Al Sindaco e
ai lettori. Paolo Conti, in un articolo apparso sul Corriere del 31 maggio, parlando dei compiti della nuova giunta comunale romana, poneva laccento su quella difficile materia che è la cultura. Non metto in dubbio le sue affermazioni riguardo limportanza dei grandi istituti, e la gravità delle numerose carenze organizzative di questi. Ma credo sia importante dare avvio, col nuovo Sindaco, ad un nuovo modus operandi, che abbia alle spalle un modo nuovo di pensare la cultura. Soprattutto se, come dice il Conti, vogliamo che Roma diventi una capitale culturale europea. Ecco allora alcuni punti che ritengo centrali: Garantire lingresso gratuito in tutti i musei e in tutte le gallerie per gli studenti di tutte le facoltà, onde evitare scandalosi tariffari diversificati in base allindirizzo di provenienza. Garantire significative riduzioni sui biglietti di tutti i teatri, compreso il Teatro dellOpera. Incentivare la promozione delle iniziative culturali del cosiddetto sommerso , vero patrimonio culturale innovativo del Paese, facilitando le relazioni con il Pubblico ed il Privato. Favorire lincontro e il dialogo tra le diverse voci delle culture extraeuropee e il mondo artistico giovanile romano. Questi sono alcuni punti di un programma che abbia come scopo la promozione di una politica culturale davvero di grande respiro. Chiaramente lo sforzo politico dovrebbe abbattere quei limiti oggettivi, che ora come ora costringono le realtà non ufficiali entro gabbie fin troppo strette. Il Sindaco deve cercare di avvicinarsi concretamente a queste realtà, ritrovando quello spirito ideale della sinistra, che la dovrebbe portare a battersi al fine di rinnovare il dibattito culturale su tutti i piani (civili e sociali). Quindi, analizzare i problemi odierni, conoscere le condizioni concrete della produzione culturale giovanile attraverso indagini accurate, mirare allincoraggiamento di una realtà alternativa al must, che troppo ha stancato il nostro pubblico sonnecchiante. Il nuovo Sindaco dovrebbe essere dotato di tale coraggio e lungimiranza, da farsi anche stimolo delle nostre università, ormai ridotte esclusivamente a fabbriche di esami, sempre più lontane dagli studenti. La cultura giovanile ha più volti, qui a Roma, e tutti hanno bisogno di maggiore disponibilità di mezzi materiali e di attenzione, per mostrare questi volti. A Veltroni auguro allora di rendersi davvero mediatore e promotore delle nuove forze artistiche della nostra città, e interprete di una cultura valida sul piano europeo. Valerio Cruciani, 2-6-01 |
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