5-10-01 FINANZIARIA
2002
attacco
bestiale ai lavoratori e regali ai padroni
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- Carta bianca al Governo
per tagliare di soppiatto le pensioni.
Con la Finanziaria il governo chiede il via
libera (delega) del Parlamento per
"riformare" le pensioni, dopodichè
avrà sei mesi di tempo per fare un
decreto immediatamente esecutivo
(che sarà fatto nel momento per lui più
favorevole per evitare troppe proteste, magari in
guerra o dopo un attentato terroristico), senza
più bisogno di discuterlo in Parlamento.
- Il Governo chiede la
delega anche per fare la controriforma
dello stato sociale e del mercato del lavoro
(licenziamenti, precariato, limitazione diritto
di sciopero).
- Eliminazione delle
tasse per i padroni. Il Governo chiede un'altra
delega sul fisco: entro
qualche anno vuole arrivare a soli due scaglioni
Irpef, dimezzando le aliquote per i più ricchi,
e saranno del tutto (Irap) o in gran parte
(Irpeg) eliminate le tasse a Lorsignori, che già
pagano sempre meno anche grazie ai continui e
regolari condoni.
>>> Con la legge dei 100 giorni (legge
Tremonti) c'è già
l'esenzione dalle tasse per i padroni che
investono al Sud e nelle aree depresse del
Centro-Nord;
>>> i padroni in
nero sono stati condonati e premiati
per 5 anni;
>>> e Lorsignori, unici al mondo (!),
non devono più pagare neanche la tassa
di successione.
- Altri 2400
miliardi nel 2002 ai padroni
con il rifinanziamento della legge 488 (1nvestimenti al Sud), ai quali
si aggiunge - come ogni anno - la marea di soldi
dalla Ue (100.000 miliardi
in 5 anni).
- Sgravio contributivo
totale triennale per i padroni
che faranno nuove assunzioni nel Mezzogiorno.
"La nuova agevolazione coesisterà con il credito
d'imposta sui nuovi assunti introdotto dall'art 7 della
finanziaria dello scorso anno che si applica
sull'intero territorio nazionale e prevede uno
sconto di 800mila lire
mensili per ogni nuovo assunto
a tempo indeterminato, che al Sud cresce fino a 1,2
milioni".
- Mega-regalo a
lorsignori (migliaia di miliardi)
con la eliminazione
dell'aliquota progressiva e la detassazione
dell'imposta sulle plusvalenze realizzate dalle
aziende nelle operazioni di fusione e
partecipazione; è anche
prorogata (e ampliata) la norma che detassa la
rivalutazione dei beni aziendali.
- Condono dell'espatrio
illegale dei capitali all'estero
(Lorsignori dovranno versare una elemosina allo
Stato).
- Aumento delle tasse del
3% per lavoratori e pensionati.
Nel 2001 l'inflazione è di
circa il 3%;
la Finanziaria non prevede l'adeguamento
all'inflazione degli scaglioni Irpef, perciò le
le tasse reali (potere d'acquisto) aumentano
automaticamente della stessa percentuale.
Solo i lavoratori con figli a carico compensano
in parte questo aumento di tasse con maggiori
detrazioni.
- Abolizione
della diminuzione delle tasse Irpef
prevista per il prossimo gennaio dalla
Finanziaria 2001.
Si tratta di 2.300 miliardi che avrebbero dovuto
garantire la riduzione dal 24 al 23%
dell'aliquota applicata ai redditi tra 20 e 30
milioni, e di mezzo punto delle aliquote
attualmente al 39% (da 60 a 135 milioni) e al 45%
(oltre i 135 milioni).
Come previsto, finite le
elezioni, non solo non diminuiscono le tasse per
lavoratori e pensionati, ma addirittura si
cancellano le agevolazioni per il 2002 già
approvate dalla Finanziaria dell'Ulivo dello
scorso anno.
- il
vergognoso raddoppio
delle tasse sulle liquidazioni, in vigore dal
1-1-2001, non è messo in
discussione.
- Rimane
l'addizionale regionale Irpef dello 0,9%, così
come quella comunale (fino allo 0,5%), già
introdotta nel 70% dei comuni d'Italia.
