoratori rurali, che si sono mobilitati da marzo ad ottobre del 2000, con gigantesche manifestazioni: marce, proteste, occupazioni di latifondi e di edifici pubblici. Ora, tutto questo Ë stato fatto per puro passatempo?

Andiamo alle menzogne del governo Cardoso e del suo Ministro della riforma agraria.

1. La concentrazione della propriet‡ della terra

L'aspetto pi_ fantasioso e vergognoso della propaganda ufficiale Ë stato l'annuncio della impressionante "riduzione dei livelli della concentrazione della terra in Brasile, senza precedenti storici".

Senza presentare nessun elemento tecnico e contrastando tutte le evidenze delle analisi disponibili, il governo festeggia la supposta riduzione del grado di concentrazione della terra in Brasile che, misurato dall'Indice Gini, sarebbe sceso da 0.848 a 0.802. E questo, soltanto tra il 1999 e il 2000, avrebbe provocato il passaggio del Brasile dal 5_ al 12_ posto nel ranking mondiale della concentrazione della terra. (Bisogna ricordare che l'indice Gini va da 0 a 1. Quanto pi_ il numero Ë vicino a 1 tanto maggiore Ë la concentrazione di terra, quanto pi_ Ë vicino allo 0 tanto migliore Ë il livello di distribuzione della terra).

Abbastanza "emozionato" per questi risultati presentati dal suo Ministro, il Presidente li ha considerati "migliori della riduzione dei tassi negli Stati Uniti e della riclassificazione del Brasile nel ranking dell'agenzia Standard & Poorísî.

In realt‡, uno studio recente ha giustamente provato il contrario. Attraverso l'analisi delle Statistiche Catastali dell'Incra, Ë stato dimostrato che c'Ë stata una forte crescita della concentrazione della terra tra il 1992 e il 1998, periodo che include quasi tutto il primo governo Cardoso

Disturbato da questa constatazione il Ministro Jungmann non ha esitato a squalificare lo stesso lavoro dell'Incra, mettendo in dubbio la credibilit‡ delle Statistiche Catastali. Ora, avvalendosi della stessa banca di dati condannata (le statistiche catastali dell'Incra), annuncia pubblicamente la riduzione dell'indice Gini nonostante i numeri assoluti forniti dall'Incra.

Senza entrare nei dettagli della utilizzazione di calcoli e indici, basterebbe a qualsiasi profano guardare le tabelle del Catasto dell'Incra dal 1992 al 1998, per verificare che l'area totale controllata dagli immobili rurali pi_ grandi di 2000 ettari Ë stata ampliata di 56 milioni di ettari. Ossia di un'area tre volte superiore ai 18 milioni di ettari che il governo avrebbe espropriato e trasferito al programma di riforma agraria nel corso di sei anni.

Il famoso professore Rodolfo Hoffmann, della Unicamp, uno dei responsabili dell'elaborazione delle informazioni delle Statistiche Catastali dell'Incra del 1998, ha coordinato uno studio che analizza la situazione della concentrazione e distribuzione delle terre in Brasile. Il documento Ë stato elaborato a partire dalla Convenzione Incra/Unicamp e analizza la struttura fondiaria in Brasile tra il 1967 e il 1998.

La Tabella seguente mostra l'evoluzione non soltanto dell'indice Gini, ma di altri indici collegati. In ogni caso, si constata un aumento della concentrazione della terra, in particolare tra il 1992 e il 1998

 

Tabella 1. Disuguaglianza della distribuzione della terra tra immobili rurali in Brasile, 1967-1998.

Ano Õndice de Gini Dual do T de Theil Õndice de Atkinson 50- 10+ 5+ 2+ 1+
1967 0,836 0,894 0,827 3,5 77,8 65,3 52,7 44,6
1972 0,837 0,906 0,814 3,8 77,9 68,1 55,3 46,0
1978 0,854 0,933 0,837 3,3 80,3 71,6 59,7 50,4
1992 0,831 0,909 0,807 3,9 77,1 67,1 53,9 44,6
1998 0,843 0,918 0,825 3,5 78,6 68,9 46,3 55,9

Fonte dei dati: IBGE (1969) e INCRA. Elaborazione: Rodolfo Hoffmann.( Obs: Em 1992 foi utilizada a planilha elaborada pelo prÛprio autor do trabalho)

Si puÚ osservare che, a parte il caso dell'anno 1978, probabilmente per manipolazioni tipiche del regime militare, l'anno 1998 rappresenta i maggiori indici di concentrazione della propriet‡ fondiaria in Brasile, dal 1967.

