A N I M A di Alessandro D'Angelo
Filosoficamente l'Anima rappresenta il principio della vita e in particolare, nell'uomo è il principio della vita cosciente. Platone distingueva nell'uomo un'anima razionale sede dei processi conoscitivi ed un'anima irrazionale, sede dei desideri e delle passioni che l'uomo ha in comune anche con altri animali. Aristotele ammetteva un'anima in ogni organismo vivente distinguendo un'anima vegetativa, principio della crescita e dell'evoluzione presente nei vegetali; un'anima sensitiva principio del movimento e della sensazione già presente negli animali ed un'anima razionale principio dell'attività intellettiva,propria dell'uomo. Concetto ripreso poi da San Tommaso nella Summa Teologicae La filosofia stoica di Marco Aurelio considerò l'anima di ogni uomo come una particella della grande ragione, o LOGOS, che pervade ed anima il mondo e sulle sue tracce, mentre la filosofia neoplatonica sostenne l'unione mistica dell'anima con l'Uno Assoluto ossia con Dio. Il pensiero cristiano pur con notevoli variazioni a secondo che si aggiungesse alla filosofia di Sant'Agostino o a quella di Aristotele e di San Tommaso, considerò l'anima come il principio spirituale, in sé semplice, messo da Dio nel corpo formatosi per leggi naturali, affinché realizzi in esso la sua esistenza terrena.Questo principio è immortale nell'uomo mentre e mortale negli altri esseri viventi. La personalità umana risulta dall'unione dell'anima con il corpo a cui essa ha dato forma: di qui la necessità della "resurrezione della carne " affinché ogni personalità umana risulti completa nell'eternità. Secondo le principali discipline spiritistiche e occultiste l'anima è il principio informatore del corpo fisico e degli altri tre corpi, sempre più sottili, che si compenetrano o si sovrappongono nell'uomo: il corpo eterico, il corpo astrale e il corpo mentale Questi corpi dopo la morte del corpo fisico si dissolvono piano piano sino a librtare l'anima da ogni peso materiale, anche il più sottile, lasciandola come pura forma. Ma, appunto perché è una forma, e quindi rimane in qualche modo limitata entro i suoi confini formali, l'anima rappresenta sempre qualche cosa di corporeo, qualche cosa che racchiude in sé, come in un involucro, un principio spirituale superiore e informale, così come il corpo racchiude l'anima . Questo principio è il puro spirito senza forma e senza confini, "soffio divino" (Ruah), emanazione di Dio che è puro spirito assoluto. Tuttavia, poiché la forma-anima è immortale, essa rimane per l'eternità unita allo spirito quale espressione formale che non potrebbe essere pensata indipendentemente da esso. Secondo altri studiosi, l'anima sarebbe materiale, rappresentando però il grado più sottile della materia, che è il presupposto di ogni forma destinata a dissolversi ad un certo momento per lasciare in completa libertà il puro spirito. Secondo altri ancora, sarebbe il principio immediatamente direttivo del corpo e rimarrebbe più o meno legata alla sua forma per poi dissolversi prima di una nuova incarnazione. In parapsicologia il termine anima è raramente accolto: Carlo Gustavo Jung, nella sua dottrina psicoanalitica che sconfina spesso nella parapsicologia, se ne valse per indicare il nucleo ultimo della personalità dove regna l'inconscio primitivo, quindi una sorta di emanazione della psiche universale. In luogo di anima si parla per lo più di energia PSI, termine che rimane soggetto alle interpretazioni più varie. CORPO UMANO Fin dai tempi delle più antiche religioni e credenze magico-esoteriche, l'uomo ha creduto in una serie più o meno ampia di corpi figurativamente paralleli a quello fisico. Così oltre al corpo propriamente detto, che in senso strettamente materialistico e meccanicistico interessa la bio-fisiologia umana, si sono postulati durante i vari tempi storici altri corpi normalmente invisibili, considerati secondo le varie tradizioni religioso occultistiche, il luogo delle funzioni determinanti che lentamente, quasi insensibilmente passerebbero dal piano fisico ad altri piani fino a rarefarsi raggiungendo il piano spirituale che credo essere per noi inconcepibile . Per comprendere meglio le classificazioni e interpretazioni più importanti radicate dei vari corpi afferenti all'uomo in senso occultistico e spiritistico, ne citeremo due: quelle spiritualistiche e genericamente occulte e quelle antroposofiche come diramazione della Teosofia.
