Da Tralfamagore

Vi è mai capitato di vivere una giornata intera senza fissare mai il pensiero su un determinato compito?Eseguire piccoli lavori manuali,o guardare la televisione?

Una giornata passata così dura ventiquattro ore.

Al contrario spesso capita che si ci concentra per un’ora o due,si ci estranea completamente dal mondo;il tempo si dilata all’infinito quando si tentano di capire i passaggi logici eppure oscuri di un equazione,lo stile di un programmatore,la frase idiomatica di un inglese o uno strano modo di usare le coniugazioni di un poeta latino.Le ore si dissolvono,si entra nel meccanismo interno del pensiero e si ci aliena dal mondo,siamo noi e il problema, noi siamo il problema,quando si risolve l’enigma riemergiamo alla realtà,il tempo sospeso riprende la sua corsa,la realtà cristallizzata riprende a scorrere come sempre.

Mi sono sempre chiesto se questi stadi sono semplici inganni del pensiero o se realmente qualcosa cambia.Se il nostro stadio di coscienza viene alterato o se semplicemente sospendiamo ciò che non è di vitale importanza per risolvere il nostro problema.

Maggiore capacità di concentrazione e di alienazione dalla realta è indice di maggiore consapevolezza delle proprie capacità e di grande perizia nel saperle utilizzare.

Chi conosce questo stadio di coscienza, sa riconoscere anche quando gli altri entrano momentaneamente in questo stadio.

Questo stadio di coscienza superiore,estraneo alla realtà è necessario per raggiungere tralfamagore.

E’ un nome rubato,ma mi piace e lo uso, ridefinendolo.

Avrei voluto esserci già qualche anno fa.Era un mio sogno.Volare verso l’hackmeeting, un covo di menti superiori e pragmatiche di cui intravedevo l’oscura fama solo in Internet.Ma non potei andarci, i primi hackmeeting si sono svolti tutti al nord,io sto quasotto, e in tempi di scuola gli spostamenti si fanno difficilmente realizzabili.

Ma questa occasione non potevo proprio perdermela; anche se l’ammirazione verso questo subdolo mondo pirata e i suoi protagonisti, aveva da tempo lasciato posto ad altri interessi,non potevo uccidere quel desiderio inappagato che gemeva inascoltato in fondo a me.

L’hackmeeting si sarebbe svolto a Catania.

Qualche giorno prima leggendo le mail becco uno scritto estremamente interessante: "Tanto per abbaiare n 75" l’autore si firma Riccardo,ed analizza attentamente la realtà catanese,parla della mafia,dell’antimafia,della resa dello stato,degli eroi dimenticati del passato e dei martiri sconosciuti del presente.

Lo contatto,scopro che è catanese e che sarà all’hackmeeting,ci vedremo per parlare.

Mi preparo e parto.

La mia casa universitaria a Catania,solitamente piena di casino, è deserta.I miei coinquilini sono tutti via.

In un irreale silenzio mi preparo da mangiare,mangio e vado a letto.

L’indomani tutto sarebbe cominciato.

Mi alzo,mi vesto, entusiasta,scattante ed elettrico.

Suona Andrea mio amico-collega con cui avrei condiviso questa esperienza,mi catapulto di sotto e voliamo verso l’hackmeeting.

Arriviamo al centro sociale Auro, c’eravamo già stati assieme ma stavolta c’era un casino inverosimile,entro e mi trovo in un'altra dimensione spazio-temporale.

Decine e decine di computer vecchissimi collegati in rete ovviamente on Linux, ovunque persone con gli occhi fissi sullo schermo,le loro decisioni rapide mi sfuggivano davanti lo sguardo.

Ogni genio una persona normale, ogni persona normale un genio.Il corpo non mi dice nulla di loro ma preferisco per una volta conoscerli fisicamente piuttosto che vedere i loro nicknames, uomini,donne,ragazzi,geni,rasta,bianchi e neri,dal nord e del sud,una babilonia di dialetti e fisici dei più diversi,dal programmatore magrissimo&pallidissimo con la barba fino ai gomiti,al palestrato abbronzato che non dorme neanche senza i suoi occhiali da sole.

Mi sento un po stordito.Mi rendo conto di non essere più a Catania nel Centro Sociale Auro,adesso è solo un impressione,col passare dei minuti diverrà un dato di fatto.

Nello stanzone principale i computer erano disposti a ferro di cavallo, al centro magliette con la scritta Mufhdo stampata sopra,15000 £ l’una,l’avrei comparata ma ovviamente la mia misura non c’era. A sinistra un altro stanzone enorme con uno spiazzo dove erano accampati molti hackers con le loro tende, il caldo era furioso,il sole picchiava e dappertutto brulicava gente in movimento.