Confrontando gli indici tra il 1992 e il 1998, si conferma l'incremento della concentrazione della terra, secondo le misurazioni di tutti gli indici utilizzati, il che, pertanto, smonta il discorso del governo.

Procedendo nell'analisi, Hoffmann calcola l'indice Gini per le cinque grandi regioni del Brasile, nel 1992 e nel 1998, arrivando ai seguenti risultati:

 

 

 

 

Tabella 2. Disuguaglianza della distribuzione della terra tra immobili rurali in Brasile, nelle sue cinque Grandi Regioni nel 1992 e nel 1998.

Unidade Geogr·fica Õndice de Gini
  1992 1998
Norte 0,849 0,851
Nordeste 0,792 0,811
Sudeste 0,749 0,757
Sul 0,705 0,712
Centro-Oeste 0,811 0,810
Fonte: Estudo de R. Hoffmann

Dalla Tabella si conclude che, ad eccezione del Centro-Est, il cui indice Gini si mantiene stabile, in tutte le altre regioni brasiliane c'Ë stato un aumento di questo indice tra il 1992 e il 1998, fatto che avvalora la crescita dei livelli di concentrazione della terra nel periodo considerato.

Per provare definitivamente l'aumento della concentrazione della terra tra 1992 e 1998, lo studio preso in considerazione calcola la percentuale dell'area totale occupata dai dieci maggiori immobili rurali del paese, arrivando alla conclusione che quest' area Ë cresciuta in quel periodo dal 77.1 al 78.6%.

2. La Riduzione della Violenza nelle Campagne e la Diminuzione delle Occupazioni di terre.

Manipolando dati della CPT - Commissione Pastorale della terra- il governo si vanta di una sostanziale riduzione degli indici della violenza nelle campagne, attribuendo il fatto a "una maggiore presenza dello stato". In realt‡, il giorno 12 dicembre del 2000, la direzione della CPT ha convocato una confernza stampa, alla Camera dei Deputati, a Brasilia, proprio per denunciare l'aumento della violenza contro i lavoratori rurali brasiliani.

Al contrario di quanto afferma il governo, i numeri della CPT mostrano che, confrontando i numeri medi annuali dei conflitti per la terra tra 1992/94, con quelli del periodo 1995/99, si Ë passati da 367 casi, in media, all'anno a 667 casi all'anno e questo corrisponde ad una crescita dell'82% .

Esaminando il numero delle persone coinvolte nei conflitti per la terra, si constata un aumento dalle 214.653 persone coinvolte, in media, annualmente, tra il 1992 e il 1994 alle 508.507 persone coinvolte in media annualmente tra il 1995 e il 1999, con una crescita spettacolare del 137%.

Si nota che, nonostante l'espansione straordinaria dei conflitti e del numero delle persone in essi coinvolte, c'Ë stata una piccola riduzione nel numero medio di casi di omicidi, che Ë sceso del 5%. Si Ë passati da una media di 38 omicidi all'anno, prima di Cardoso, a 36 casi, in media, durante il governo Cardoso.

Ma sarebbe molto riduttivo analizzare la situazione di violenza contro i lavoratori nell'ambiente rurale brasiliano, considerando soltanto il numero dei morti, la sua forma pi_ crudele. La violenza praticata quotidianamete, e in tutto il territorio nazionale, contro i lavoratori rurali, acquista forme sempre pi_ sottili e perverse, anche nel caso della repressione fisica che porta agli omicidi.

Pi_ che una pacificazione delle campagne, come vuole propagandare il governo, c'Ë stata in realt‡ una modificazione dei modi di agire. Prima la violenza fisica era praticata da jagunÁos, pistoleiros, dal braccio armato del latifondo. Oggi, e soprattutto durante il governo Cardoso, la repressione fisica viene esercitata principalmente dallo Stato. Si tratti di forze di polizia di qualsiasi tipo, la Polizia Militare, la Polizia Federale, insieme ai settori conservatori del potere giudiziario che hanno realizzato sgomberi illegali, hanno minacciato dirigenti, perseguitato, torturato, arrestato e anche, in qualche caso, hanno ucciso.

