Scusate se insisto, ma
esiste un solo motivo oggi per cui vale la pena di
protestare: l'esistenza della NATO. Tutto il resto va di conseguenza. Buona lettura e buone vacanze
Lo scudo
dell'Alleanza DI
-F.VIELMINI Anche se la riunione dei ministri della difesa della Nato, in programma a Napoli il 26-27 settembre, viene diplomaticamente definita "informale", la sua agenda è in realtà più concreta e importante di quella dello stesso G8 svoltosi al Palazzo Ducale di Genova: al tavolo del Palazzo Reale di Napoli, il segretario Usa alla difesa, Donald H. Rumsfeld, cercherà infatti di ottenere dagli alleati ulteriori tangibili impegni all'applicazione del "nuovo concetto strategico" dell'Alleanza e, in particolare, al progetto dello "scudo spaziale" che gli Usa considerano una estensione di tale concetto. Temi piuttosto importanti, che non dovrebbero essere sommeersi da una discussione quasi esclusivamente incentrata sulle questioni dell'"ordine pubblico". Il "nuovo concetto strategico"La "nuova
Nato" è frutto di un'operazione di ingegneria
genetica, effettuata sul tavolo pentagonale attorno al
quale si sedettero i capi di stato e di governo (per
l'Italia Massimo D'Alema) dei 19 paesi membri, convenuti
al summit svoltosi a Washington il 24-25 aprile 1999,
mentre oltre mille aerei della Nato esercitavano il
"diritto di ingerenza umanitaria" sganciando su
Serbia e Kosovo decine di migliaia di bombe e missili. Extra large, verso EstContemporaneamente,
il summit di Washington ha deciso che "la porta
dell'adesione di nuovi membri alla Nato resta
aperta" (Membership Action Plan,
24/4/1999), dando via libera - dopo
l'adesione di Polonia, Repubblica ceca e Ungheria -
all'ulteriore, pericolosa espansione della Nato verso
est. La Nato quindi non solo interviene ma si estende
"fuori area", inglobando paesi un tempo facenti
parte del Patto di Varsavia. In tal modo gli Stati uniti
si sono assicurati una serie di strumenti militari ed
economici, e quindi politici, per tenere questi paesi in
posizione gregaria all'interno della Nato alle dirette
dipendenze di Washington. A che cosa serve lo "Scudo"Nello stesso
disegno rientra il progetto dello "scudo
spaziale", visto da Washington come ulteriore,
potente strumento per dominare non solo sul piano
militare ma su quello complessivo, in primo luogo nei
settori dell'economia e dell'informazione a scapito degli
stessi alleati. La "capacità di dominare lo
spazio", di cui parla lo Us
Space Command, riguarda infatti la
sfera non solo militare ma anche civile. Lo conferma il
fatto che, tra i programmi statunitensi per il
"controllo dello spazio", vi è quello di poter
"danneggiare o distruggere satelliti di altri, sia
nazionali che commerciali" (Airforce,
febbraio 2000) se si sospetta che essi possano essere
usati per raccogliere informazioni contro la sicurezza
statunitense. In altre parole:
si pensa che basti la mobilitazione del Social Forum per
dire che, dopo tutto, qualche reazione c'è stata? Oppure
si tratta di mettere in campo ben altre forze di
quell'"Italia reale", che le vicende degli
ultimi decenni hanno sempre più disgregato ma non
eliminato? Certo i nodi da sciogliere sono complessi: non
sarà facile, per esempio, per i Ds (se mai volessero)
opporsi a quella Nato che i loro stessi dirigenti hanno
contribuito a potenziare e legittimareù. Così come i
sindacati troveranno non poche difficoltà nell'opporsi
alla partecipazione italiana al folle e costoso progetto
dello "scudo spaziale" senza prendere posizione
contro il complesso militare industriale italiano. |