La domanda è molto
secca ma non altrettanto secca può essere la
risposta. Occorre valutare più di una
situazione, innanzi tutto è ovvio condannare il
terrorismo da qualunque parte provenga e quali
che siano le motivazioni, come è altrettanto
ovvio che una reazione all'attacco dell'America
è inevitabile e giusta, ma quello che più ci si
deve domandare è come e perchè, da parte dei
terroristi si sia arrivati a tale atroce
decisione, come sia possibile non ad una sola
mente, il che di per sè sarebbe spiegabile, ma a
così tante menti, arrivare ad appoggiare una
tale forma di ribellione. Occorre capire cosa ha
portato nel tempo tanto odio, quali sono le
ragioni più profonde che in ognuno di quegli
uomini ha permesso di superare ogni forma di
umanità nell'azione compiuta.
Per quanto si possa
essere contrari ad un certo tipo di società o di
politica, l'avversione che ne scaturisce deve
avere radici di una tale profondità che non
siamo neanche in grado di immaginare e possono
scaturire oltre che da tanta ignoranza anche da
tanta disperazione, tanta fame, tanto senso di
umiliazione, tanto degrado morale e fisico da
annebbiare la mente e cercare in una qualsiasi
ragione, religiosa o meno, la spinta ad atti di
questa natura.
L'imperialismo
americano e con esso qualsiasi altra forma di
potenza ha badato, spesso, ad interessi più
immediati e più risolvibili, trascurando le
necessità primarie di molti paesi e dei loro
popoli, considerando con leggerezza le reazioni
che da questa mancanza ne derivavano,
sottovalutandole e ridimensionandole, vuoi per
necessità, vuoi per opportuni disegni
governativi, vuoi per l'euforia di un potere che
non temeva ostacoli.
L'esasperazione si crea
da conflitti materiali e morali a cui non si
riesce più a far fronte e quando evolve, guidata
da menti allucinate dalla voglia di altrettanto
potere che sfruttano l'ignoranza e la debolezza
di chi li circonda, può non aver limiti, e così
è stato!
Ed è l'euforia di quel
potere che non temeva ostacoli che è stata
colpita, è la superficialità che deriva da un
senso di onnipotenza che è stata debellata
superando ogni limite. Aver messo in ginocchio la
più grande potenza del mondo può veramente
ubriacare!
Aver superato ogni
barriera di sicurezza nel paese in cui le
security hanno fatto la storia può veramente
ubriacare, tanto più se a riuscirci sono Stati
(e non un solo uomo!) che vivono spesso in
situazioni di estrema precarietà!
Forse non si è cercato
abbastanza il dialogo, forse non si è capito
abbastanza il disagio, forse occorre fare molto
di più per conciliare le nostre vite con quelle
del resto del mondo, e occorre farlo subito.
Occorre guardare, tutti,di più nell'orto del
vicino ed entrare nella convinzione che siamo,
tutti, indispensabili gli uni agli altri e che
non esistono potenze al mondo che riusciranno mai
a soffocare
la
disperazione dei più deboli, prima o poi si
ribelleranno e puniranno le nostre disattenzioni
e i nostri egoismi., trovandoci impreparati e
alla fine ancora più deboli di chi ci ha
colpiti.
silvana
REDAZIONE
NAMIR -
siamo completamente d'accordo con quanto
intelligentemente esponi - eppure si sta facendo
una guerra - e allora bisogna porsi altri perche'
piu' grandi di quelli legati all'attentato.
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