E' sintomatico che l'anno 2000 abbia avuto il primato del numero di sgomberi, di arresti illegali, di processi di polizia e giudiziari, inventati. E che, tra i 14 assassinati nelle campagne, 11 siano del MST. In quindici anni di esistenza del MST, salvo nel caso dei massacri, mai, con nessun governo, il MST aveva perso tanti militanti uccisi in un solo anno. E' con il governo Cardoso che Ë stato ucciso il pi_ grande numero di militanti del MST.

E la cosa pi_ grave Ë che l'impunit‡ per latifondisti e mandanti continua ad essere totale. Cosa dice il governo Cardoso dell'esistenza di 80 processi soltanto riguardo ai pi_ di mille casi di omicidi di lavoratori rurali e dei loro dirigenti? Cosa dice il governo del fatto che solo tre latifondisti mandanti di omicidio sono stati arrestati? PerchÈ il governo non mobilita la sua base parlamentare, che approva tutto q uel che vuole il governo, per approvare una legge che trasferisca alla giustizia federale i crimini contro i diritti umani?

La "statalizzazione" della violenza contro i lavoratori Ë frutto di una direttiva del governo. E' stato il Presidente della Repubblica che ha incitato personalmente i governatori degli Stati alla repressione contro i lavoratori rurali e questo Ë stato attuato alla lettera dal governatore del Paran·. Al di l‡ della parola d'ordine della violenza, il governo Cardoso ha creato una nuova base legale, specificamente rivolta a reprimere i lavoratori e le loro organizzazioni. Un apparato legale e politico molto pi_ perfezionato che ai tempi della Dittatura militare.

Oltre alla creazione del "DOPS Rural" dentro alla Polizia Federale, sotto il suo comando, il governo Cardoso, attraverso atti amministrativi e Misure Provvisorie e progetti di Legge, molti dei quali incostituzionali, ha consacrato una base legale che trasforma aprioristicamente in delinquenti i lavoratori che lottano per la terra.

Con queste motivazioni, il governo ha adottato, tra le altre misure:

Proibire, attraverso Misura Provvisoria e Decreto, la valutazione delle terre improduttive occupate da lavoratori.

Impedire politicamente alle entit‡ popolari (se sono sospettate di partecipare ad azioni collettive di occupazione di terra) attraverso la pressione finanziaria, e proibire loro, anche attraverso una Misura Provvisoria, l'accesso alle risorse pubbliche.

Centralizzare e non distribuire le risorse per i programmi di riforma agraria e agricoltura famigliare, attraverso il MDA, come processo di coazione politica delle organizzazioni dei lavoratori.

Impedire l'esproprio dei latifondi iscritti nel programma di locazione rurale.

Richiedere l'urgenza costituzionale di progetti di legge come il Progetto di Legge Parlamentare n_ 135/00, che statalizza l'istituto dell'esproprio; il Progetto di Legge n_ 3.242/00 che impone maggior rigore penale e amministrativo rispetto alle occupazioni di aree pubbliche mirando a colpire anche l'installazione di accampamenti di lavoratori rurali senza terra ai bordi delle strade; e il PL n_ 3.811/00, che aumenta ancora la precarizzarizzazione della legislazione del lavoro in ambiente rurale.

In questo clima istituzionale di violenza esplicita contro i lavoratori, il governo commemora la riduzione dei casi di occupazioni di terre nell'anno 2000, rispetto al 1999 (si sarebbero ridotte da 428 a 226). Anche accettando questo dato, non si tratterebbe di un successo del governo o di un segno di diminuzione della lotta sociale dei lavoratori. Nel 2000 ci sono state occupazioni di terre ad ognuna delle quali ha partecipato un maggior numero di famiglie rispetto al passato. CosÏ Ë diminuito il numero delle azioni di occupazione, ma Ë aumentato il numero delle famiglie coinvolte.

D'altra parte, dal punto di vista statistico, Ë pi_ prudente analizzare le medie per periodi. Nel periodo 1990-94, ci sono state in media 200 occupazioni di terre all'anno. E nel periodo 1996-2000, la media Ë stata di 388 occupazioni, secondo i dati raccolti dallo stesso Incra

 

 

 

3. Le famiglie insediate nel 2000

Riproponendo procedure che realizza ogni anno, di nuovo il governo annuncia, con un "tocco di magia", che tutte le mete del programma di riforma agraria sono state raggiunte e anche superate. In modo particolare riguardo ai numeri delle famiglie insediate annualmente, il governo divulga numeri che ben conosce. Sa che, a rigore, nessuna organizzazione o istituzione potr‡ disporre delle condizioni per contestarlo con rapidit‡ e cosÏ il "momento politico" della propaganda passa senza contestazioni.

