LAVORATORI ! UNITEVI PER UN AUTUNNO DI LOTTA SENZA PRECEDENTI !

oggi i numeri contano piu' della dignita' umana

inviata da patrizio paolinelli - di alessandro ambrosin.

Cosa è il capitalismo?
Sistema economico-sociale la cui caratteristica principale risiede nella proprietà privata dei mezzi di produzione e nella conseguente separazione tra capitale e lavoro.

Cosa è il Liberismo?
Dottrina economica che propugna un sistema economico basato sulla libera concorrenza e che limita perciò la funzione dello stato e tende a rimuovere gli ostacoli che impediscano il funzionamento del sistema stesso.

Cosa è il Liberalismo
Dottrina economico e politica favorevole alle istituzioni in grado di garantire la libertà individuale.
Il liberalismo non è soltanto una professione di fede nei confronti della produzione e degli scambi, ma è anche una riflessione sui diritti generali degli individui nella società.
Da un punto di vista economico, il liberalismo predica il libero gioco dei meccanismi di mercato e il non intervento dello stato nell'attività economica.


Cosa è il Libertarismo:
nel linguaggio politico contemporaneo, indica ogni fautore intransigente di una libertà pressochè senza limiti e prossima all'anarchia. Viceversa assai spesso nella pubblicistica del secolo scorso con libertario si voleva individuare qualsiasi sostenitore dei principi di libertà demoratico-parlamentare. Sin. Liberal-progressista.


Cosa è la Flessibilità:
per un impresa rendere flessibile la propria mano d'opera significa poterne adeguare l'utilizzo alle variazioni del livello di attività.
Per alcuni la flessibilità rappresenta la possibilità di licenziare senza problemi (flessibilità esterna) mentre per gli altri il termine esprime la polivalenza dei lavoratori in termini di compiti ai quali ciascuno può essere assegnato, la gestione individualizzata dei salari e la possibilità di variare la durata del lavoro in funzione dei periodi di punta(flessibilità interna) In ogni caso
se il lavoro è flessibile, smette di essere considerato un costo fisso per diventare un costo variabile.

Quale futuro ci aspetta?

Con la quasi definitiva sepoltura del sistema economico detto "capitalismo di stato", l'unico credo economico-sociale rimanente, potrà finalmente attuare completamente le teorie del sistema liberista; quindi i capitalisti potranno diventare finalmente liberali liberisti libertari. Hanno piena e assoluta libertà di cercare qualsiasi forma immaginabile, al fine di generar profitto.
Il fine, cioè il profitto, giustificherà i mezzi(Qualsiasi essi siano).

Perché diminuirà il costo del lavoro e coseguentemente aumenteranno i profitti?
E' una conseguenza della globalizzazione sia in senso materiale che psicologico. E' già in atto una forte transumanza di intere popolazioni, che pare inarrestabile, questo fenomeno inevitabilmente porterà lavoratori in cerca di lavoro nei paesi ricchi, i quali andranno ad ingrossare le file di chi è in cerca di lavoro negli stessi paesi ricchi, se a questo fenomeno associamo leggi che facilitano o faciliteranno, nei paesi occidentali l'uscita dal mondo del lavoro, e inevitabile una crescita della domanda e relativo abbassamento delle retribuzioni, cioè, il padrone potrà scegliere manodopera scegliendo tra chi si offrirà a minor costo. Tutto questo è manna dal cielo per i capitalisti, aggiungiamo anche una continua meccanizzazione dei cicli produttivi con relativo abbassamento dell'apporto umano; ecco spiegato il possibile abbassamento del costo del lavoro.

Cosa succederà nel breve?

In Italia oggi abbiamo al governo persone e tecnici che hanno sempre professato il credo liberista, in alcune regioni già sono in atto norme per deregolamentare l'apporto dello stato a favore dei privati. Gli
obbiettivi ovviamente saranno: La scuola, la sanità pubblica, il mondo del lavoro e la previdenza sociale. Tutto ciò ovviamente ha il plauso dei capitalisti italiani. Lo stato quindi dovrà fare cosi come stà già facendo un notevole passo indietro, passando la mano ai privati e ai loro capitali.

Cosa rimarrà

Al popolo dei pezzenti rimarrà solo di vendere la propria forza lavoro, perché checché se ne dica, non ci sarà posto per tutti, i più fortunati, coloro cioè che hanno avuto la possibilità di studiare sino ai livelli superiori, sarà concesso un potere contrattuale che potrà consentirgli un miglior salario, gli altri, dovranno concorrere fra disgraziati sempre in numero maggiore a trovare un lavoro ed un salario che possa dargli la possibilità di sopravvivere decentemente. Questa sarà la cosa più difficile; avere un salario che possa permettere di vivere decentemente.
I sindacati via via si stanno adeguando alle necessità del capital- liberista, tutte le conquiste degli anni passati vanno a scomparire a favore delle necessità produttive.
Non ce' più orario di lavoro fisso, retribuzione fissa e garantita, oltre che al posto di lavoro. Queste sono le priorità del capitale, con queste nuove regole stiamo imparando a convivere; la chiamano
"flessibilità".
Sembra un cammino oramai irreversibile, non sembra possa esservi forza in grado di fermare la marcia trionfale DI QUESTO SISTEMA ECONOMICO, non sembra esservi alternative ,sembrerebbe che per quelli come noi che aspirano ad una società più giusta e uguale siano giunti alla resa definitiva, ma così non è.

 

 

 

 

 

 

 

 

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