DA SHATILA

di carlo

Oltre i confini...
Giovani rifugiati palestinesi tra la paura della guerra, la realtà della
repressione e della discriminazione e la speranza del ritorno nella loro terra.

Mouna, studentessa palestinese dal campo di Chatila (Beirut), protagonista
del film "Frontiere di speranza e di paura" sarà in Italia dal 9 al 19
febbraio 2003 su invito di Un Ponte per..., del Comitato per non
dimenticare Sabra e Chatila e dello S.C.I. per testimoniare la drammatica
condizione di vita nei campi profughi.

La accompagna Jamilé, direttrice del centro educativo e socio-sanitario
Beit Atfal Assomud (Casa dei bambini della resistenza) che da 25 anni si
dedica ai bambini ed ai ragazzi dei campi, privati della loro infanzia.

Mouna e Jamilé saranno a Roma, Genzano, Napoli, Viareggio, Sarzana, Trento,
Milano e Cinisello Balsamo su invito di Associazioni di volontariato, Enti
Locali e Comitati per la Pace e per incontrare i ragazzi delle scuole medie
superiori.

Durante le iniziative sarà proiettato il film della nota regista
palestinese Mai Masri Frontiere di speranza e di paura.

Per aggiornamenti sul programma consultare il sito
www.unponteper.it
o telefonare 06-6780808

PROGRAMMA:

9 FEB Dom
Roma: ore 20 Incontro con Comunità palestinese

10 FEB Lun Roma:
ore 9: Tor Vergata ??
Monterotondo
0re 14: Liceo Classico Catullo - Proiezione film - Dibattito con Mouna, Jamile
ore 17:30: Intifada - Via Casal Bruciato - Proiezione Film - Dibattito con
Mouna, Jamile, Comitato per Non dimenticare Sabra e Chatila, Un Ponte
per..., giornali (Liberazione, Manifesto e Rinascita)
ore 20: Cena Cacciarella a sottoscrizione - Via Casal Bruciato

11 FEB Mar Genzano e Napoli
Genzano:
scuola superiore e incontro con il sindaco
Napoli:
ore 20 Cena/Incontro com. Palestinese

12 FEB Mer Napoli Roma
Napoli
10.00 Liceo delle Scienze Sociali, Monte di Procida. Proiezione Film -
Dibattito con Mouna, Jamile.
Napoli
ore 15:30 Liceo Mazzini
Roma
ore 19 La Strada; Cena a sottoscrizione con SCI. Proiezione Film -
Dibattito con Mouna, Jamile.

13 FEB Gio Viareggio
ore 17: visita ai cantieri dei carri di carnevale
ore 19: Incontro presso Ass. il Fenicottero: Proiezione Film - Dibattito
con Mouna, Jamile. A seguire festa.

14 FEB Ven Viareggio Sarzana
Viareggio:
ore 9:30 Scuola Superiore. Proiezione Film - Dibattito con Mouna, Jamile.
ore 14: incontro con Sindaco
Sarzana:
ore 16: Comit. Pace di Sarzana. Proiezione Film - Dibattito con Mouna, Jamile.

15 FEB Sab
Riposo...

16 FEB Dom
Trento:
ore 18:30 Sala Circoscrizione S.Giuseppe S.Chiara, Via Perini 2, Incontro
pubblico. Proiezione Film - Dibattito con Mouna, Jamile, Un Ponte per, SCI.
A seguire non-stop di film sulla Palestina.

17 FEB Lun Trento Cinisello B.
Trento:
ore 9:30 Istituto Tambosi - Proiezione Film - Dibattito con Mouna, Jamile.
ore 10:30 Liceo Scientifico L. Da Vinci. Proiezione Film - Dibattito con
Mouna, Jamile.
Cinisello Balsamo:
ore 18: sindaco;
ore 20:30: Biblioteca Borgano-Bovisa. Milano. Proiezione Film - Dibattito
con Mouna, Jamile.