Dallo stanzone principale si arriva ad un'altra stanza occupata interamente da computer e gente attaccata agli stessi, che poi portava ad uno strettissimo corridoio con una stanza chiusa in fondo.

Li avrebbero avuto luogo i seminari.

Confusione e attesa si respirava in questi momenti negli stanzoni costellati da menti pragmatiche e silenti.Il brusio costante dei computer in Stand-by sembrava sottolinearlo.

Per ingannare l’attesa io e Andrea abbiamo deciso di metterci a codare, con scarso successo a dire il vero.

Alle 14 sarebbe cominciato il ballo,ma io mi sentivo già ondeggiare,vibrare in un mondo ignoto ma affascinante.

Non ero più a Catania al centro sociale Auro.

Ne ho avuto la certezza quando cominciarono i seminari, il primo avrebbe parlato di Linux, dalle 14 alle 16, un overflow di informazioni sul sistema operativo libero alternativo a Windows e quindi alla Microsoft e quindi alle multinazionali.

Il seminario sarebbe stato tenuto da Maddler, un tipo che già conoscevo e con cui avevo occasionalmente parlato in internet, ero curioso di vedere com’era fatto.

Tutti gli spettatori si sono velocemente infilati nello strettissimo corridoio mimando dei pacchetti di dati in una coda .Dopo attimi di convulsione la porta venne aperta e Maddler si rivelò in tutta la sua fisicità.

"Ha un po’ di pancia"Pensai J

Ma la sua lezione è stata pari alle mie aspettative.

Seduto un prima fila, ascoltavo notizie che già conoscevo con orecchio avido, Maddler parlava scherzando da un ring, con l’ausilio di un computer portatile dove spiccava il desktop con la scritta:

"Coltivate Linux,Windows si pianta da solo!",e di un proiettore alfabetizzava i nuovi discenti.

Sul muro in fronte a noi troneggiava la scritta: "Palestra popolare", l’atmosfera era serena e interessata.

Alle quattro siamo usciti e dato che il mio stomaco cominciava a ballare il tip-tap(ero a digiuno dalla sera prima)ho scroccato un panino ad Andrea,che, essendo un genio, ne aveva portati due.

Da bravi masochisti militanti abbiamo pensato bene di rituffarci nell’altro seminario tenuto da Glicero, un simpaticone con la barba lunga pallidissimo, che ci avrebbe illuminato su Freenet, una rete senza controllo e senza controllori dove i file e le informazioni viaggiano liberi senza avere la possibilità di poter essere rintracciati da eventuali controllori.

Tra i seminari era uno tra i più "politici" e per questo mi interessava particolarmente.

"The information wants to be free"

Il progetto della Freenet è l’esplicazione tecnologica della frase sovrastante, che riassume buona parte della filosofia Hacker.

Ovviamente questo progetto non è ben visto dai potenti e dai controllori e dai censori che sempre più numerosi cercano di distruggere il mondo della rete, dopo aver distrutto la libertà d’informazione nel mondo reale.

Io e Andrea non abbiamo retto molto,le spiegazioni tecniche erano approfondite e noi eravamo parecchio stanchi.Abbiamo staccato un’ora,e poi ci siamo reinseriti nel nuovo Mondo.

Varcando la soglia del Centro Sociale Auro, ho rivissuto un’altra volta quella strana sensazione di passaggio.Probabilmente un semplice stato mentale,breve emozione assimilabile a quella che si prova quando in macchina ad alta velocità si incontra una scivola: istantaneo disorientamento e piacevole percezione di cadere pur stando fermi.

Varcavo la soglia di un altro mondo, a più alta intensità.L’aria si faceva elettrica.Ero a Tralfamagore.

Nel pomeriggio vi era sicuramente il più politico e interessante seminario di tutto l’hackmeeting: "Reddito e lavoro nella net economy"

Si sarebbe parlato di politica, di programmazione, di lavoro e soprattutto del lavoro dei programmatori.

Il relatore di questo seminario è il gestore di una Mailing List che frequento: "reddito e lavoro" appunto, in ecn.

L’eldorado della new economy e soprattutto della net economy è stato letteralmente fatto a pezzi in pochissimi minuti dall’inizio del dibattito. I protagonisti della net economy lamentavano problemi assimilabili a quelli dei lavoratori manuali di qualche decennio fa.

Come rispettare i principi del Free Software e del no copyright campando sul proprio lavoro di programmatori?Questo è il nodo principale da sciogliere.

Questo problema si rifrange nelle esperienze di ogni singolo programmatore che partecipa al dibattito,dando luogo ogni volta a problemi,esigenze e disagi sempre diversi ma condivisi da tutti nella sala.

