*Questo appello è stato elaborato nell'assemblea della Rete NoGlobal dalle
reasltà  che partecipano di questa esperienza (centri sociali della
Campania, Partito della  Rifondazione Comunista, Confederazione Cobas,
Attac-Napoli, Coordinamento di lotta  per il lavoro, Movimento disoccupati
autorganizzati di Acerra, Sannio Social  Forum, Caserta Social forum,
Studenti in Movimento contro la Nato, collettivo femminista Achillea,
collettivo femminista Medea, Azad, Collettivo Rosa Luxemburg, Coordinamento
Antiglobal Flegreo) insieme ad un coordinamento più ampio composto da
Cantieri Sociali, Assopace nazionale, Botteghe del mondo, Onlus Mascagna,
Compare, Comunità palestinese di Napoli, Ong Ciss, crew Vanvitelli,
Studenti di fisica, Marea, coop.Dedalus, Ass. Priscilla, Donne in Nero.
L'appello è stato approvato dall'assemblea di Movimento di sabato 8
settembre .


NESSUNO SCUDO TRA NOI E LE STELLE

L'umanità contro la Nato e i signori della guerra
riuniti a Napoli il 26 e 27 settembre


Il 26 e 27 settembre i ministri della difesa e i capi di stato maggiore
della NATO si riuniranno a Napoli per promuovere, sotto la dicitura dello
"scudo stellare", un nuovo imponente rilancio delle spese militari e della
loro logica di dominio.
Costretto ad accasermarli nell'accademia aeronautica di Pozzuoli, il
governo Berlusconi ha di fatto riconosciuto l'ostilità della città ai
signori della guerra e della morte:
un'ostilità che già il 17 marzo contro il Global Forum si è manifestata con
pari dignità nelle sue varie forme, esprimendo un movimento di massa capace
di far valere le sue ragioni e di battere la violenza della repressione.
Così ora, a Napoli, dopo le straordinarie giornate di luglio a Genova
contro il G8, la città non può più essere divisa e occupata militarmente
dal potere con alcuna "zona rossa".
Il movimento globale in marcia anche a Napoli contro le politiche
neoliberiste e per un altro mondo possibile, chiama ora alla mobilitazione
nazionale e internazionale nei giorni stessi del vertice, per far tornare
la città crocevia dei popoli del Mediterraneo e delle loro lotte per la
giustizia che sola può costruire la pace.
Noi, uomini e donne impegnati al fianco delle popolazioni sotto i
bombardamenti, a Sarajevo come a Belgrado, come in Kosovo, o sotto il tiro
di eserciti oppressori che la NATO accoglie o di cui è complice, a
Gerusalemme come a Dyarbakyr, chiamiamo tutti coloro i quali si prendono a
cuore le sorti e il futuro dell'umanità e perciò si oppongono alla
gendarmeria globale dei potenti, ad essere a loro volta a Napoli per
chiedere:

- Lo scioglimento della NATO e di tutti i patti militari del mondo
- Il taglio delle spese militari, contro la corsa al riarmo il cui più
perverso emblema è il progetto USA di "Scudo Stellare". Il suo gigantesco e
inutile costo basterebbe da solo a risolvere il problema
dell'approvvigionamento
idrico delle popolazioni povere del mondo
- L'arresto delle politiche neoliberiste di taglio alle spese sociali, di
privatizzazione dei servizi pubblici e di precarizzazione del lavoro
promosse dai poteri del capitale globale, coordinati negli organismi
internazionali come il WTO a guardia dei quali è collocata la NATO, braccio
armato della globalizzazione neoliberista
- La liberazione dei territori e delle popolazioni dalle servitù militari
(che non tollerano alcun confine geografico ed etico come dimostra
l'impunità dei responsabili della strage del Cermis) e dalle produzioni
nocive ad esse legate
- Lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica in direzione di
obiettivi di pace e di sostegno ai bisogni umani, fuori dal controllo del
mercato delle guerre e dell'apparato militare-industriale.