18 FEB Mar
Cinisello Balsamo
ore 9:30 Incontro presso istituto Omnicomprensivo. Proiezione Film -
Dibattito con Mouna, Jamile
ore 16: Incontro con Centro Giovanile di Cinisello B.
ore 20:30 Incontro presso il Comune a Villa Ghirlanda. Proiezione Film -
Dibattito con Mouna, Jamile

19 FEB Mer
ore 12:30 Partenza.

SCHEDE Di Mouna e Jamile:

SCHEDA Jamileh Shehadeh

Mi chiamo Jamileh Shehadeh e sono nata a Baalbeck il 7 Febbraio 1954
Non mi sono mai sposata.
Ho studiato letteratura araba e attualmente lavoro come Assistente sociale
presso il Shatila Center.
La mia famiglia viene originariamente da un piccolo villaggio chiamato
Yajur, situato nella provincia di Haifa, ma poi con la proclamazione dello
stato di Israele nel 1948 la mia famiglia ottenne lo stato di rifugiato
presso il campo di Baalbeck.
Nel 1958 ci spostammo a Shatila per ricongiungerci a mio padre che lavorava
a Beirut.
Ho frequentato come quasi tutti i palestinesi le scuole dellAgenzia Nazioni
Unite per i palestinesi (UNRWA) e finite le elementari e le medie mi sono
iscritta ad una scuola privata per terminare gli studi in letteratura araba.
Ancora oggi dal 1958 vivo nel campo di Shatila con i miei genitori e 8 fra
sorelle e fratelli, ma io sono la più grande.
Ho iniziato a lavorare nel 1974 come insegnante presso una scuola privata
subito terminati gli studi fino al 1976 anno in cui ho dovuto abbandonare
il lavoro a causa della situazione politica del paese che stava degenerando
e che ci avrebbe portato a 20 anni di guerra civile.
Ho iniziato così ad insegnare presso lasilo nido di Al-Inaash gestito da
Beit Aftal Assumoud allinterno del campo e allo stesso tempo ho continuato
i miei studi presso lArab University di Beirut.
Dopo il massacro di Sabra e Shatila, nel 1982 ho lavorato insieme a molti
altri amici palestinesi nell'apertura di un altro asilo nido in Shatila
supportato finanziariamente da unorganizzazione austriaca.
Nel 1984 ho iniziato volontariamente a collaborare con il centro per cui
ancora oggi lavoro stabilmente diventando poi la responsabile della struttura.
La mia esperienza con le famiglie e i bambini palestinesi sul campo insieme
a numerosi trainings organizzati da Beit Aftal Assomoud ha arricchito la
mia conoscenza nel campo del sociale e ciò mi ha permesso di diventare più
consapevole della tragedia che il popolo palestinese sta vivendo ormai da
50 anni. Tuttavia non ho perso la speranza e continuo fiduciosa a credere
nel futuro per la mia famiglia e per tutti i bambini che stiamo assistendo
adesso.

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SCHEDA Mouna Fadel Zaaroura

Ciao, il mio nome eMona Fadel Zaaroura.
Sono nata a Beirut il 7 Gennaio 1987.
Sono rifugiata come tutta la mia famiglia.
Originariamente provengo da un piccolo villaggio in Palestina chiamato
Safouryeh che si trova nella provincia di Nazareth.
Dal 1948, la mia famiglia si esistemata in presso il campo di Shatila con
la speranza un giorno di poter ritornare a casa nostra in Palestina.
Mio padre era un insegnante di matematica presso una delle scuole dellUNRWA
ed è morto il 10 Ottobre 1989 quando io avevo appena due anni per un
arresto cardiaco.
Non ho avuto la possibilità di entrare in un asilo nido cosi ho iniziato ad
andare a scuola a 6 anni. Sono sempre stata brava e diligente nello studio
e finite le elementari ho iniziato a frequentare le scuole medie superiori
presso una scuola chiamata Haifa come la città palestinese.
Attualmente mi trovo in 4° superiore che è lultimo anno e alla fine di
questanno avrò infatti gli esami finali.
Sto studiando davvero tanto per poter passare lesame!
La mia ambizione è di continuare gli studi e di diventare in futuro una
giornalista cosi potrò finalmente dire al mondo in modo sincero e onesto
quale tragedia sia la vita oggi per il mio popolo.
Il mio ruolo nel documentario di Mai Masri "Ahlam Al-Manfa" mi ha dato
lincentivo e la motivazione per diventare una giornalista.
Dal 1994, frequento il Centro Beit Aftal Assumoud che ha sostenuto anche
finanziariamente i miei studi e che mi ha permesso di diventare membro del
corpo di ballo tradizionale chiamato Dabkeh
Vivo a Shatila insieme a mia madre ai miei 5 fratelli e alle mie 6 sorelle
due delle quali già sposate.
Molti dei miei fratelli e sorelle stanno continuando a studiare. Il mio
desiderio? Ritornare in Palestina, a casa mia.
Poter tornare a giocare con i miei amici a Safouryeh serenamente.
Questo eil mio sogno. Vivere in pace. Ma questo eun diritto di tutti i
bambini del mondo.