Una classe che prende coscienza di essere tale.

Questa è l’impressione che ho avuto ascoltando loro.

Un programmatore sostiene di esser pagato bene ma di essere sfruttato intellettualmente. Ritiene il suo lavoro opprimente perché non gli da l’opportunità di mettere in pratica tutto ciò che effettivamente sa fare.

Glicero che partecipa a questo dibattito sostiene che quest’ipertrofia del lavoro immateriale è stata volutamente cercata,ma intravede solo in futuro una lotta comune con altri lavoratori "del lavoro immateriale" sfruttati ma "Solo dopo un grande lavoro di inchiesta, che sottolinei i problemi e gli obiettivi comuni"

Un programmatore che dall’accento capisco essere fiorentino, era conosciuto da molti degli organizzatori e dell’hackmeeting, da questo,dall’acutezza della sua analisi e dalla lucidità della sua espressione ho capito che oltre ad essere un programmatore era un attivista dell’hackmeeting e aveva ben chiari in testa i punti di connessione tra le questioni sociali le istanze politiche e il nuovo campo in cui le leggi dell’economia e le storture del capitale si incontrano e scontrano formando un nuovo campo di lotta.

Quest’uomo sosteneva che manca il corrispettivo della "coscienza di classe" tra i programmatori, a nessuno dei suoi colleghi interessano i problemi comuni, l’idea dello sfruttamento intellettuale..ecc…In questo campo il tam tam del capitale grida "divide et impera" lui lo ha capito gli altri no,l’individualismo esasperato distrugge ogni tentativo di aggregazione fra menti pensanti ed attive isolandole,pone sotto il suo unico controllo le nuove tecnologie,e quel che più conta,la loro conoscenza.

Prova ne è il fatto che non esiste un contratto collettivo degli informatici.

Il dibattito è cominciato alle 19 e prosegue fino alle 22.

Alla fine sono abbastanza a pezzi,ascolto,scrivo, parlo e prendo appunti dalla mattina,e ho mangiato solo un panino.

Esco assieme ad Andrea dalla "sala-seminari" qualcuno mi batte sulla spalla, è il mio GRANDE amico Alfa!

Ci siamo conosciuti in internet 4 anni or sono,ma ci conosciamo benissimo.

Almeno così credevo.

Non lo riconosco, è magro,pallido,mi sembra addirittura più basso di quanto lo ricordassi e ha i capelli crespi.

Fenomeno simile alla rifrazione:passando da un mezzo ad un altro cambiano gli angoli di curvatura dei raggi di luce.

E’ tralfamagore a cambiare l’aspetto delle persone?

Parlo con Alfa per ore, mi spiega i motivi del suo cambiamento fisico e ci ritroviamo cambiati anche dentro.

Siamo persone diverse,con ammirazioni,interessi,pensieri,preoccupazioni,desideri inappagati diversi.

Io Alfa e Andrea assistiamo all’ultimo seminario dal titolo "ascii codec" sostanzialmente un programma per le webcam creato da un hacker di nome Jaromil.

Capelli rasta lunghissimi,magro,pallido,con i baffi,vestiti larghi,longilineo, elegante nel suo portamento ciondolante ed altero.

Ci sono vari "effetti speciali" ma il più stupefacente è sicuramente quello che rende l’immagine ripresa dalla web cam ma non con un immagine,bensì come migliaia di lettere, simboli ascii che si modificano decine di volte al secondo per ricreare l’immagine.

Jaromil sostiene che non ha creato lui il programma,ma ha solo adattato il lavoro di altri.

Un ascoltatore gli chiede comemai ha creato questo fantastico programma solamente per linux e non per windows.

Jaromil risponde quasi sconcertato

"Io scrivo codice per linux per portare più gente possibile sotto linux,non ho altri scopi"

Facciamo un giro, torno a casa distrutto,è l’una di notte e sono digiuno.

Improvvisamente mi ricordo di Riccardo.Gli telefono.

Fissiamo un appuntamento per domani all’Auro

"Come ti riconosco?"

"Avrò una pipa."

Mi chiedo perché non s’è descritto…

L’indomani mattina vado all’Auro e mi metto subito a cercare Riccardo.

Lo individuo:è basso avrà una cinquantina d’anni,magro la faccia tormentata dalle rughe, occhiali spessi ed espressione sofferente.

Oramai mi sono abituato ai giochi di Tralfamagore,non mi faccio fregare dall’aspetto fisico in questa dimensione.

Lo chiamo,mi presento mi invita a casa sua per parlare.

Non sbagliavo,casa sua è un continente del Nuovo Pianeta,sento la medesima densità dell’aria che respiro,la stessa forza nei concetti che vengono espressi da gente più avanti di me.In ogni senso.

