Il virus può sempre rivitalizzarsi

ONOREVOLE FINI

non credevo che anche in politica fosse così

di luigi melilli

Una volta – tanti anni fa – fui colpito dall’erpes zoster, che però riuscii, con l’aiuto d’un medico attento, a debellare.

Mi disse, però quel medico, che i virus non riusciamo ad ucciderli, ma solo a svirulentari, a schiacciarli a renderli innocui. A volte però si rivirulentanol a distanza di tempo.

Non ci credei e invece mi accadde.

Onorevole Fini, quante volte, nel mio minimo ho scritto che preferirei lei a Berlusconi?

La sentivo più democratico di lui e non a parole, nelle quali è bravissimo, ma nel concreto dell’azione politica.

Ho letto appena il titolo, giusto l’altro ieri, e volli fermarmi, perché già deluso da esso.

Vi si diceva che, secondo una sua dichiarazione, bisognava stare attenti a coloro che protestano, e non certo per vedere se qualche ragione la hanno, bensì per reprimerne i moti.

Come fu in medicina per me ora capita a lei: il virus fascista rinasce e si mostra superbo, non temendo gli strali della democrazia, ormai quasi evirata del governo che vicepresiede.

Lo sa onorevole Fini cosa mi ha fatto tornare alla mente con terrore? No? Beh, è chiaro, come potrebbe? Io stesso mi quasi vergogno di aver avuto un’allucinazione del genere, e tuttavia bisogna  che glielo dica a che e a chi pensavo: Lo ricorda lei quel bolognese che si chiamava Venedico Caccianimici, che condusse la Ghisola bella a far la voglia del marchese?

Si legge in seguito una terzina che se applicabile sarebbe disperante, anche e soprattutto per la casa delle libertà. Vi si legge:

  E non pur io qui piango bolognese;

anzi n’è questo luogo tanto pieno

       che tante lingue non son ora apprese

a dicer sipa tra Savena e Reno.

Ma è possibile che oggi siano tanti a rimpiangere l’inferno fascista? Io voglio credere che neppure lei lo voglia, e neppure – che dire? – il podalicoo pedonico-padanico Umberto Bossi.

Per ogni buon conto faccio gli scongiuri.Sì. anche quelli meno graditi a chi ama l’etichetta, sì, lei mi ha capito benissimo, perché nessuno meglio di lei sa a chi dire come un vecchio parroco di Poggio Mirteto gridò ad uno che si grattava quando vedeva passare un prete, “Ma grattati dove vuoi, tanto sei tutto un coglione”.

Non lo dico per lei Onorevole Fini, non mi permetterei ami.Lo dico per quanti si limitano a questi scongiuri e non fanno altro.

Mèle dirò, con il Da Celano: “Gere cura nostri finis”, perché sarebbe come cadere dalla padella nella brace, dato che il verso è contenuto nella vecchia e negletta “Dies irae” che ora cantano quasi esclusivamente i seguaci di Lefebvre… gloriosamente riabilitando pare.

Ma su, non facciamo scherzi” Non facciamo che il vecchio ritorni!

Da bolognese sia, come la maggior parte dei bolognesi un po’… Prodi!

 

Rieti, lunedì 20 settembre 2004

 

 

 

 

 

 

 

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