Chiudono La
leva di Archimede
Cari Amici,
il sito della La Leva di Archimede , come tutte le cose
che danno fastidio,
sarebbe da oscurare.
La Leva di Archimede ha da diverso tempo intrapreso
diverse
"battaglie-informative" su temi quali
Elettrosmog, Organismi Geneticamente
Modificati, Aids, Vaccini, Integrazione Alimentare,
Economia solidale,
Medicine alternative, Aspartame e molti altri facendo
sana
contro-informazione libera da ogni pregiudizio ma
soprattutto libera da
compensi e interessi politici che spesso offuscano e
deviano gli intenti
originali prefissati.
La Leva di Archimede partecipa a manifestazioni e
convegni, stampa dei
piccoli opuscoli informativi, gira il web raccogliendo
informazioni e
girandole ai suoi visitatori/lettori tramite le proprie
pagine e la prorpia
newsletter tutto in maniera pulita e misurata ai propri
mezzi economici e
logistici.
Intraprende scambi di lettere con il Ministero della
Sanità chiedendo
chiarificazioni sull'Aspartame e iniziando una
discussione sulle libertà
terapeutiche inerenti alla posizione anti-proibizionista
recentemente
espressa dal nostro Ministro della Sanità: Umberto
Veronesi.
Tutta la corrispondenza è stata pubblicata sul Web.
Ma arriviamo alla nostra più grande iniziativa: la
raccolta firme contro la
direttiva europea ATTUALMENTE in discussione che vuole
eliminare dal
mercato molte sostanze naturali e limitarne altre.
In poco più di due mesi abbiamo raccolto quasi 15000
firme provenienti da
92 in tutto il mondo.
Da quando la raccolta firme contro la direttiva europea
è stata messa in
posa, il nostro sito ha avuto una forte impennata di
visitatori che hanno
visionato le nostre pagine da ogni parte del mondo,
grazie anche alle varie
lingue in cui la petizione era stata esposta (Italiano,
Inglese,
Portoghese, Danese, Tedesco, Francese e altre lingue
erano/sono in
preparazione).
Abbiamo esposto l'elenco delle sostanze cha saranno,
molto probabilmente,
bandite e l'elenco completo di tutti gli europarlamentari
Italiani (con
relative e-mail).
Abbiamo inoltre inviato lettere informative (nelle
relative lingue) a tutti
gli altri europarlamentari spiegando la pericolosità e
il danno che tale
direttiva porterebbe ai consumatori e a tutti gli
operatori del settore
nutrizionale.
Il nostro lavoro, ovviamente, è stato appoggiato da
diverse associazioni di
consumatori europee e non, che condividono la nostra
posizione e riescono a
vedere il pericolo di una direttiva schiacciante nei
confronti della
libertà di scelta terapeutica dei consumatori europei e
del danno che
apporterebbe al settore salutistico naturale e
nutrizionale.
Diversi sono stati gli attacchi al nostro sito alle quali
inutilmente
abbiamo resistito.
Gli interessi di (in)globalizzazione delle multinazionali
chimico-farmaceutiche sono più forti di qualsiasi
ragione. La nostra salute
è una "partita" che giornalmente viene
trattata come merce di scambio da
industrie e governi, senza che nessuno ci interpelli o
chieda la nostra
opinione.
Ma questo non basta, se esiste poi chi come noi, cerca di
fare chiarezza,
di raccogliere dati e informazioni (prelevate
direttamente dai siti
ufficiali, niente di inventato o travisato) e le rigira
ai consumatori
ignari di certe situazioni, viene punito con la CENSURA.
Si perché di censura si tratta.
Mettere a disposizione studi e dati scientifici e
informare di quello che
succede (certi argomenti non vengono neanche menzionati
dai media comuni)
in ambito europeo, fà paura e da fastidio a qualcuno.
Così UUNET, il padre-padrone di Internet chiude il
nostro sito per SPAM.
Giusto direbbe qualcuno. La legge è uguale per tutti.
Vero.
Ma il problema è a monte.
Un sito di un nostro amico americano, John Hammel ( http://www.iahf.com -
International Advocates for Health Freedom), accogliendo
la nostra
iniziativa, ha largamente diffuso i nostri messaggi, ALLA
PROPRIA mailing
list. E la cosa e in ogni modo legale. Un suo
iscritto/visitatore ha
ripreso un suo messaggio e lo ha SPAMMATO (diffusione
eccessiva e non
autorizzata di msg in internet) su vari gruppi di
discussione americani.
Ovviamente nei messaggi distribuiti c'è il link alla
raccolta firme. Il
link, e il relativo server (La Leva) viene incriminato di
SPAM.
La cosa curiosa è che nella e-mail "spacciata"
nei gruppi di discussione ci
sono anche altri link ad altri siti internet, ma loro non
sembrano per
adesso subire le nostre stesse conseguenze. Al di là del
fatto che la La
Leva non ha nessuna colpa di questa azione, perché il
nostro sito viene
incriminato e gli altri no? Perché questa
discriminazione?
E' così facile chiudere un sito di chi và contro i
nostri interessi?
Sì, sembra proprio di sì.
Apprendiamo delle regole del "sommo sacerdote"
di internet (UUNET) che si è
responsabili e incriminati di SPAM anche in caso che un
tuo messaggio venga
spammato da terzi. (http://www.us.uu.net/support/usepolicy)
Quindi io prendo l'indirizzo, facciamo un'esempio, del
sito del parlamento
europeo e lo spammo in lungo e in largo su internet,
"da regolamento" il
suddetto sito verrebbe chiuso?!
Io credo che verrei largamente denunciato per un'azione
simile.
Bene, anche in Internet, come nella vita quotidiana, le
leggi non sono
uguali per tutti.
Ma La Leva di Archimede non si arrende, anzi questo
situazione ci da forza
e convinzione che quello che stiamo facendo sia giusto,
che sia utile alla
gente comune e fastidioso per i "pochi". Ma i
"pochi" sono quelli che
comandano.
Cercheremo di risolvere il problema
"trasferendoci" da qualche altra parte.
Nel frattempo i nostri "vecchi numeri"
rimangono attivi:
tel: 06-635884
cell: 0328/6656838
Provvisoriamente utilizzare questa e-mail per
comunicazioni urgenti:
ivan@ikaro.zzn.com
Ivan
Ingrillì
La Leva di Archimede - Roma
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