Ma la non veridicit‡ di queste affermazioni Ë facilmente dimostrabile attraverso due espedienti.

Primo, basta consultare il bilancio della riforma agraria, fino al 23 ottobre. Informazioni dello stesso Incra rivelano che erano state insediate, in tutto il Brasile, soltanto 22.936 famiglie. D'improvviso, per miracolo, in appena due mesi, con tutte le difficolt‡ di bilancio, l'insufficienza dei funzionari dell'Incra, in periodo di elezioni, di feste di fine d'anno, la tabella raggiunge le 108.000 famiglie insediate. Il governo deve insegnare a fare magie anche per aumentare il salario minimoÖÖ

Secondo, anche attraverso le risorse del bilancio Ë facile vedere la menzogna. Del valore totale di 1.3 miliardi di reais destinati dalla legge di bilancio/2000 all'Incra, Ë stato utilizzato solo il 67%, ossia 871 milioni di reais. All'interno di questi valori, nel verificare la voce ottenimento di terre, condizione necessaria per realizzare le mete dell'insediamento e della requisizione di terra, abbiamo verificato che dei 440.7 milioni autorizzati dalla legge di bilancio, ne sono stati spesi solo il 55%, 252.4 milioni.

Supponendo che sia stata raggiunta la meta dell'insediamento di 20.000 famiglie con il progetto della Banca della Terra e che altre 20.000 famiglie siano state insediate in terre pubbliche, le risorse applicate nell' ottenimento di terre, sarebbero servite ad insediare 68.986 famiglie, corrispondenti al 63% del numero totale di famiglie che il governo ha dichiarato di avere insediato (108.986), il che, pertanto, avrebbe richiesto un'area equivalente al 63% dell'area totale di 3.861.268 ettari ottenuti nell'anno 2000, secondo il documento del governo.

Si ottiene cosÏ che 2.432.599 ettari sono stati destinati all'insediamento delle 68.986 famiglie, con una media di 35 ettari per famiglia. Dividendo il valore totale impegnato per l' ottenimento di terre (R$ 252,4 milioni), per l'area (2.432.599 ettari), si conclude che il costo, per ettaro, della terra, Ë stato di R$ 104, il che corrisponderebbe a un costo totale, per famiglia, di R$ 3.664. (anche se nella pagina di propaganda dell'Incra dicono che spendono oggi 9.393 reais, per la terra, per insediare una famiglia).

Delle due l'una: con questi dati di bilancio, o il governo mente in modo palese, o il governo perde tempo, poichÈ con questi costi, avrebbe potuto generare milioni di posti di lavoro nell'agricolturaÖ. risolvendo il problema sociale della disoccupazione.

Analizzando le risorse complessive del bilancio per la riforma agraria, diviene ancora pi_ evidente la menzogna del governo. Le spese realizzate dall'Incra hanno avuto la seguente evoluzione durante i governi di Cardoso: 1995 sono stati spesi 1.3 miliardi di reais, 1996, 1.4 miliardi. Si Ë passati a 2 miliardi nel 1997 e 2.2 miliardi nel 1998. Da allora si Ë tornati a 1.3 miliardi nel 1999, a causa dei tagli di bilancio imposti dal FMI durante la crisi del 1999, e infine all'anno 2000, durante il quale sono stati spesi soltanto 900 milioni di reais. Se togliamo anche l'inflazione che c'Ë stata nel periodo 1997-2000, si puÚ vedere che la riforma agraria ha avuto il suo bilancio progressivamente ridotto.

Per quanto riguarda il totale delle famiglie insediate, il governo celebra il fatto che dal 1995 al 2000, avrebbe insediato 482.206 famiglie. Si tratta di un numero inventato, come Ë stato denunciato dai movimenti sociali. Nella propaganda il governo dice che ha espropriato 18 milioni di ettari per insediare queste famiglie. Ma perfino nella pagina di Internet dell'Incra Ë scritto che tra il 1995 e il 2000 sono stati espropriati 10 milioni di ettari!

D'altra parte il governo nasconde la realt‡ segnalata dai dati dell'IBGE, che tra il 1995 e il 1999, circa 840.000 famiglie (4.200.000 persone) hanno abbandonato le aree rurali del paese per gli effetti dell'attuale politica agricola. Ossia, anche se si d‡ credito all'affermazione che il programma ha raggiunto le sue mete, si deve concludere che, nell'insieme della politica generale per l'agricoltura, gli insediamenti stanno svolgendo soltanto un insufficiente ruolo di compensazione sociale di fronte ad una politica economica escludente.

