ATTENZIONE: NON ABUSIAMO DELL'USO DEI CELLULARI

di angela mamma

scegliamo apparecchi e sistemi di comunicazione che producono emissioni più basse possibile.
Sentite cosa ci raccomanda Fiorenzo Marinelli, biologo del CNR di Bologna:
"Il telefono cellulare è una radio di emergenza. Preziosa appunto in caso di emergenza, non deve essere usato per la normale comunicazione: basta riflettere su un dato: il telefono emette fino a 80 V/m durante una conversazione e la legge dice che radiazioni maggiori di 6 V/m (dalle antenne) possono fare male. Contemporaneamente le compagnie di assicurazione non stipulano polizze per i danni da radiazione del cellulare. Perché? Attualmente i dati provenienti da 5 pubblicazioni sui danni provocati dalle alte frequenze consigliano esposizioni massime di 0,6 V/m".
Interviene con alcuni suggerimenti anche Elio Antonucci, moderatore del forum elettrosmog e curatore del sito
www.elettrosmog.com:  "indicare nel manuale delle istruzioni da consegnare al consumatore unitamente al cellulare la dicitura "si sconsiglia l'uso ai minori di 16 anni" e individuare zone "no elettrosmog", soprattutto in difesa dei bambini, nei luoghi pubblici (supermercati, autobus, treni ecc.).
Ribadisce anche Angela Donati curatrice del sito
http://alberinonantenne.interfree.it : per proteggere chi subisce "l'elettrosmog passivo" sarebbe interessante iniziare a creare zone di divieto all'uso dei cellulari sugli autobus e sui treni, come suggerito da Elio e come già messo in pratica in Olanda. Rivolgiamo questo ennesimo appello alle associazioni che, come la Federconsumatori, da quanto dichiarato su Il Resto del Carlino, propongono "adesivi sui cellulari o di accludere volantini nelle confezioni per dissuadere i consumatori dall'abuso del telefono portatile". Consigli validi sì, quelli che chiedono da anni anche i comitati, ma da mettere in pratica!!!

In Sudtirolo alcuni comuni rifiutano di rilasciare concessioni se la zona è sufficientemente servita specificando che il grado di copertura del segnale radiomobile compatibile con l'interesse pubblico esclude la trasmissione di immagini o altro connesso a soli interessi commerciali. In Danimarca i sindaci di importanti città hanno fatto scelte a carattere preventivo sanitario, decidendo di bloccare l'installazione delle antenne per l'Umts finchè non sarà certo che sono innocue.
In questo modo si applica il principio di precauzione finora solo decantato, contribuendo, tra l'altro, a stimolare la ricerca, indirizzandola verso l'individuazione di migliori tecnologie, meno invasive e mettendo il consumatore (fruitore attivo e passivo) in grado di effettuare scelte che possano cautelare anche la salute.


E' in programma a Bologna l'organizzazione di un progetto informativo a largo respiro, allargato a tutti, dai cittadini ai cittadini. Permetterà di fare arrivare le informazioni alla gente che finora legge il giornale e guarda la TV. Notizie collegate al mondo ambientale fornite e discusse insieme per cercare di rimettere in sesto un percorso educativo ...... dimenticato o perlomeno perso nel non rispetto di regole di convivenza anche elementari. Consumatori più critici con una maggiore attenzione pratica per la conservazione dei "beni comuni".
Chiunque fosse interessato a contribuire, ogni apporto è graditissimo, può mettersi in contatto con Elio Antonuci (
elio@elio.org ) e con Angela Donati (angela.mamma@libero.it ) anche fin da questa fase iniziale della proposta.
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"I Portatili sono pericolosi
Mezzo miliardo di persone è esposto al rischio cancro"

Da Il Resto del Carlino del 29/12/2000
di Elena Comelli

Milano - Il primo segnale di disagio arrivò nel '93 dalla Florida: David Perlmutter, un noto neurologo, denunciò in un'intervista a Larry King sulla Cnn il caso di una sua paziente che stava morendo di un tumore al cervello localizzato esattamente nel punto in cui le onde elettromagnetiche del suo cellulare le avevano martellato il cranio per anni.
Da allora ad oggi, studi e pareri di esperti si sono susseguiti senza provare inequivocabilmente l'esistenza di un nesso certo fra l'uso del telefonino e un qualsiasi danno alla salute. Ma George Carlo c'è andato vicino. Il professor Carlo è membro dell'American College of Epidemiology e presidente della principale società di ricerca sulla sanità americana. E' stato per sette anni presidente di Wireless Technology Research, un gruppo di studio finanziato dall'industria dei cellulari per indagare sui possibili effetti nocivi dei telefonini.

