APPELLO DONNE CONTRO LA GUERRA
Il governo italiano dichiara di appoggiare Bush nella guerra "preventiva" e annunciata all'Iraq, ha già concesso l'utilizzo delle basi militari e lo spazio aereo e si schiera con la scelta unilaterale degli U.S.A., in contrasto con il voto del parlamento europeo, rendendo così più fragile la possibilità per l'Europa di svolgere un ruolo in difesa della pace. Siamo convinte che solo un grande movimento nazionale europeo e mondiale contro la guerra può impedire o limitare i disastri e frenare le dinamiche della guerra permanente. Non abbiamo altra possibilità che continuare a fare ciò che abbiamo fatto finora: moltiplicare i nostri sforzi e fare del nostro sdegno una passione di tante.
Noi siamo convinte che dalle armi e dalla guerra nessuna donna, del sud e del nord del mondo, può trarre alcun vantaggio; ne può derivare solo emarginazione, limitazione della libertà, annichilimento dei diritti, oltre alle distruzioni e alle sofferenze che in guerra toccano ogni essere umano. Noi crediamo che ogni guerra porti con sè i germi dell'autoritarismo e rafforzi perciò le relazioni di potere, compresa quella che fonda il patriarcato. Noi critichiamo il ricorso alle armi come strumento per risolvere i conflitti. Chiediamo che venga rispettato e applicato l'articolo 11 della Costituzione Italiana che vieta la partecipazione diretta del nostro paese ad azioni di guerra. Per questi motivi ci costituiamo in coordinamento di donne contro la guerra.
Proponiamo che nel corteo le donne si ritrovino insieme per rendere visibile il NO delle donne alla guerra in Iraq.
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