Ciao
Io non so
quanti anni tu abbia, né quanto conosci la storia
sociale (quella dei piccoli uomini) di questo paese, ma
non importa. Ti invio questo pezzo che
tu cancellerai, perché, io ne sono convinto, dei piccoli
uomini ci si occupa soltanto quando sono cadaveri che
servono per mettere in ginocchio le emozioni di altri
piccoli uomini! QUESTO PEZZO è STATO
ELENCATO IN FEDERAZIONE PAGANA AL SITO: Ciao
Claudio
Simeoni
LA
VOCE DELL'INFINITO L'IMMENSO
MARE DELLA CONSAPEVOLEZZA
Come
descriverlo, dal punto di vista della Stregoneria?
Trovare immagini che diano un'idea è piuttosto
complesso, ma tenterò di trasmettere immagini e
sensazioni.
Ecco, l'Essere Umano è giunto! Ha percorso il sentiero
inerpicandosi sulla montagna della vita, ha affrontato le
contraddizioni ed ora è giunto!
Dove è giunto?
E' giunto su una piccola roccia dove a malapena poggia i
suoi piedi. E' là, sospeso nel vuoto. Tutt'intorno un
mare di nebbia scosso da brezze e tempeste. Nebbia, solo
nebbia, nient'altro che nebbia! Sotto i suoi piedi un
frammento di roccia che sembra ora sospesa nel vuoto.
Il cammino di un'intera esistenza per trovarsi in quella
posizione! Una volta stavo in una
foresta strana, ora ricordo come in un sogno rivivendo un
passato vissuto, appassionato e quasi dimenticato!
Quanto correvo.
Ogni campana faceva vibrare i miei sentimenti, le mie
emozioni ed io correvo. Ricordo il Viet-nam, ricordo il
1968, studenti ed operai, ricordo il bisogno della casa
in un'epoca che cambiava, ricordo i golpisti, ricordo i
massacri, ricordo le rincorse ai diritti sociali, ricordo
la necessità di giustizia ecc. ecc.. Ricordo che le
campane suonavano ed io correvo! E più forte io
accorrevo e più forte le campane suonavano! Avevo
imparato solo a correre. Ed il mio correre non nasceva da
me, ma dal suono di una campana! Erano suoni di dolore,
suoni di passioni, suoni di incitamento. ERANO SUONI
TRISTI E SUONI DI MORTE! Chi suonava le campane
supplicava, cercava servi che gli alleviasse qualche
dolore: ed io correvo servo di quei suoni!
Io sapevo ascoltare, ma le voci del mondo erano coperte
dai suoni delle campane: più accorrevo, più la mia
energia moriva. Se avessi continuato a correre solo le
campane avrebbero risuonato nella mia testa e sarei
diventato sordo alle voci del mondo! I POVERI DEL MONDO;
quale dolore, quale struggimento, ed io a correre, a fare
quello che potevo: nel farlo li aiutavo ad essere sempre
più poveri, sempre più bisognosi di aiuto. E chi aveva
trasformato Esseri Umani in poveri del mondo suonava le
campane affinché io corressi. Fintanto che qualcuno
accorre mentre suonano le campane avranno sempre la
necessità di presentare Esseri Umani poveri e disperati
per poter suonare le campane e costringere qualcuno ad
accorrere. Povera Genova, che mal ridotta: i seminatori
di morte sono chiusi entro strette mura; i seminatori di
morte urlano per le tue strade! Quante ragioni
contrapposte, quanti modi diversi per correre al suono di
quelle campane.
Ascoltano il suono delle campane e uccidono la loro
capacità di ascoltare le voci del mondo! Quando le
campane suonano, ognuno accorre con le proprie gambe.
Qualcuno per suonarle ancora più forte e qualcun'altro
per farle suonare in maniera diversa. Qualcuno risponde
al suono, qualcun'altro disquisisce sulla qualità del
suono. TUTTI ACCORRONO AL SUONO DELLA CAMPANA! La campana
si nutre della loro attenzione. Sulla loro attenzione
costruisce la propria strategia, costruisce i propri
suoni, sollecita le passioni ed i desideri che le sono
più convenienti. TUTTI ACCORRONO AL SUONO DELLA CAMPANA.
