LETTERA di Paolo Residori
redattore dell'Espresso
Subito dopo la strage alla
scuola di Beslan ho scritto questa lettera
pensando di lanciarla in internet da qualche parte, ma
poi non l'ho fatto.
Non ho aderito alla fiaccolata svoltasi a Roma per i
bambini di Beslan
perché condanno un simile atto di barbarie e di
inciviltà, per non dare la
mia voce a chi governa e governerà nascondendo dietro
una candela la sua
ipocrisia e immoralità.
Ho lavato in lavatrice la bandiera della pace che
era ormai sbiadita dal
sole dell'estate e ho deciso di comprarne una nuova da
riappendere al
balcone di casa. Perché quel simbolo non vale solo per
l'Iraq, ma per tutte
le guerre nascoste fatte con le armi e quelle fatte senza
armi, ma con mezzi
a volte più determinanti.
Ma vorrei ricordare tutti bambini dell¹Africa, del Sud
America e dell'Asia
che tutti i giorni muoiono in nome degli interessi dei
grandi e per grandi
intendo gli adulti, gli adulti che governano gli stati di
tutto il mondo e
che dei bambini diventano oggetti se intralciano o se
servono ai loro
interessi economici e di potere che siano essi bianchi,
neri o gialli.
Quale differenza tra un bimbo palestinese e uno
israeliano, nord coreano e
sud coreano, tra baby killer americano o il bambino
soldato della Sierra
Leone. Educhiamoli alla violenza e alla sopraffazione e
avremo le future
guerre a garanzia della futura economia.
A garanzia delle multinazionali di tutto il mondo.
Non ci sono diritti umani protetti da organizzazioni
mondiali che
rappresentano i governi del mondo che a loro volta sono
gli artefici della
catastrofica situazione attuale.
Terrorismo è quello di Bin Laden, terrorismo è quello
di Bush, di Putin, del
governo cinese e quello nord coreano, terrorismo è la
sopraffazione del tuo
vicino di casa.
Gli Stati Uniti non sono mai stati processati per
Hiroshima e Nagasaki o per
le atrocità commesse in Vietnam o per il possesso
dell'atomica, come se sia
legittimo che qualcuno la possa avere e qualcuno no. La
Russia non è stata
processata per l'invasione della Cecoslovacchia,
dell'Afghanistan o della
Cecenia. Pinochet è ancora libero di proclamarsi
innocente. Alcuni militari
argentini possono girare liberamente nonostante abbiano
ucciso e torturato.
Fidel Castro può ancora non proclamare libere elezioni.
La Cina può invadere
il Tibet senza conseguenze, Israele può requisire la
terra ai contadini
palestinesi o farci passare in mezzo un muro.
Tutti terrorismi di stato.
Senza considerare il perché si dovrebbe avere fiducia
verso i nostri governi
incapaci di far rispettare le regole sociali primarie
sulla impossibilità di
fabbricare e vendere armi, di fare lavorare i bambini, di
truccare appalti,
di incendiare boschi, di truffare i risparmiatori ecc.
ecc. fino al passare
impunemente con il semaforo rosso. Non si tratta di fare
un grande
calderone, è che ormai tutte le indecenze di questa
cosiddetta civiltà
sembrano essere collegate da una immoralità diffusa
dedita soltanto al
profitto e ad aumentare il divario tra chi ha e chi
non ha, spingendo le
classi più deboli in una situazione senza ritorno che
non può portare ad
altro se non ad uno scontro inevitabile ed a una
emigrazione di massa dalle
zone più povere del pianeta con le relative conseguenze.
Vorrei sapere a questo punto quanti sono gli stati
canaglia?
Il tutto perché la ragione di stato (che è
"ragione" personale dei singoli
governati, anche se sovranamente eletti dal popolo) vale
più della ragione
dell'uomo.
A questo punto vorrei vedere Bin Laden, Bush, Putin sulla
stessa forca e
accendere una candela tutti i giorni.
Non è detto che non lo faccia.
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