Parliamo,e mi stupisce con frasi ad effetto e lucidissime analisi della società catanese,siciliana ed italiana.

"La futura classe politica catanese sta metà all’Auro e metà da Pistorio"

Nei suoi discorsi utilizza spesso il parallelismo tra i tempi attuali e il periodo della rivoluzione francese e dell’impero napoleonico.

Mi introduco parlando di alcuni gruppi e nuovi movimenti di cui faccio parte o di cui comunque mi sono interessato, mi chiede a sorpresa:

"Quanti preti e fascisti stanno dentro a questi gruppi?"

Non capisco,forse Riccardo è troppo più in la di me. Oppure è scemo.

Mi spiega che a suo parere siamo in una fase di transizione, questa fase dura da vent’anni e durerà altri vent’anni,in questo periodo i vecchi nemici potrebbero essere nuovi amici.Sarebbe inutile creare movimenti e aggregazioni adesso: non durerebbero.

Dirotta il discorso sulle nuove generazioni, la transizione si fermerà quando le nuove classi prenderanno coscienza di essere delle classi.Per questo ha seguito molto attentamente l’hackmeeting di Catania, e in particolare il dibattito "Reddito e lavoro nella Net economy".

La discussione è interessante,potrei imparare moltissimo ma devo tagliare corto purtroppo.nel pomeriggio devo ritornare a Siracusa.

Gli chiedo se scrive spesso,cosa scrive ecc…Si alza,mi da un floppy con noncuranza e dice:

"Non prenderlo troppo sul serio,ci sono più domande che risposte qua"

lo saluto lo ringrazio,e vado a casa.Abbandono tralfamagore uscendo da casa sua.

Una volta a casa,inserisco il floppy e vedo le più di duecento pagine scritte da Riccardo, una rivista fatta da suoi commenti,scritti,analisi,poesie e quant’altro mente umana possa concepire di sbattere su un foglio elettronico.

Il titolo è "tanto per abbiare" e ci sono 80 numeri,dal n 1 al n 80.La sua noncuranza e l’incredibile umiltà traspare ovunque nei suoi scritti.

Leggendo mi sembra di ricordare il leggero profumo di casa sua, dell’Auro,del centro sociale Granma di Cosenza…Di Tralfamagore.

Torno sul Pianeta terra a Siracusa ,a casa mia.

Ho voluto scrivere la cronaca di questa due-giorni catanese, sia per ricordarla ma soprattutto per mostrare a chi sta leggendo e a me stesso,che un altro pianeta esiste.

Un altro mondo è possibile?Si esiste già,siamo noi,l’altro mondo.

Ovunque,in ogni luogo della terra,anche il più arretrato culturalmente il più gretto, reazionario e selvaggio si possono trovare piccoli individui che lavorano in silenzio per la libertà, per la comunità, per la fratellanza,per il futuro,per l’umanità.

Tralfamagore, ovvero il nuovo Pianeta,è nei nostri stadi di coscienza più profondi, nei sogni sopiti,nelle speranze malcelate.

Non importa se si lavora per la politica,per un giornale,o per uno studio di Geometri,ciò che importa è ascoltarci.Trovare i nostri limiti,trovare i limiti della società e distruggerli,farli saltare in aria.

"Nessun limite eh Jonathan?"

Da questo gabbiano prendo esempio.Dove è lui,li è tralfamagore.

Tralfamagore è il meglio di noi,il lavoro ben riuscito,la nostra soddisfazione,il brusio delle nostre menti sintonizzate con centinaia di altre sulla stessa frequenza per trovare la soluzione ad un comune problema.Ramadan dell’apparenza,rete di encefali consapevoli interconnessi.

Genova:

Carlo Giuliani ammazzato da un carabiniere

Tralfamagore:

150.000 persone manifestano contro i Grandi Pezzenti

America:

Prende il potere la destra della destra

Tralfamagore:

Gay&lesbian pride

Italia:

Prende il potere la feccia del paese

Tralfamagore:

I centri sociali e i movimenti antagonisti cercano un unità per fronteggiare il comune nemico

Sicilia:

Prende il potere il rappresentante regionale della feccia del paese

Tralfamagore:

Hackmeeting per la prima volta in un centro sociale al sud.Due mondi simili si incontrano,un continente nel Nuovo pianeta viene a formarsi

Catania:

Prende il potere il rappresentante locale della feccia del paese

Tralfamagore:

Nel profondo Sud un prete: padre Salvatore Pignataro, combatte contro le istituzioni che vogliono sfrattarlo e chiudere il suo centro per bambini disagiati per costruire un centro sportivo.

di - Salvatore Mica