L'Italia è stata portata in prima linea nelle politiche belliche della
NATO, a partire dall'impresa del Kosovo condivisa da tutta la
socialdemocrazia europea e di cui tutti possono ora misurare le micidiali
conseguenze sui popoli (fin in Macedonia) mentre ancora non sono
calcolabili quelle sui corpi delle persone colpite anche dall'uso
dell'uranio impoverito.
Noi dunque non ci mobilitiamo solo contro una riunione, ma contro la
persistenza stessa di quest'alleanza di morte, che garantisce oggi la
follia d'un sistema mondiale d'oppressione, sfruttamento ed esclusione.
Napoli sopporta sul suo territorio molti importanti comandi e basi della
NATO, con il rischio insostenibile recato dagli armamenti nucleari della
flotta USA e dall'inquinamento elettromagnetico dei centri di comunicazione
militari. Senza rimuovere queste presenze nefaste e queste condizioni
insopportabili è davvero difficile e ipocrita parlare di Napoli "capitale
della pace nel Mediterraneo".
I giorni del vertice rinserrato a Pozzuoli sono allora l'occasione per
ribadire che la NATO a Napoli è ospite non gradito e che la città vuole
vivere in un mediterraneo liberato dalle flotte e dalle bombe di chi genera
guerre endemiche e blinda, contro i migranti, le nuove frontiere
dell'esclusione e della discriminazione.
Per questo proponiamo iniziative che pongano al centro la città e il
contesto della sua storia e della sua civiltà. Per questo proclamiamo il
nostro rispetto per le persone e la città stessa. Per questo ancora
chiamiamo ad un patto di lotta il movimento di contestazione globale, i
popoli del mediterraneo e le genti del Mezzogiorno d'Italia, protagonista
della battaglia contro un modello di sviluppo che devasta l'ambiente e il
patrimonio culturale, priva il lavoro di diritti e dignità e nega al non
lavoro ogni futuro e qualsiasi garanzia di reddito.
E' da questo sud che vogliamo indicare la prospettiva dell'unità tra
movimento anti-globalizzazione e lotte sociali, con un percorso che
valorizzi autonomia e partecipazione, già a partire da quest'autunno
segnato dalle battaglie sul salario, sulle pensioni, sulla scuola e in
generale da una ripresa del conflitto per il cambiamento della società.
Sappia il governo italiano, sappiano i governi dell'Alleanza di Morte,
sappia il superpotere degli Stati Uniti, che nessun ricatto, nessuna
minaccia e nessuna trappola fermeranno il cammino di chi vuole Napoli
capitale di pace contro la Nato il 26 e il 27 settembre.
Il movimento non consentirà che si ripeta la selvaggia violenza della
repressione dello stato vista a Napoli il 17 marzo e ancor più a Genova il
20 e 21 luglio e avrà per sempre nel cuore e nella mente il compagno Carlo
Giuliani, ucciso da quella violenza, e tutti coloro i quali hanno subito i
maltrattamenti, le torture, la galera, a Napoli come a Genova.
Perciò il 26 e il 27 settembre porteremo la sfida delle nostre ragioni ai
potenti della Terra.
Lo faremo con intelligenza e con la forza che abbiamo, quella delle nostre
ragioni e delle nostre parole.
Così come articoleremo, nella settimana che precede il vertice NATO,
mobilitazioni, assedi, catene umane, azioni dirette, forme di disobbedienza
dinanzi alle basi NATO, alle fabbriche di armi, ai presidi militari in
tutte le città d'Italia.
Invitiamo quindi per il 26 settembre a costruire un grande convegno
internazionale sull'ordine del neoliberismo e sulla sua logica di guerra,
che processi la NATO e discuta delle alternative possibili, dall'Europa al
Medio Oriente, dal Messico alla Colombia.
Sempre il 26, come proposto dal movimento delle donne, occuperemo il centro
della città con un "Teatro di Pace", alternativo anche ai linguaggi e ai
codici maschili della guerra di genere, parallela alla guerra contro i
popoli.
Il 27 settembre, anche contro ogni pretesa anticostituzionale di limitare
il diritto a manifestare, saremo nelle strade di Napoli convocando un grande
corteo internazionale , pacifico ma non pacificato nelle ragioni che lo
sostengono, dietro e insieme ai nostri fratelli kurdi e palestinesi, contro
l'ordine dei potenti e dei loro eserciti, per un altro mondo possibile
senza armi né guerre.