SCHEDA PROGETTO:

Nel mese di luglio 1999 nel centro culturale Ibdaa, nel campo profughi
palestinese di Deheishe, vicino Betlemme, nei Territori Occupati, viene
lanciato il progetto Across Borders. Il progetto era stato avviato nel mese
di gennaio precedente dal gruppo di informatica della Università di Bir
Zeit ed ha come scopo quello di collegare e mettere in rete i campi
profughi (sono 59) dislocati nel mEdio Oriente (in Cisgiordania, Gaza,
Egitto, Libamo, Siria e Giordania) attraverso Internet.

Tra i primi ad essere collegati in rete, oltre al campo citato di Deheishe,
cè il campo profughi di Chatila, alla periferia di Beirut in Libano,
passato alla storia nel settembre 1982 per il massacro di oltre 2.000
palestinesi ad opera delle milizie falangista maronite sotto la copertura
dellesercito israeliano che occupava Beirut. Per questo massacro una
commissione di inchiesta israeliana nominata dalla Knesset, ha individuato
Ariel Sharon come responsabile, e lAssemblea Generale delle Nazioni Unite
ha parlato di genocidio.

Da questo momento un gruppo di ragazzi adolescenti a Dheishe e un altro a
Chatila iniziano a scambiarsi e-mail, fotografie, ecc., e a conoscersi
telematicamente.

Nel maggio 2000 si verifica una grande opportunità. Lesercito israeliano è
costretto a ritirasi dal Libano meridionale, che occupava dal 1978, e di
conseguenza per i libanesi si apriva la possibilità di recarsi alla
frontiera con Israele per incontrare i loro familiari rimasti nei territori
che nel 1948 sono passati sotto il controllo israeliano. Questa opportunità
durerà molto poco, un paio di settimane, perché lesercito israeliano,
dapprima ha cominciato a costruire delle separazioni sempre più ampie al
confine e poi ha impedito del tutto laccesso al confine stesso. Nonostante
questo, in quel breve periodo di aperturai due gruppi di ragazzi ha potuto
incontrasi e conoscersi di persona, scambiandosi piccoli regali.

Il processo descritto è stato raccontato dalla regista palestinese di
Nablus Mai Masri nel suo film Frontiers of Dreams and Fear, vincitore di
premi internazionali in diversi festival. Nel film si racconta quindi la
storia dei primi contatti via e-mail fino allincontro fisico al confine
libanese-
israeliano tra i ragazzi e vengono rappresentati i sogni e la vita
quotidiana nei campi profughi.

Nel corso di alcune missioni svolte dal nostro Responsabile Paese Libano
Dott. Carlo Pona e durante lultimo campo di lavoro, svolto proprio a
Chatila nel luglio 2002 e organizzato in collaborazione fra Un Ponte per...
e il Servizio Civile Internazionale, abbiamo conosciuto la protagonista
libanese del video citato, Muna, una ragazza che oggi ha 16 anni ed è molto
attiva in campo giornalistico-documentaristico allinterno del campo di
Chatila.

CHE COSA PROPONIANO DI FARE?


Lidea è quella di portare Muna e il film che racconta la storia
dellincontro in alcune scuole medie superiori in Italia, per dare la
possibilità a studenti italiani di conoscere la realtà della vita
quotidiana dei campi profughi direttamente dalla voce di una loro coetanea.
Lincontro sarà anche loccasione per presentare le attività dellAssociazione
e la situazione in Libano.

Crediamo che limpatto mediato ed emozionale possa essere molto elevato ed
efficace e potrebbe consentirci di trattare un tema così delicato e
difficile come la tragica situazione dei palestinesi in Libano attraverso
le parole e i gesti di unadolescente quindi comprensibile dagli adolescenti
italiani.

CON CHI INTENDIAMO REALIZZARE IL PROGETTO?


Lassociazione partner di Beirut è Beit Atfal Assomoud, associazione
palestino-libanese molto attiva, ormai da 20 anni, nei campi profughi su
tematiche generali quali il diritto alla istruzione (asili nido,
kindergarte, corsi di formazione professionali riconosciuti), alla cultura
(esiste anche un gruppo teatrale e una scuola di musica), alla salute (con
un programma per una corretta alimentazione destinato ai neonati e agli
adolescenti), il diritto al ritorno ma anche laiuto umanitario, la memoria
storica (con attività educative di recupero della cultura palestinese nelle
scuole e negli asili).