 

4. Le spese per la pubblicit‡

Mentre le risorse per l'ottenimento delle terre, come abbiamo visto, sono state RIDOTTE e l'Incra non Ë riuscito neanche a spendere tutto quello a cui il bilancio l'aveva autorizzato, le spese per la pubblicit‡ - la vera arma del governo nella guerra relativa alla sua riforma agraria virtuale - hanno superato di 2.9 milioni il valore inizialmente autorizzato dalla legge finanziaria.

Un credito addizionale ha elevato le dotazioni iniziali per la pubblicit‡ del Ministro Jungmann da R$ 1.455.000 al limite massimo autorizzato di R$ 2.950.000,00. Una verifica delle spese al 4 gennaio 2001 ha rivelato che il Ministro ha gi‡ speso in pubblicit‡ R$ 3.958.363, ma ne ha impegnati R$ 4.338.318,00. Questo potrebbe essere motivo sufficiente per processarlo.

Inoltre, una delle imprese "scelte" dal governo, a cui versa le risorse per la pubblicit‡ Ë di propriet‡ del signor Antonio Lavareda, ex-coordinatore della campagna per la rielezione di Cardoso!

 

5. Cancellazione del Registro di Propriet‡ di 62 Milioni di Ettari.

Questa iniziativa era inevitabile. La cancellazione del catasto di titoli irregolari Ë un obbligo del governo. Anche un obbligo giuridico.

Quindi tutta questa campagna di supposto attacco alla falsificazione dei titoli, che avrebbe dovuto essere fatta subito all'inizio del governo e non (stranamente) sei anni pi_ tardi, merita una seria relativizzazione, poichÈ tutto indica che si tratti soltanto di un altro atto dell'abilit‡ pirotecnica della coppia Cardoso/Jungmann.

Si sa che la gran parte di queste terre Ë localizzata nelle fasce di frontiera. Per pressione del Pubblico Ministero Federale, il governo ha emesso la Misura Provvisoria che ha dato origine all'attuale legge n_ 9.891/99 che richiede che i detentori di terre in queste regioni sottopongano i loro titoli di propriet‡ all'omologazione dell'Incra. Il governo avrebbe indennizato le terre espropriate che appartenevano all'Unione.

Nella prima stesura della Misura Provvisoria, si imponeva per ottenere l'omologazione della titolarit‡ di questi immobili, che la propriet‡ rispondesse a tutti i requisiti che definiscono la funzione sociale (produzione, produttivit‡, protezione ambientale e rispetto della legislazione del lavoro). Gi‡ nella prima riedizione della Misura Provvisoria, per pressione dei latifondisti, il governo ha revocato l'esigenza del compimento della funzione sociale, condizionando l'omologazione a 'criteri fissati dall'Incra'.

E' qui che sta la mascherata della caccia ai falsificatori, poichÈ quelli che sono stati localizzati nella zona di frontiera e che ne devono costituire la maggioranza, tratteranno per regolarizzare i "loro" immobili basandosi su questa legislazione abbastanza strana, in cui i criteri di omologazione saranno decisi a porte chiuse tra i latifondisti e i dirigenti dell'Incra. Non Ë per caso che il gruppo ruralista al Congresso l'ha approvata molto rapidamente , avendo gi‡ approvato il progetto che concede un altro anno perchÈ i "titolari" dei grandi immobili della frontiera richiedano l'omologazione di queste terre all'Incra.

Indifferenti allo scherzetto del Ministro che propaganda la "caccia ai falsificatori", i latifondisti non si sono preoccupati di regolarizzare il catasto all'Incra, preferendo rientrare nel processo di omologazione dei titoli basato sulla legge appena citata.

Rispetto poi al dettato costituzionale che dice che nessuna persona fisica o giuridica straniera puÚ ottenere titolo di propriet‡ di terre, senza l'approvazione del senato, il governo fa finta di non vedere. Tutti sanno, per esempio, che la Setta Moon, di origine coreana, ha comprato nella fascia di frontiera del Matto Grosso del Sud, pi_ di 50.000 ettari di terra, recentemente.

