Ancora sull'Uranio

di Mostraccio

Sui giornali e newsgroups circolano in questi giorni dati contraddittori
sulla pericolosita' dell'U238.
A complemento di quanto affermato in altre occasioni, vorrei fornire alcuni
dati.
Quali sono i parametri in uso per valutare gli effetti sull'organismo?

Ricordiamo che l'esposizione a radionuclidi si va a aggiungere a quella da
fondo naturale, e gli effetti si sommano. Dal sito


http://www.prismanet.com/barsanti/scienze/radeffetti.html


"Bisogna distinguere tra grado di esposizione alle radiazioni e dose
assorbita. Quello che conta in definitiva per i danni provocati, almeno
entro certi limiti, è la dose assorbita. Ad es. un valore 100 di
esposizione per un'ora è equivalente a un valore 50 per due ore. La dose
assorbita è la stessa".
Riflettiamo. Gli articoli in genere riportano solo valori di attivita',
nessuna indicazione relativa alla dose assorbita, nessuna preoccupazione
sul fatto che un radionuclide fissato in un tessuto continua a irradiare...
Un'esposizione a radiazioni a bassa attivita', reiterata nel tempo, produce
una dose paragonabile a quella che sarebbe prodotta da un'unica esposizione
a valori maggiori. Ma non basta.


Dal sito
http://www.medlav.unimo.it/ov/fdr_raio.htm


"Effetti stocastici
Gli effetti stocastici, cioè di natura statistica e casuale si verificano
quando una cellula, modificata dalla ionizzazione, conserva la capacità di
dividersi, potendo dare luogo a una patologia neoplastica maligna. *Per
tali tipi di effetti non esiste una dose soglia*.
Le neoplasie che con maggiore probabilità conseguono a esposizione cronica
a radiazioni ionizzanti sono le leucemie e i tumori cutanei. Studi
epidemiologici hanno inoltre evidenziato un aumento del carcinoma della
tiroide dopo irradiazione esterna e/o dopo contaminazione con I 131. Allo
stesso modo è stato riscontrato negli esposti un eccesso di neoplasie ossee
e della mammella.
Effetti ereditari
Gli effetti delle radiazioni ionizzanti possono interessare, oltre al
soggetto esposto, anche i suoi figli. Tali effetti sono conseguenti ad un
danno indotto dalle radiazioni ionizzanti sul DNA delle cellule germinali
oppure all'irradiazione del prodotto del concepimento durante la vita
uterina. [...]
Suggerisco di leggere (non riporto perche' lungo):
http://www.ratical.com/radiation/CNR/RIC/indexT.html ,

"Radiation-Induced
Cancer from Low-Dose Exposure"
Nel libretto distribuito ai lavoratori dell'INFN,


http://www.unipv.it/safety/safety/radio/ref/crsinf07.htm


I danni somatici stocastici comprendono le leucemie e i tumori solidi. In
questa patologia soltanto la probabilità d'accadimento, e non la gravità, è
in funzione della dose ed è cautelativamente esclusa l'esistenza di una
dose-soglia. Danni di questo tipo hanno in particolare le seguenti
caratteristiche:
a) non richiedono il superamento di un valore-soglia di dose per la loro
comparsa (ipotesi cautelativa ammessa per gli scopi preventivi della
radioprotezione);
b) sono a carattere probabilistico;
c) sono distribuiti casualmente nella popolazione esposta;
d) sono dimostrati dalla sperimentazione radiobiologica e dall'evidenza
epidemiologica (associazione causale statistica);
e) la frequenza di comparsa è maggiore se le dosi sono elevate;
f) si manifestano dopo anni, talora decenni, dall'irradiazione;
g) non mostrano gradualità di manifestazione con la dose ricevuta, quale
che sia la dose;
h) sono indistinguibili dai tumori indotti da altri cancerogeni.
***
Per quantificare il danno biologico delle radiazioni sugli organismi sono
state introdotte delle unità di misura che definiscono la "Dose assorbita"
, cioè l'energia depositata dalla radiazione nel materiale irradiato per
unità di massa:
la più antica è il "RAD" (1 RAD = 100 erg/g)
Attualmente nel S.I. si usa il "GRAY" (Gy): 1 Gy = 1J/Kg <=> 1 Gy = 100 RAD
Ma l'effetto delle radiazioni, anche a parità di energia è dipendente dal
tipo di radiazione.
Perciò si è introdotto il fattore di qualità della radiazione "Q", la
grandezza che si considera diventa quindi l'equivalente di dose "H" legata
alla dose assorbita "D" dalla relazione:
H = QxD. Per elettroni, raggi X e raggi gamma Q = 1. Per neutroni e protoni
Q da 5 a 20.
Per le particelle alfa Q = 20.
Inoltre si usa il sievert (Sv): nome speciale dell'unita' S.I. di dose.
Se il prodotto dei fattori di modifica e' uguale a 1=> 1 Sv = 1 J kg-1
Quando l'equivalente di dose e' espresso in rem valgono le seguenti
relazioni:
1 rem = 10exp-2 Sv , 1 Sv = 100 rem
La dose per anno riferita alla radiazionae naturale si quantifica in 0.91
mSv, di cui 0.35 da raggi cosmici e 0.56 da radiazione terrestre,
all'aperto. A queste vanno aggiunte varie voci riferibili a test
diagnostici, ricadute di passati test nucleari, materiali da costruzione
contenenti radon, per un
tyotale di circa 1.8 mSv per anno.
Ho riportato dati desunti dalle tabelle radiologiche in un post precedente.
In sostanza, per una esposizione a 30 rad di radiazione alfa, che avendo un
Q=20 porta i rem a 600, si prevede che il 50% degli esposti possa
sviluppare tumori entro 20-30 anni. La dose di 600 rem puo' essere
raggiunta anche come somma di diverse esposizioni, o di una esposizione
continuata a bassi livelli.