Domenica
22 luglio, 2001- ore 12 Questoggi su certa stampa si addebita ogni responsabilità del sacco di Genova, del ragazzo morto, ai violenti Black Block che la polizia avrebbe lasciato fare. E una vera mistificazione confondendo le cause con gli effetti. Comprensibile per gli esponenti e i quotidiani dellestrema sinistra che tramite Agnoletto del Genoa Social Forum, e Casarini delle Tute Bianche, hanno organizzato il contro G8 di Genova per mettere il cappello sopra il Popolo di Seattle. Meno comprensibili i Ds e tutti i loro organi collaterali anche se ragioni di concorrenza li hanno spinti inizialmente a stare con la piazza invece che vicini ai leader del socialismo europeo (posizione tardivamente corretta). Certo che una loro politica bipartisan come quella di Berlusconi in occasione del Kosovo sarebbe stata più coerente. Pertanto non si riesce a capire -e neppure accettare- latteggiamento di questa sinistra che dopo avere promosso gli anti G8 ora si rifugia nella ipocrita e falsa rappresentazione di quanto è avvenuto. Per fortuna la gente ha seguito la televisione, e conosce bene come si sono svolti i fatti. Soltanto gli ingenui o coloro in malafede potevano credere nelle manifestazioni di Genova Anti G8 svolte in modo pacifico. Tanto più che Agnoletto e Casarini, nellinflazione di interviste della vigilia, emanavano proclami di sfondamento, e di portare la guerra a Genova (in questa trappola pseudo pacifista che non prometteva nulla di buono sono caduti in molti, compreso larcivescovo di Genova Tettamanzi) senza rendersi conto che così facendo coprivano col loro prestigio quanto si stava preparando. Non dico queste cose col senno del poi: questa lettera è indirizzata agli stessi giornalisti e direttori a cui già ho inviato il comunicato degli Indiani metropolitani che informava che essi non avrebbero partecipato alle manifestazioni, invitando di non venire a Genova, e lasciare soli i violenti senza far loro da copertura. Nessuno raccolse se non lappello, almeno lidea. Hanno ignorato non gli Indiani Metropolitani che sono poco importanti , ma pure Rutelli che proponeva Assisi come sede della protesta. Ignorare dalla stampa di informazione generalmente filo Ulivo la voce del suo leader è stato incredibile. Adesso, a frittata fatta, si cerca di scaricare ogni responsabilità sui Black Block e la polizia che non li ha fermati. Si mistifica lopinione pubblica con la tesi Polizia e Black Block cattivi e massa dei dimostranti pacifici e buoni (Agnoletto addirittura con incredibile faccia di bronzo accusa Polizia e Black Block di combutta mentre apare del tutto evidente il concerto della azione: la massa davanti alle reti della zona rossa per arrivare a Palazzo Ducale; i Black Block in giro a mettere a ferro e fuoco la zona gialla cercando di attirare e disperdere in città la Polizia onde sguarnire la zona protetta). Ora accusano di scarso impegno a reprimere le azioni distruttive del blocco nero come se le Forze dellOrdine, strette dassedio dalla massa armata di mazze, scudi e bastoni, potessero dargli la caccia. Quando Il portavoce del Genoa Social Forum e quelo delle Tute Bianche si presentavano a PRIMO PIANO del TG3 a fare i pacifisti, nelle sedi concesse dal governo si preparavano gli strumenti e le armi improprie per la battaglia. Le nostre leggi vietano luso del casco, maschera, randelli, abbigliamenti paramilitari, durante i cortei. Nessun intervistatore della vigilia, si è fatto interprete del rispetto di questo comportamento. Doveva essere la prima cosa da esigere per dimostrare le intenzioni pacifiche. Intenzioni che nei capi non sussistevano affatto, anche se animavano certamente migliaia di giovani idealisti, strumentalizzati come scudi di protezione dai violenti. Per questo invitavo a lasciarli soli, inchiodarli alle loro responsabili senza fornir loro alcun alibi. Oggi rifugiarsi a posteriori nella falsa realtà dei dimostranti buoni e poliziotti e Black Block cattivi non lava la coscienza a nessuno. Il sacco di Genova, il giovane col passamontagna nero morto durante lassalto alla camionetta dei Carabinieri è di chi ha voluto e preparato lanti G8 in questi termini. Ma sono corresponsabili anche gli organi di stampa, direttori e giornalisti, reticenti in un senso, enfatizzanti in un altro. Pier
luigi baglioni, web writer in genova |