CORPI DELL'UOMO SECONDO L'OCCULTISMO CLASSICO E LO SPIRITISMO. E' bene precisare che le enumerazioni dei vari corpi e la loro definizione sono piuttosto elastiche, variando a seconda delle scuole o delle opinioni dei vari studiosi. I corpi considerati materiali o energetici, non avrebbero altra funzione che quella di permettere alla sostanza inestesa (incorporea) dello spirito immortale di prendere contatto con la realtà fisicamente organizzata. In sintesi ci sarebbero strumenti operativi dello spirito oltre a quello fisico.
IL CORPO Gli orientali aggiungerebbero un corpo causale, origine prima di tutte le manifestazioni. Tutti questi corpi formerebbero con la loro sintesi la personalità dell'uomo, cioè quella storica e psicosociale che si rinnova e si trasforma attraverso la reicarnazione. Sia gli spiritualisti che gli occultisti, fanno una netta e giusta distinzione tra "personalità" ed "individualità" considerando quest'ultima come il vero aspetto immortale dell'uomo Se consideriamo questi corpi paralleli dell'uomo, appaiono evidenti i riferimenti storici circa l'idea del doppio, immaginato dagli antichi egizi quale corpo sottile ipotizzato anche da Platone. Interessanti sono anche le concezioni medioevali di Agrippa con il suo carro dell'anima o di un Paracelso con la sua struttura quaternaria dell'uomo: I CORPI DELL'UOMO SECONDO L'ANTROPOSOFIA. L'Antroposofia*, è una derivazione tendenzialmente cristiana della Teosofia, e che fa capo al caposcuola Rudolf Steiner, considera invece la seguente costituzione occulta dell'uomo: Corpo eterico (o doppio), corpo astrale, ego razionale (personalità umana), ego spirituale (coscienza superiore), spirito vitale (individualità universale), uomo-spirito (emanazione della divinità). Anche per questa suddivisione non molto coerente vale il discorso che abbiamo fatto, al quale possiamo aggiungere che l'errore fondamentale di tutte queste classificazioni - una volta ammessa la radice metafisica dello spirito, come realtà assoluta - è quello di non spostare il punto di vista concettuale e dialettico dell'uomo allo spirito, essendo l'uomo l'elemento relativo e non lo spirito. In definitiva l'uomo sarebbe solo uno strumento dello spirito, unica realtà universale nell'ambito della dialettica interna alla creazione. LA MOLTEPLICITA' NELL'ESPERIENZA DEI VIVENTI. Assumendo per vera l'esistenza dei corpi indivisibili dell'uomo-spirito, ci si può domandare quale è la loro parte in alcune esperienze in cui essi sembrano separarsi nel vivente. Quale è, ad esempio, il corpo che si proietta in un altro luogo fisico nei fenomeni di bilocazione*? E qual' è quello che abbandonato il corpo fisico effettua i cosiddetti viaggi in astrale provvisto di coscienza percipiente PERSONALITA' Per gli spiritisti e gli occultisti, la personalità è una struttura psichica assunta da ogni singolo uomo in seguito alle abitudini di vita, alla cultura avuta, alla professione esercitata, ai contatti di ogni genere avuti con i suoi simili eccetera. Per questo la personalità è anche chiamata l'Io sociale in quanto è la forma che l'Io ha assunto via via durante le esperienze della sua vita. La personalità secondo le dottrine dello spiritismo e dell'occultismo moderno non scompare con la morte, e non è immortale: ciò significa che l'Io di ogni individuo dopo la morte, manterrebbe per un dato tempo, che può essere più o meno lungo, la sua personalità acquistata durante la vita, e con essa le idee, le passioni, le tendenze che lo avevano caratterizzato, finché a poco a poco se ne libera mantenendo la propria individualità. Si deduce che la scomparsa della personalità coinciderebbe con quella del corpo eterico. INDIVIDUALITA' Secondo le dottrine dello spiritismo e dell'occultismo moderno, l'individualità coincide con l'Io di ogni singolo uomo, ossia con il suo vero essere eterno, che finché l'uomo è in vita, rimane oscurato dalla sua personalità, o Io sociale, che non affiora direttamente alla coscienza sebbene dietro di essa guidi o tenti di guidare, ogni attività dell'individuo. L'individualità si trova più o meno spesso in contrasto con la personalità, perché questa è trascinata dagli interessi, dalle passioni, dalle tendenze proprie della persona umana costituita da un principio spirituale e da un corpo materiale, mentre l'Io eterno tende sempre potenzialmente al bene. Tale contrasto dura anche per tempi più o meno lunghi, dopo la morte, perché la personalità permane insieme al corpo eterico, che ne è impregnato: solo quando sarà riuscito a liberarsene attraverso processi di purificazione, l'Io ritroverà totalmente la propria individualità e sarà pronto a salire in sfere più alte o ad affrontare le ulteriori esperienze di una nuova incarnazione.