- Aumento a un milione al
mese ai pensionati che hanno un reddito
complessivo inferiore ai 13 milioni l'anno. La
spesa per lo Stato non potrà comunque superare
4mila miliardi, "tenendo anche conto della
presenza di altri redditi, della composizione del
nucleo famigliare", ecc... Quali e quanti
pensionati ne potranno veramente usufruire sarà
stabilito entro due mesi dal solito decreto del
Governo.
- TAGLIO AI
SERVIZI SOCIALI. La compartecipazione all'Irpef
dei Comuni si riduce al lumicino: verrà
trasferito dallo Stato agli enti locali solo l'un
per cento del gettito Irpef anzichè il 4,5% come
previsto dalla scorsa Finanziaria;
inoltre c'è un taglio di 1000 miliardi per il
prossimo triennio degli attuali trasferimenti
statali.
- Privatizzazione
e svendita di tutto il patrimonio immobiliare
dello stato e degli enti (previdenziali)
pubblici.
Un
duro colpo alle Casse pubbliche e degli Enti
previdenziali che si vedono definitivamente
scippare le loro riserve per
il pagamento delle pensioni;
ma anche un duro colpo a decine di migliaia di
inquilini delle case degli Enti che saranno
comunque obbligati a comprarsi le case ma al
prezzo imposto dalle grandi Banche o Finanziarie
che le acquisteranno con la cartolarizzazione
(titoli spazzatura).
- Affidamento ai privati
di pezzi interi di pubblica amministrazione(outsourcing),
in particolare quelli di maggior pregio come i
Beni Culturali per "periodi non inferiori a
5 anni".
E molti enti di assistenza, come l'INAIL, o di
ricerca, come il CNR o l'ISTAT saranno
trasformati in SPA o Fondazioni, rinunciando
così al ruolo dello Stato nella tutela della
salute nei luoghi di lavoro e nella gestione
della conoscenza del Paese.
- Licenziamento degli
impiegati pubblici esuberanti
dopo le privatizzazioni con la
"mobilità".
- Privatizzazione dei
servizi pubblici locali
(trasporti,gas, acqua, ecc..) con divisione
tra proprietà e gestione della rete
: "i comuni potranno cedere il controllo
delle società erogatrici di servizi", e
"i trasferimenti di beni mobili e immobili
godranno di una totale
esenzione fiscale per un
triennio".
"Le municipalizzate da privatizzare ...
valgono almeno 100mila miliardi di lire" (IlSole24ore,2-10-01).
- "E' fatto divieto
di procedere ad assunzioni di personale a tempo
indeterminato" in tutta la pubblica
amministrazione; ciò
significa non solo il blocco del turn over, ma
anche che LSU, contratti a termine, ecc. non
potranno essere stabilizzati e torneranno ad
ingrossare le file dei disoccupati dopo anni di
lavoro al nero e con salari da fame nella P.A.
- Stanziate somme
irrisorie per il rinnovo dei contratti pubblici:
non coprono nemmeno l'inflazione programmata; e
si inserisce una clausola che preveda la nullità
automatica dei contratti integrativi ove
sforassero i tetti di spesa, annullando così
ogni funzione della contrattazione integrativa.
- Sanità:
poche settimane fa il Governo ha varato un
decreto di "Razionalizzazione delle spese
nel settore Sanità", con il quale si
tagliano decine di migliaia di posti letto, e
altrettanti lavoratori, e si obbligano le Aziende
ospedaliere al pareggio di bilancio.
- Aumento delle spese per
il Ministero della difesa
(esercito e servizi segreti) e tagli agli altri
Ministeri.
- Demolizione della scuola
pubblica: eliminazione delle supplenze fino a 30
giorni con espulsione dei supplenti, aumento
dell'orario di lavoro, delega al governo per
eliminare gli organi collegiali.
Il governo, contro la stessa Costituzione, vuol
favorire in ogni modo le scuole private, mettere
una parte della scuola pubblica al servizio dei
padroni e della Confindustria e lasciare
nell'abbandono le scuole frequentate dai figli
dei lavoratori e della parte povera della
popolazione.
- Proroga per 6 mesi
della detrazione del 36% e dell'Iva al 10%
ristrutturazioni edilizie, detraibilità dell'iva
sull'acquisto di auto, abolizione dell'Invim a
partire dal 2002 (invece che dal 2003) e della
tassa sulle insegne.
cobasalfaromeo,
5-10--01
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