6. Il PRONAF Ë una meravigliaÖ.

Per quanto riguarda la riduzione degli oneri del Pronaf, o la variazione dei prezzi minimi e il passaggio a tassi di interesse non indicizzati, questo Ë avvenuto esclusivamente grazie alle forti pressioni politiche dei movimenti sociali e sindacali che hanno portato avanti occupazioni sistematiche delle Banche e delle istituzioni dell'amministrazione in questa prospettiva. E queste condizioni esistevano gi‡ prima del governo Cardoso, con la modalit‡ del PROCERA, per le famiglie insediate. Pertanto non si tratta certo di una novit‡ nÈ di un regalo del Governo di Fernande Henrique.

Quanto ai beneficiati, i piccoli agricoltori, che avrebbero raggiunto, al momento del raccolto 2000/2001, il numero di 1.600.000 contrattati dal Pronaf, si tratta davvero di una magia inusitata. Questo significa che il 40% di tutte le unit‡ agricole familiari del Brasile avrebbero ricevuto il credito. .. Di questo passo, il governo Cardoso, far‡ il miracolo di ottenere performance superiori ai tempi in cui si impiegavano in agricoltura 40 miliardi di reais all'anno (in valori attuali). Ora, investendo soltanto 4 miliardi, il governo afferma di sostenere un numero molto maggiore di agricoltori…..

Realmente i numeri degli organismi governativi sono molto divergenti. Nell'ultimo censimento dell'IBGE risultava che meno di 500.000 agricoltori godevano del credito rurale.

Dal lato dei sussidi dati con il Pronaf Ë faciile vedere la presa in giro del governo. Secondo dati pubblicati dal governo sulla stampa, durante l'anno 2000, il governo ha concesso intorno a 42 miliardi di reais in sussidi per differenti settori dell'economia. Tra questi, il settore pi_ privilegiato Ë stato quello dello stimolo alle esportazioni che ha ricevuto non meno di 14 miliardi. I ricchi turisti brasiliani, nel ritornare nel loro paese, hanno ricevuto un sussidio di 707 milioni, per pagare prodotti importati nei negozi dell'aeroporto , senza pagare tasse. Tutto il sussidio del Pronaf durante il 2000 Ë stato di 392 milioni di reais

 

7. Area coltivata, Produzione e Importazione di Prodotti Agricoli.

La situazione dell'agricoltura di un paese, si puÚ misurare anche attraverso altre informazioni economiche importanti che a volte scappano dalle pagine pubblicitarie. Uno degli indicatori pi_ significativi Ë l'area coltivata.

In Brasile erano coltivati, nel 1990, circa 36.600.000 ettari di terra. Passati dieci anni, con tutto l'aiuto e l'appoggio forniti dal governo, l'area coltivata, secondo l'IBGE/Conab, nel 2000, Ë stata di 36.400.000 ettari. Ossia, sono passati dieci anni e l'area Ë diminuita. Che miracolo sar‡ successo, se soltanto i senza-terra avrebbero ricevuto "18 milioni di ettari"? L'area coltivata sarebbe dovuta aumentare come minimo di pi_ di dieci milioni di ettariÖ.

Il secondo indicatore Ë quello della produzione agricola. Nel 1995 la produzione agricola totale di cereali Ë stata di 522 chili per abitante. Trascorsi cinque anni di una politica agricola ed economica di successo, la produzione agricola totale, per persona, nel raccolto del 2000, Ë stata di appena 498 chili per abitante. Dove sta il successo della politica agricola del governo ?

E infine, le importazioni agricole. Quando il governo Cardoso ha assunto il primo mandato, il Brasile spendeva circa 800 milioni di dollari per l'importazione di grano, mele e altre prodotti difficili da produrre per ragioni climatiche. Ora, nell'anno 2000, grazie al successo della politica agricola del governo, il Brasile ha speso 4.8 miliardi di dollari per l'importazione di prodotti agricoli. Di tutte cose che avrebbero potuto essere prodotte in Brasile da riso, latte e carne a miglio, acqua minerale, cocco di Bahia.

Questa Ë la riforma agraria virtuale del Ministro Jungmann. Che ora, ha come aiutante lo stesso Presidente della Repubblica. Forse Ë stato per questo, che nel suo ultimo viaggio in Italia, il Ministro ha ricevuto da organizzazioni locali, un grande pinocchio per regalo.

S„o Paulo, gennaio 2001.

 

Jo„o Pedro Stedile, economista e dirigente del MST.

Gerson Teixeira, agronomo e dirigente della AssociaÁ„o Brasileira de Reforma Agr·ria - ABRA