La scomparsa di Pato'

di Andrea Camilleri - Mondadori 260 pg.

Redazione Namir

Costruito solo sulle - cose scritte - come gli articoli di giornali tratti da - L'araldo di Montelusa - e - La Gazzetta dell'Isola - , verbali, rapporti di polizia, lettere di politici, questori, prefetti, funzionari di banca, ecclesiastici, confidenti, delatori, ed altro, sembra di leggere un dossier. Il romanzo, costruito ad incastro come un - puzzle - e' una nuova scommessa per lo scrittore siciliano, 75 anni, cosi' amato e apprezzato per la capacita' di evocare atmosfere, caratteri, passioni, e le ambiguita' della sua terra senza mai cadere nella banalita'. In questo romanzo, c'e' una forza evocativa che offre le migliori suggestioni dei romanzi ottocenteschi dove i meccanismi dell'intrigo si coniugano con la memoria storica. La scomparsa di Pato' e' ambientato nella Vigata di fine 800. Camilleri, uomo di vaste curiosita' intelligenti, avra' provato divertimento nell'assemblare le voci in una sorta di concerto polifonico dove il burocratese dei funzionari si alterna al barocco dei politici ed ecclesiastici, il dialetto del popolo al gergo dei mafiosi. Il ragionier Antonio Pato' che impersonava Giuda, scompare nella solita botola che si apre in palcoscenico. Come decine di altre volte,solo che da quel Venerdi' Santo, e da quella botola, nessuno piu' lo rivide venir fuori. Alla cronaca delle gazzette e dai rapporti ufficiali il contesto della rappresentazione sacra , con il pubblico infuriato con Giuda e in lacrime per GESU', emerge con la forza intrinseca agli eventi. Tra mistero, sacro e opera del diavolo. anche a fatti prosaici come beghe tra inquirenti, storie di corna, imbrogli finanziari o prepotenze di politici collusi con la mafia, le pagine del libro scorrono e prendono il tempo rubandoti l'anima. Antonio Pato' e' un cittadino modello, dirige la filiale della Banca di Trinacria - chi puo' averlo rapito ? - chi puo' averlo ucciso ? - ..... oppure e' piu' semplicemente, fuggito ?, ma come avrebbe fatto a sgattaiolare sotto il palco senza farsi notare da nessuno ?. Un predicatore tuona dal pulpito che il diavolo se lo porto' via, per punire il teatro dell'opera sacrilega. Camilleri tiene celata la soluzione e al lettore non resta che gustarsi l'intreccio, ora comico, ora paradossale, ora tragico, pazientando, di verbale in verbale e documento in documento, per arrivare alla verita'.