il dibattito sul futuro dell'Occidente si riduce a questo: essere atlantici
e atlantisti e non pacifici e pacifisti.
PER QUESTO BISOGNA STARE DALLA PARTE GIUSTA QUELLA DI ISRAELE UNICA
DEMOCRAZIA MEDIORIENTALE TRA TIRANNI arabi BEDUINI E DA QUELLA DEGLI USA
COLONNA ATLANTICA DELL'OCCIDENTE. GLI ALTRI SONO TERRORISTI, COMUNISTI O
FANATICI RELIGIOSI DI MERDA.


Dimitri Buffa

REDAZIONE NAMIR - non crediamo affatto che i Talibani siano comunisti - anzi - comunque non e' questo il problema - noi possiamo condividere lo sfogo ma non possiamo condividere il linguaggio espresso in queste righe.In questo momento il problema enorme di scatenare razzismo contro gli ARABI e' una pura realta'. Noi sappiamo da tempo che esistono persone buone e persone cattive e le seconde non si distinguono semplicemente per la loro appartenenza ad un tipo di religione - di pelle - o di nazione - L'ODIO E' sicuramente piu' subdolo e non si identifica esteticamente.

Cara redazione di namir e cari amici, anch'io sono in preda ad una inconsapevolezza
di ciò che al mondo sta capitando.
Noi siamo cresciuti in una società dove criticare o ammirare il grande USA
era regola, ma in ogni caso noi sapevamo che era invincibile nella sua
potenza e sicurezza, sapevamo che nonostante la sua mentalità consumistica,
la sua prepotenza a livello economico, le sue bugie, la sua finta
perfezione, era forte e sicuro, un muro non abbattibile. Ora con il cuore in
confusione abbiamo assistito alla caduta di un mito che non buono, non
cattivo, non avrebbe mai fatto pensare di essere così indifeso, così
vulnerabile e onestamente non penso che uno scudo stile guerre stellari lo
avrebbe salvato.
C'è chi è felice per questo, chi pensa che finalmente il gigante USA
abbasserà la testa, chi urla disperato per la caduta della borsa e chi pensa
ormai di essere un abitante di una colonia americana prossima alla guerra,
ma io sono triste soprattutto perché, quei bastardi terroristi, non hanno
tenuto conto della moltitudine di gente morta innocentemente, delle persone
che si sveglieranno un giorno senza il loro caro a fianco per colpa di una
tale tragedia . Perché? Qualcuno sa dirmi il perché di questo modo sbagliato
di protestare le proprie idee? Perché la violenza?
Vi saluto cari amici, con la fiducia che in questo mondo persone come voi
sapranno testimoniare i propri sentimenti con il cuore e la testa e non con
la la pazzia e la paura.

Emanuele

REDAZIONE NAMIR - ci uniamo al tuo dolore sensibile - e anche noi ci uniamo ad una protesta CONTRO QUALSIASI TIPO DIVIOLENZA - da quella razzista a quella dei terroristi - da quella in PALESTINA a quella attuata contro l'AFRICA -

NOI SIAMO CONTRO !

Questi attacchi terroristici sono gravi atrocità. Per proporzioni, forse non raggiungono il livello di molte altre, ad esempio, i bombardamenti di Clinton in Sudan senza un pretesto credibile, che hanno distrutto metà delle scorte farmaceutiche del paese, uccidendo un numero sconosciuto di persone (nessuno sa quante, perché gli USA hanno bloccato un’inchiesta delle Nazioni Unite e a nessuno interessa portarla avanti). Per non parlare di casi ancora peggiori, che tornano facilmente alla memoria. Ma che questo sia un crimine orrendo è fuori da ogni dubbio. Le vittime principali, come al solito, sono lavoratori: addetti alle pulizie, segretari, vigili del fuoco, ecc. È probabile che questo evento colpirà in modo devastante i palestinesi ed altri popoli poveri ed oppressi. È altresì probabile che porterà a severi controlli di sicurezza, con molte ramificazioni possibili per mettere a repentaglio le libertà civili e l’autodeterminazione interna.

Gli eventi rivelano drammaticamente la stupidità del progetto di "difesa missilistica". Com’è evidente da sempre, e com’è stato rilevato a più riprese dagli analisti strategici, se qualcuno vuole causare danni ingenti negli USA, anche usando armi per la distruzione di massa, è assai improbabile che questo qualcuno intraprenda un attacco missilistico, visto che in questo modo si guadagnerebbe una distruzione immediata. Ci sono innumerevoli modi più semplici che sono praticamente inarrestabili. Ma gli eventi di oggi, molto probabilmente, saranno sfruttati per incrementare le pressioni per lo sviluppo e l’attuazione di questi sistemi. La "difesa"non è che una debole copertura per piani di militarizzazione dello spazio, e se si è bravi nelle pubbliche relazioni, anche le argomentazioni più inconsistenti avranno parecchia rilevanza agli occhi di un pubblico terrorizzato.