E N E R G I A P S I
Forma di energia postulata nel 1948 da R:H: THOULESS e da B:P. WEISNER, la quale sarebbe alla base dei fenomeni paranormali in genere. I due studiosi la chiamarono: "PSI " alludendo, evidentemente, all'aggettivo "Psichico", ma riferendosi direttamente alla lettera greca di questo nome, iniziale della parola PSYCHE, (anima), per non definirne in alcun modo la natura, che potrebbe, dunque essere tanto fisica quanto psichica avvicinandosi così all'energia parapsichica ipotizzata dal RHINE. Il termine è stato accettato, sebbene alcuni autori, per evitare qualsiasi equivoco e per lasciare l'espressione aperta a qualsiasi possibilità di interpretazione, preferiscano parlare di " Fattore "PSI" indicando semplicemente una componente attiva presente in tutti gli esseri viventi, di natura ancora sconosciuta, la quale agirebbe insieme alle energie fisiche e fisiologiche note permettendo fenomeni percettivi e cinetici a distanza, non spiegabili con quelle sole energie. Il primo ad ipotizzare un'energia di questo genere fu William CROOKES*, il quale la chiamò"Energia Psichica". Secondo alcuni autori, perenergia PSI dovremmo intendere una energia fisica le cui leggi sono ancora sconosciute, ma senz'altro avvicinabile a tutte l'energie note: così lo psichiatra HANS BERGER , che per primo registrò nel 1929 le onde celebrali, la immaginò prodotta da processi fisico-chimici-biologici che si verificherebbero nella corteccia celebrale; da parte sua REMY CHAUVIN* suppone che i nostri sensi abbiano una portata più vasta di quella comunemente nota estendendosi ad una capacità PSI di cui non conosciamo ancora i processi, che sarebbero puramente sensoriali. Altri studiosi invece ipotizzano che l'energia PSI nasconda qualche cosa del tutto diversa e non riducibile né all'energia fisica, né alla sensazione, e tendono a vedere in essa una originaria attività mentale, di cui le stesse energie fisiche sarebbero una derivazione limitata. Tale energia sarebbe alla base di tutta la fenomenologia dei viventi e forze anche in quella del mondo inorganico, un'energia prima e consapevole, che volge volontariamente verso i suoi figli. Comunque fra queste due posizioni estreme, ci sono numerosissime altre concezioni intermedie. Oggi, per lo più, si tende a considerare l'energia PSI come "Energia Fisica"riconoscendo a questa energia limiti e possibilità più vasti e quelli tradizionalmente ammessi ed ipotizzando un suo propagarsi attraverso una serie di campiPSI. Espansi in tutto l'universo anche per dimensioni sconosciute al di là dello spazio e del tempo. Una nuova ipotesi è stata recentemente avanzata, sul piano esclusivamente speculativo, dallo studioso Dettore (Normalità e paranormalità), il quale ha supposto che la così detta energia PSI attiva nei fenomeni psicocinetici, sia in realtà il risultato di due processi dinamici distinti.In una prima fase si avrebbe un processo dello stesso ordine dei fenomeni telepatici: la trasmissione, cioè di una energia molto debole, dal punto di vista fisico, nella quale la componente materiale o energetica sarebbe minima, e molto intensa, invece , la componente psichica, considerata dall'autore come la base attiva, intelligente e volitiva di ogni energia, in quanto in ogni energia, sarebbero presenti le due componenti in varia misura. Questa energia "a materializzazione minima" agirebbe sulle energie "a materializzazione massima" (le così dette energie fisiche) dell'oggetto stesso a cui viene trasmessa, innescando così un secondo processo con il quale tali energia sarebbero indotte, dalla superiore volontà della trasmissione telepatica, ad agire in determinate direzioni, opponendosi, ad esempio, alla forza di gravità, o all'attrzione magnetica, o alle forze di coesione ecc. In questo modo, verrebbe superata la comune obiezione che, per ottenere un qualsiasi fenomeno parafisico (dal sollevamento, o levitazione, di un oggetto molto pesante ha un mutamento di stato chimico o biochimico), sarebbe necessaria un'energia enorme, molto superiore a quella di cui può disporre un soggetto: tale energia proverrebbe infatti non dal soggetto, il quale si limiterebbe a trasmettere, un comando, ma dall'oggetto stesso, le cui intime energie, rimangono statiche finchè si neutralizzano a vicenda volgendosi a caso in ogni direzione, e potrebbero manifestarsi dinamicamente se convogliate in una direzione data.
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