Professor Carlo, è vero che chi usa molto il telefonino rischia il cancro?
"Quel che abbiamo sono tanti pezzi di un grande puzzle. Prima di ottenere il quadro finale ci vorranno diversi anni, ma fin d'ora mettendo assieme i primi pezzi cominciamo a vedere un'immagine che suggerisce un legame tra i cellulari e i tumori al cervello".
Non ci si aspetterebbe un responso così grave da una ricerca finanziata dall'industria dei cellulari ........
"E' proprio questo il fatto: se lo dice Wtr, che ha ricevuto 25 milioni di dollari dalle aziende produttrici, vuol dire che il rischio esiste davvero. Bisogna rendersi conto che orami mezzo miliardo di persone, di cui cento milioni di americani, sono esposti a questo pericolo".
Eppure la sua ricerca non ci dice nulla di definitivo.
"E' vero. Ma ci dice abbastanza da rendere impossibile l'affermazione che i telefonini siano sicuri".
Perché?
"I risultati più interessanti della nostra ricerca mettono in luce la possibilità di danni genetici ai globuli bianchi".
Ci sono altre ricerche che suggeriscono un rischio di cancro?
"Un team dell'università di Nottingham ha dimostrato che le larve esposte alle radiazioni dei telefonini crescono più in fretta, a causa di un'accelerazione nel processo di divisione e riproduzione delle cellule. Michael Repacholi dell'università di Adelaide ha esposto per 18 mesi dei topi alle stesse radiazioni e ha scoperto lo sviluppo di linfomi a un tasso doppio rispetto al normale".
Ma questi sono tutti esperimenti risultati non ripetibili .....
"E' vero. Finora non siamo riusciti a riprodurre in altri laboratori nessuno di questi esperimenti. Nemmeno i nostri. E' troppo presto per considerarli prove certe. Ma è anche troppo presto per considerarli falliti. E nel frattempo i governi cosa fanno? Aspettano di scoprire fra dieci anni che il rischio c'era davvero?".
Negli Usa è già obbligatorio includere nelle istruzioni dei telefonini il livello di radiazioni emesse.
"E' un passo avanti. Ma perché non scriverlo all'esterno della confezione? Perché chiudere quest'informazione dentro la scatola? Circa il 60 per cento delle radiazioni emesse penetrano nella testa dell'utente fino a 3-4 centimetri dentro il cervello. Perché non dovremmo venire a sapere a prima vista a che cosa ci esponiamo?".

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Negli Usa è guerra ai cellulari

Da Il Resto del Carlino del 29/12/2000
di Simone Boldi

Il caso - Gli americani affetti da tumore al cervello attaccano le compagnie: "Ci hanno fatto ammalare i telefonini"
Il celebre avvocato americano Peter G. Angelos vuole dare di nuovo l'assalto alle grandi multinazionali. A quelle del tabacco è riuscito a strappare risarcimenti miliardari. Con una parte del suo onorario si è acquistato una squadra di baseball
La causa è in mano al celebre Angelos: ha già vinto la "battaglia del fumo" ottenendo un risarcimento record