In poche parole, questo crimine è un regalo fatto alla destra radical-sciovinista, a quanti sperano di usare la forza per controllare i loro ambiti di competenza. Questo anche mettendo da parte le probabili azioni statunitensi e ciò che esse scateneranno - forse altri attacchi di questo tipo, magari anche più gravi. Abbiamo davanti a noi prospettive ancora più inquietanti di quanto non potesse apparire prima di queste ultime atrocità.

Quanto alla nostra reazione, abbiamo una scelta. Possiamo esprimere un legittimo orrore; possiamo cercare di capire che cosa possa aver portato a questi crimini, il che significa sforzarsi di entrare nelle menti dei probabili attentatori. Se scegliamo quest’ultima via, non possiamo fare nulla di meglio, credo, che prestare ascolto alle parole di Robert Fisk, che più di chiunque altro ha una conoscenza diretta ed approfondita degli affari di quella regione, dopo molti anni di encomiabile attività giornalistica. Descrivendo "la malvagità e la raccapricciante crudeltà di un popolo schiacciato e umiliato", Fisk scrive che "questa non è la guerra della democrazia contro il terrorismo, come al mondo intero sarà chiesto di credere nei prossimi giorni. Si tratta anche di missili fabbricati negli Stati Uniti che distruggono abitazioni palestinesi, di elicotteri Made in Usa che hanno lanciato missili su di un’ambulanza libanese nel 1996, di bombe statunitensi che hanno devastato un villaggio di nome Qana, ed è in gioco anche una milizia libanese - che riceve finanziamenti e divise da un alleato degli Stati Uniti, Israele - e che va seminando distruzioni, violenze carnali e morte per i campi profughi". E ci sono molte altre cose. Anche in questo caso, abbiamo una scelta: possiamo cercare di capire, oppure rifiutarci di farlo, contribuendo ad aumentare le probabilità che ci attenda, per il futuro, qualcosa di ancora più atroce.

Noam Chomsky

(Traduzione dall’americano di Sabrina Fusari)

COMUNICATO STAMPA DP (Democrazia Popolare Sinistra Unita)
Michele Capuano segretario nazionale


Qualsiasi attentato terroristico va irrimediabilmente condannato: il
terrorismo, aldilà, degli obiettivi colpiti è e rimane il più grande nemico
delle forze del lavoro, del progresso, della democrazia, della pace, della
stessa lotta di liberazione dei popoli contro l'organizzazione mondiale
delle disuguaglianze. I governi degli Stati Uniti d'America non raramente si
sono resi responsabili di crimini feroci (Vietnam e prepotenze coloniali,
schiavismo e razzismo, aggressioni militari incontrollate e non dichiarate,
devastazioni ambientali, embarghi come nuova forma di genocidio e via
ricordando) e, ancora oggi con l'amministrazione Bush, sono i prepotenti
dirigenti di una nuova corsa al riarmo che mentre mortifica l'ONU inventa
una nuova militarizzazione planetaria fino alle proposte inaudite di scudi
stellari e rinnovamento delle tecnologie nucleari. Molto fanatismo religioso
o intere organizzazioni paramilitari sparse per il mondo hanno avuto negli
USA sostegno, finanziamento e approvazione al pari del capitalismo illegale
che ha inquinato la dignità di popoli interi in una guerra senza precedenti
dichiarata all'umanità stessa. Sappiamo, dunque, che una spirale perversa è
stata messa in moto favorendo una violenza nata da un'economia di guerra (in
particolare dopo la caduta del Muro) e da una politica della prepotenza e
del più forte dalla quale traggono vantaggi classi esclusive e dominanti in
nome del profitto per pochi ai danni delle moltitudini. Ancora una volta,
tuttavia, le vittime vere della violenza sono masse inermi mentre si
proporrà ancora conflitto cruento e rimarranno irrisolti i grandi mali che
attanagliano la gran parte degli esseri viventi e ogni risorsa. Noi siamo e
dobbiamo essere contro il terrorismo (grembo fecondo per l'avanzare di una
nuova barbarie e per mortificare le libertà e la stessa idea di civiltà).
Dobbiamo condannare fermamente, senza tentennamenti, gli attentati
sanguinari e indiscriminati negli USA e contro chiunque e ogni altra forma
di violenza che ne può derivare. Ora è il momento, per ogni organizzazione
che si richiama a valori profondi e che ha nei propri progetti un mondo
migliore dove alberghi una nuova qualità della vita e l'emancipazione del
popolo degli uomini e delle donne, dove la grande lotta sia alle ingiustizie
e per un nuovo mondo possibile, di dimostrare la maturità del nostro pensare
ed agire. E' necessario mobilitarsi in ogni città non contro ma per...: è
importante aggregare masse diverse per parlare di pace, disarmo, convivenza
civile e democratica, per ostacolare la follia delle spese militari mentre
fame, carestie, mancanza di cura uccidono senza pietà milioni di nostri
fratelli e sorelle, per dire no alla NATO e per riproporre un rinnovato
ruolo dell'ONU, la riforma alla radice delle strutture di Bretton Woods,
l'indipendenza di ogni popolo e una cooperazione per lo sviluppo e non per
lo sfruttamento, per chiedere la fine di ogni embargo, per risolvere
definitivamente la questione del debito estero nelle periferie del pianeta,
per un nuovo internazionalismo. Questa è la sfida: ed è questo che deve
distinguerci dai fomentatori del grande disordine mondiale. Democrazia
Popolare invita tutti e tutte alla marcia della pace Perugia-Assisi del 29
ottobre e si sente impegnata, contro ogni leaderismo e settarismo, oltre i
cortei proposti a Napoli e Roma in occasione dell'incontro Nato e FAO, a
promuovere o ad aderire a mille iniziative sparse nel Paese piene di
contenuti, pacifiche, che evidenzino un programma ed un progetto per
l'alternativa credibile e possibile, che dicano no alla scelta mostruosa del
terrorismo e alle conseguenze che può determinare, che siano occasione per
inserire nella società elementi di progresso per un rinnovamento che se
tarda ci vedrà spettatori della decomposizione e la morte delle stesse
classi in lotta sullo stesso terreno che le ha generate.