Accorrendo fanno un regalo alla campana: regalano la loro
attenzione. Regalando la loro attenzione dicono alla
campana: Campana ti prego, dimmi dove e quando devo
correre, ma fammi correre, perché non so che altro
farmene della mia vita! Così qualcuno distrugge il
Nicaragua e qualcuno protesta per il Nicaragua; suona
campana, suona! INTANTO IL NICARAGUA MUORE! Così
qualcuno distrugge l'Afganistan e qualcun altro protesta
per l'Afganistan; suona campana, suona! INTANTO
L'AFGANISTAN MUORE! Qualcuno distrugge l'Africa e
qualcuno protesta per l'Africa; suona campana, suona!
INTANTO L'AFRICA MUORE! Qualcuno distrugge il sistema
sanitario, l'istruzione pubblica, il diritto alla vita
delle pensioni e il diritto di autodecisione degli
individui. Qualcuno protesta per tutto questo; mentre le
campane suonano e suonano assordando le persone che
accorrono ad ogni suono: ognuno per la sua parte, ognuno
con le proprie risposte, ognuno con la qualità del suono
che percepisce. Nel correre ognuno alimenta le campane
della distruzione, regala la propria attenzione e i
giorni della trasformazione della propria esistenza.
Il correre al suono della campana esaurisce i giorni
dell'esistenza, giorni tristi e cupi, lontani dalle voci
del mondo e attraversati correndo la corsa della
distruzione.
Quante volte mi hanno detto negli ultimi anni:
Perché tu non corri al suono della campana? Non
senti gli uomini che soffrono? Non vedi le
ingiustizie? Certo che vedo sofferenze e
ingiustizie, ma non corro più al suono della campana: a
quel gioco non gioco più! Sento i suoni, ma le mie gambe
non si mettono più a correre per rispondere loro. Quei
suoni non sono più padroni della mia ATTENZIONE, ora
ascolto le voci del mondo; ora guardo il tempo che mi
viene incontro.
Ora so che ogni Essere Umano è importante e può
togliere il suono alle campane. Costruite ed organizzate
la vostra vita lontano dal suono della campana, senza
rispondere ai suoi richiami e le campane cambieranno
suono oppure suoneranno per altre persone; ma le altre
persone sono i poveri e i poveri per accorrere al suono
della campana non devono più essere poveri. Allora i
suonatori di campane dovranno organizzare un altro mondo
perché non hanno più bestie che corrono ai loro suoni.
Da quando non corro al suono della campana sento le voci
del mondo, i suoi progetti, le sue tensioni e le sue
aspettative. Da quando non corro al suono della campana
sono all'interno degli sforzi del mondo per costruire la
vita. Da quando non ascolto il suono della campana guardo
il tempo che mi viene incontro, sorrido e agisco nel
presente. Da quando non corro al suono della campana la
mia Energia cresce. Non urlo la mia rabbia al suono della
campana, ma costruisco mattoni per il futuro. Quel futuro
che mi guarda e che mi sorride.
Ora
mi trovo qui, su una piccola roccia dove a malapena
poggio i piedi, sono sospeso nel vuoto e, sotto di me, un
mare di nebbia! Quante volte ho sognato di essere in
questa situazione. Il respiro si fermava nella gola e la
paura bloccava lo stomaco. Quando correvo al suono della
campana questa posizione mi procurava angoscia e terrore.
Ora, su questa piccola roccia, sospesa nel vuoto non ho
più paura. L'angoscia è svanita e i vortici di nebbia
non sono più forme indistinte, ma sono le voci del
mondo: il suono degli DEI!
E' IL MARE; L'INFINITO MARE DELLA CONSAPEVOLEZZA!
Ora posso allargare le braccia e tuffarmi nell'INFINITO!
Marghera 20.07.2001
Claudio
Simeoni
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