Se vincerà le ricchissime cause che sta per scatenare sulle aziende di telefonia mobile, investirà i guadagni nel rafforzamento della sua squadra di baseball, i Baltimora Orioles. Lui è Peter G. Angelos, avvocato americano reduce dal lucroso successo (ha spuntato risarcimenti per 4,2 miliardi di dollari!) nei processi vinti contro le industrie del tabacco del Maryland per conto di alcuni tabagisti ammalati di cancro. Buona parte dell'onorario, 1 miliardo di bigliettoni, gli è servita per acquistare la squadra di baseball della sua città. Ora il battagliero avvocato ci riprova, e stavolta la sfida è ancora più ardua: "nemici" di turno sono i colossi dei telefonini, messi sotto accusa da un gruppo di utenti americani affetti da tumore al cervello, a loro dire provocato dall'uso dei radiomobili.
Nel mirino di Angelos l'inglese Vodafone e l'americana Bell Atlantic, giganti della telecomunicazione che in joint venture hanno dato vita a Verizon Wireless, la più grande compagnia di telefonini in America, forte di 26 milioni di clienti.
Le cause patrocinate da Angelos rappresentano il più formidabile attacco mai sferrato all'industria della telefonia mobile. Vodafone, la maggiore compagnia mondiale del settore, dovrà fronteggiare una decina di richieste di risarcimento, potenzialmente per miliardi di dollari. Le prime due cause verranno avviate a marzo, le restanti setto-otto entro un anno. Le azioni legali saranno promosse in California, Kentucky e Maryland. In ognuna lo staff di Angelos citerà in giudizio un'industria produttrice di telefonini, un gestore e una compagnia locale.
Secono John A. Pica, giovane braccio destro di Angelos, Verizon Wireless sarà citata in quasi tutte le cause: "Se le industrie erano a conoscenza dei pericoli derivanti dalle radiazioni, allora devono essere duramente punite per quanto hanno causato alla collettività e per i miliardi accumulati sulla pelle altrui". Tra le presunte vittime un neurologo del Maryland, che ad agosto ha chiesto 800 milioni di dollari (quasi 2000 miliardi di lire) alla Motorola e ad altre otto industrie di telecomunicazioni. Le cause di risarcimento danni potrebbero avere effetti dirompenti sull'intera industria telefonica mondiale: stando ad alcune previsioni, i processi americani apriranno la strada a analoghe azioni in Europa e nel mondo. Angelos chiederà al giudice di rifondere non solo le sofferenze fisiche dei malati, ma anche i mancati guadagni delle vittime causati dal tumore. Il legale proverà a far ammettere alle udienze anche i familiari di utenti che a suo dire sono stati uccisi dalle radiazioni dei portatili.
Finora le compagnie telefoniche sono riuscite a respingere accuse tanto pesanti. La Vodafone ricorda che l'ultimo rapporto inglese in materia attribuisce un chiaro certificato di salubrità ai cellulari: " Ma il legame tra portatili e tumori cerebrali - spiega un portavoce dell'industria - è qualcosa che non potremo confutare in mancanza di ulteriori, approfonditi studi".
Recentemente in Gran Bretagna una commissione di esperti ha concluso che i rischi per la salute non sono provati, ma non si possono neppure escludere. Il governo di Londra il mese scorso ha annunciato un maxi finanziamento per studi più approfonditi e sta pensando di accompagnare confezioni e "gusci" dei cellulari con scritte tipo "usare con cautela, può far male alla salute".
Negli Usa uno studio pubblicato in questo mese è arrivato alle stesse conclusioni degli scienziati inglesi. Lo studio americano è stato in parte finanziato dalle industrie telefoniche, che in questo campo hanno destinato alla ricerca 28 milioni di dollari.

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L'Italia è ferma all'elettrosmog
La Federconsumatori: "Pensiamo soltanto ad antenne e ripetitori. Mettiamo anche noi avvisi di pericolo".
di Simone Boldi

Italia anno zero. Almeno finora, dalle nostre parti non si ha notizia di cause o rivalse legali intentate contro compagnie o industrie telefoniche da parte di persone affette da tumore, che a torto o a ragione attribuiscono all'uso "non informato" del cellulare la causa dei loro (gravi) mali. Lo confermano alla Federconsumatori, ............ Devo dire però che dall'opinione pubblica italiana è molto più sentito il problema delle antenne e dei ripetitori dell'alta tensione che spuntano su tetti e terrazze dei condomini. Ma da qualche tempo sono in aumento le persone che chiamano per chiederci consigli sui telefonini e i possibili danni delle radiazioni. ........"......................................................
Rosario Tresiletti si dice favorevole all'adozione in Italia di quanto stanno studiando in Gran Bretagna, ovvero apporre adesivi sui cellulari o accludere volantini nelle confezioni per dissuadere i consumatori dall'abuso del telefono portatile: "I consigli sono sempre utili, come quello di portare il cellulare nelle tasche lontane dal cuore, in quanto gli impulsi interferirebbero con il battito cardiaco. Preferirei però che fosse possibile intervenire sull'aspetto tecnico del problema, ad esempio migliorare la schermatura degli apparecchi. Per sollecitare e adottare provvedimenti concreti, insomma, c'è assoluto bisogno di informazioni tecnico-scientifiche adeguate e attendibili. L'allarmismo fine a se stesso non serve".

 

 

 

 

 

 

 

 

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