Roma 12 settembre 2001

Una delegazione di DP valorizzata dalla presenza in Italia di Fernanda Solares Navarro dirigente del Fronte Zapatista di Liberazione Nazionale del Chiapas sara' presente alla marcia della pace Perugia-Assisi condividendo l'esigenza di un'iniziativa unitaria contro i venti di guerra e l'attuale organizzazione mondiale delle disuguaglianze (contro la fame, la mancanza di cure, per il lavoro) grembo sempre fecondo per l'avanzare di una nuova barbarie e di un terrorismo irrimediabilmente condannabile e nemico di un progetto e un programma di liberazione al plurale.

Il giorno 14 ottobre, ore 6,30, da viale Irpinia 52, partiranno alcuni pulman da Roma (che si aggiungono a quelli che si stanno organizzando da diversi consigli territoriali) in collaborazione con l'Associazione Internazionale di Amicizia e Solidarieta' con i Popoli, Rete Associazioni Popolari, associazione per disabili Fabian, Societa' degli Artisti dello Spettacolo, Cooperativa Lavoro Culturale, Cooperativa La Spirale, Cooperativa Sociale Boogan, Polisportiva Popolare Villa Gordiani Roma 6, Casa dei Popoli di Roma, associazione Il Puntino, associazione Art and Art, associazione Onda d'Urto, Arci-Uisp Sport e Solidarietà Roma, associazione culturale Arci-Dedalo, gruppo di lavoro aiuti umanitari con la Caritas VI Circoscrizione, coordinamento per la solidarieta' in America Latina, esponenti del Comitato Silvia Baraldini e delle Comunita' Cristiane di Base, Forum Giovani, comunita' straniera per i diritti di cittadinanza, Forum di Lavoro contro gli Embarghi.

Prenotazioni e adesioni allo 06.2752439 ore 17-23 tutti i giorni.




LA REDAZIONE NAMIR SI ASSOCIA.

Alessandro D'Angelo

"Dai e ti sarà dato"

"Togli e ti verrà tolto"

Se dai pane, riceverai pane (benessere e vita),

se dai armi, riceverai armi (dissesti e morte).

(PS) Se avete voglia approndire quanto su scritto potrete leggere il libro di Siracide cap. 12, vv. 4-5:

4)Dà al pio e non aiutare il peccatore.

5)Benefica il misero e non dare all'empio,

difatti tu riceverai il male in DOPPIA misura

per tutti i benefici che gli avrai fatto."

Cosa ne dite ?

REDAZIONE NAMIR - certi che non sempre funziona in questo modo. E' vero che se non attui una politica democratica nel mondo scateni senz'altro ODIO e qualche azione folle prim o poi ti capita. Purtroppo e' vero anche che azioni folli sono state attuate - come la Strage di Piazza Fontana - per incutere terrore al popolo. Insomma siamo d'accordo in generale con quanto scrivi per questa situazione - pur analizzando sempre in tutte le sue sfumature i fatti sociali che accadono.

 


 

 

 

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