ARCI Comitato
Provinciale di Brescia
Brescia,
11.09.2001
Mentre in televisione
scorrono le immagini dellattentato alle
Torri Gemelle e al Pentagono, è impossibile non
provare un sentimento di raccapriccio e di
sgomento.
Non ci sono parole
adeguate per esprimere condanna per un atto tanto
incivile da mettere in discussione le basi e i
valori stessi della nostra convivenza. Non è
dato a nessuno ergersi a giudice della vita e
della morte di chicchessia, così come non esiste
alcun ideale o fede religiosa, che possa
giustificare un atto di barbarie come quello
perpetrato ai danni della popolazione di New York
e di Washington.
Tuttavia al lutto e a
questi morti occorre dare una risposta. Occorre
impegnarsi, tutti, per far crescere una cultura
di pace e di giustizia.
Oggi, di fronte a tanto
dolore e a tanta devastazione. è fin troppo
facile lasciarsi andare alla tentazione dellocchio
per occhio, alla richiesta
di violenza come risposta ad una cieca e inumana
violenza. Così facendo, non solo ci metteremmo
allo stesso livello di questi assassini, ma
finiremmo per entrare in una spirale senza uscita
che, anziché risolverli, aggraverebbe i tanti e
drammatici problemi del nostro pianeta.
Questi morti ci
chiedono un atto di riflessione e non una
vendetta.
Purtroppo la storia ci
insegna che ad ogni eccidio segue un altro
eccidio, e allora fino a quando dovremo
registrare questa contabilità di morte?
Nel momento in cui
sentiamo il bisogno di condividere il lutto per
le vittime di questo barbaro attentato, speriamo
che esso non porti ad innalzare nuovi muri e
nuove barriere che impediscano alle persone di
parlarsi, di dialogare, di convivere
pacificamente.
Non vogliamo che di
fronte alle macerie di New York e di Washington
si arrenda anche questa speranza.
Il
Presidente
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della vostra comunicazione.
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