LETTERA SUL PACIFISMO

La Congregazione della dottrina della fede, ha pubblicato alcune settimane fa la "Nota dottrinale circa alcune questioni riguardante l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica". Indirizzata a tutti i cattolici impegnati nella vita pubblica e politica, la Nota ha rappresentato l’occasione per fare chiarezza nelle molteplici convinzioni (talvolta, se non spesso errate) dei cattolici in materie sociali, morali e politiche.

Il testo al capitolo quarto, rileva il monito a guardarsi da un troppo facile irenismo, che può finire per "secolarizzare il valore della pace"o per cadere in un "sommario giudizio etico, dimenticando la complessità delle ragioni in questione"; che "la pace è sempre frutto della giustizia ed effetto della carità"; che essa"esige il rifiuto radicale e assoluto della violenza e del terrorismo e richiede un impegno costante e vigile da parte di chi ha la responsabilità politica". Inoltre sul concetto della guerra il paragrafo 2308 del Catechismo della Chiesa cattolica afferma: "Una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento, non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa" e ancora al punto 2310: "Coloro che si dedicano al servizio della Patria nel servizio militare sono servitori della sicurezza e della libertà dei popoli".

La sensazione, però desunta ascoltando i vari mezzi di comunicazione, è che tutto il corpo della Chiesa sia compatto nel sostenere le ragioni di un netto no alla guerra, ed un si incondizionato alla pace! Siamo di fronte ad un'evidente contraddizione in seno alla Chiesa? Non è da escludere, il velato contrasto della Nota dottrinale rispetto alle posizioni del papa è però evidente, certo che è alquanto bizzarro scoprire alcuni uomini di Chiesa più esperti in diritto internazionale che in morale cattolica.

Desta pertanto una certa perplessità notare la presenza di molti cattolici tra le fila pacifiste, che ben sappiamo cavalcare con disinvolta facciatosta ogni apparente buona battaglia, per scopi politici talvolta del tutto estranei ai fini realmente perseguiti…antiamericanismo!

Giova ricordare ai tanti cattolici convertiti al pacifismo le parole di Dietric Bonhoffer: "Il precetto divino dell’amore chiede di amare di più il tuo prossimo che la tua coscienza angosciata", ed amare il prossimo significa anche accettare il rischio di rischiare… tutto il resto sono vuote chiacchiere ammantate di mendace filantropia. Ma tant’è, continuiamo a sventolare le candide bandierine colorate della pace…ma, come dopo un temporale, la breve vita dell’arcobaleno è già dissolta…

gianni.toffali@inwind.it

Verona