26/9 A NAPOLI IN PIAZZA, CONTRO LA NATO E LO SCUDO STELLARE

Roma 30/8 Miliucci Vincenzo della CONFEDERAZIONE COBAS


Rumori di fondo prospettano per la mobilitazione contro il vertice NATO a Napoli una "grande chiacchierata", piuttosto che il contrasto diretto che lo stesso contenuto delle chiacchiere evoca. .Peraltro,Agnoletto ed altri insieme a lui prospettano il rinchiudersi in uno Stadio dando fiato ad una inpolitica ritirata, oltrechè dimentichi degli spettri che quel tipo di contenitore tramanda.
Insomma, nonostante la posta in gioco al vertice NATO – l’adesione della NATO al progetto USA di "scudo spaziale" – una serie di tatticismi e dilazioni offrono un oggettivo condizionamento ad una larga partecipazione nazionale ed europea alla mobilitazione di piazza a Napoli e nei luoghi del vertice.
Questa diNapoli è l’occasione per diffondere a livello di massa il nuovo scenario geopolitico suscitato dal riarmo letale voluto dagli armieri USA.
-Sia nei termini di deterrenza militare, che vuole estendere il controllo –ed occupare militarmente- dopo la terra, l’acqua, il cielo, anche sullo spazio- universo conosciuto ( e per far ciò gli USA son pronti a stracciare i trattati ABM e SALT con la Russia, innescando un’altra folle rincorsa atomica).
-Sia in termini di deterrenza economica, in quanto il riarmo USA è inteso a condizionare e strangolare le competitive economie di Europa, Russia, Giappone, Cina, che dovranno sottostare al ricatto dello Scudo contribuendo alla sua realizzazione e utilizzo, o rincorrendolo con altri sistemi d’arma ben costosi e dimagranti.
Si calcola in 30.000 miliardi il contributo dovuto dall’ITALIA allo "Scudo Spaziale", che Berlusconi proprio durante il famigerato vertice G8 di Genova ha espresso- unico in Europa- la sua incondizionata approvazione, sapendo bene quali definitivi tagli di welfare questo comporta.
La scadenza contro la NATO è prossima. Ci arriviamo in ritardo; e con la difficoltà delle valutazioni sul dopo Genova appena avviate; mentre bisogna rimanere mobilitati, guardinghi e unitari in quanto persistono gli arresti, le denunce, i depistaggi, le contumelie e i prossimi processi.
Ma ciò non significa perdere ulteriore tempo: ne và dell’iniziativa di Napoli!
E’ ovvio che la "sovranità" dell’Appello compete alle realtà napoletane e campane che hanno già organizzato l’iniziativa del 17 MARZO. Ed è altrettanto ovvio che non si può tener conto delle molteplici realtà che hanno contribuito a realizzare la mobilitazione di Genova.
Il 25 Settembre si approssima, e per di più è un giorno feriale.
Oltre alle difficoltà politiche; ad alcune ovvie sottrazioni (centrosinistra di NATO e di guerra, più satelliti vari); alla vicina concomitanza con la manifestazione nazionale di Rifondazione (29/9); sarebbe un errore- un cattivo segnale- se dalla riunione del NO GLOBAL di Napoli non sorgesse l’immediato APPELLO a manifestare in piazza, ed ovviamente a discutere , a seminariare, a rilanciare in profondità la battaglia contro la NATO e le sue nuove implicazioni.
Significherebbe che le pastoie istituzionali hanno prevalso, e sono in grado di condizionare la libera e plurale espressione dei movimenti, fino a soffocarli e farli implodere.
Se il messaggio sale da Napoli chiaro e deciso, saremo in grado – nonostante tutto- di mobilitare decine di migliaia di persone. Di farlo subito a partire da quello che è la NATO nel nostro Paese:Basi NATO ( nucleari e convenzionali), bilancio M.Difesa e gerarchie militari , fabbriche e traffici d’armi, con iniziative in ognuna di queste situazioni.
E di ricollegare a Napoli , Vicenza dove il 5 Ottobre nell’ambito della mostra "sulle nuove tecnologie spaziali", un settore è dedicato proprio ai problemi della difesa antimissilistica ("SPACE AS MILITARY ENVIROMENT"), e vedrà la partecipazione del Ministro della Difesa Martino, che illustrerà l’adesione dell’Italia allo " scudo spaziale", e dove le realtà che si sono mobilitate per Genova stanno preparando adeguate contestazioni-
Discutiamo e decidiamo subito i contenuti e le forme della manifestazione di Napoli a partire dalla discesa in piazza, senza la quale questo insieme in movimento rischia di fare un grosso capitombolo all’indietro.
Napoli e poi Vicenza possono diventare l’apripista di una ripresa internazionale della sfida al riarmo e alle sue nefaste conseguenze per i popoli del mondo, come fu per le grandi mobilitazioni mondiali che infine impedirono il pericolo rappresentato dal dislocamento dei missili CRUISE/PERSHING, e pose in disuso la base di Comiso.
Ce ne sono tutte le possibilità, stante il contrasto e l’opposizione che nel mondo – anche negli stessi USA- C’è allo Scudo Spaziale.
Sarà anche l’occasione per rimettere al centro la solidarietà internazionale ed il sostegno ai popoli oppressi, innanzi tutto quello Palestinese che subisce il martirio della criminale guerra dispiegata dagli Israeliani, che giungono anche all’omicidio politico degli avversari- l’ultimo dei quali il leader del FPLP Abu Ali Mustafà tra i fondatori dell’OLP-in ciò sostenuta e foraggiata dai soldi e dalle armi dell’alleato USA.

 

 

 

 

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