Terrorismo Un messaggio in posta elettronica per rivendicare l'omicidio Biagi ROMA, 21 MARZO 2002 - È giudicata "attendibile" dagli esperti dell'anti-terrorismo la rivendicazione dell'attentato all'economista Marco Biagi diffusa via posta elettronica su internet.

COMMENTO - la loro attendibilita' si basa sul fatto che il comunicato e' identico a quello precedente - inviato per MASSIMO D'ANTONA.

Ad un primo esame, il linguaggio e il contenuto del volantino sembrano convincere gli investigatori sulla veridicità del documento. Gli esperti dell'anti-terrorismo non escludono inoltre che il documento di 26 pagine possa essere collegato alla telefonata giunta ieri al Resto del Carlino che, oltre a rivendicare l'attentato, annunciava successivi contatti Il documento di rivendicazione è stato spedito ieri sera alle 22,17 alle redazioni on line dei nostri giornali e a quelle di City della Rizzoli, Rcs, Secolo xix.it; Radio Popolare, La Repubblica, Il manifesto e la Stampa.
Il documento di rivendicazione dell' omicidio di Marco Biagi è stato spedito a centinaia di indirizzi e-mail, in ogni parte d' Italia. Lo si apprende da una lista parziale, compresa tra la lettera 'p' e la lettera 's', che va dall' indirizzo n. 361 al n. 449. Fra i destinatari di questo elenco anche l' indirizzo di posta elettronica «ska ecn.org» che corrisponde ad una delle organizzazioni di No Global di Napoli. È presumibile pertanto che gli indirizzi prescelti superino complessivamente il numero di 500. Il messaggio risulta essere stato spedito da «h3290642270 inwind.it».
Il messaggio di posta elettronica contiene un file compresso che, una volta scompattatto, contiene un fiels txt di 26 pagine. Su Internet lo ha diffuso una "Agenzia indipendente di comunicazione territoriale Caserta 24ore". Il lungo documento, con un fraseggio a volte contorto che ricorda in qualche modo i vecchi documenti brigatisti degli anni di piombo avanza una serie di considerazioni che hanno portato a "questa azione combattente" con la quale "le Brigate rosse attaccano la progettualità politica della frazione dominante della burocrazione imperialista nostrana per la quale l'accentramento dei poteri nell'Esecutivo, il neocorporativismo, l'alternanza tra coalizioni di governo incentrate sugli interessi della borghesia imperialista e il federalismo, e 'il federalismò costituiscono le condizioni per governare la crisi e il conflitto di classe in questa fase storica segnata dalla stagnazione economica e dalla guerra imperialista".
"Con questo attacco - dice più avanti il documento - le Brigate rosse operano per spostare in avanti lo scontro tra le classi e collocano su un punto di forza la posizione degli interessi politici autonomi del ploretariato, facendo così avanzare la linea politica sulla quale indirizzare lo scontro prolungato con lo Stato e l'imperialismo, che propongono alle avanguardie e al proletariato rivoluzionario e a tutta la classe". Quindi il documento definisce il prof. Marco Biagi "rappresentante delle istanze e persino dei sogni della Confindustria" ed afferma che l'azione riformatrice dell'economista ucciso martedì sera "si è espressa nell'esecutivo Berlusconi nelle responsabilità primarie ricoperte nell'elaborazione del 'Libro Biancò, nell'aver sostenuto le misure di abrogazione dell'art.18 dello Statuto dei lavoratori e nell'essere promotore e conseguentemente incaricato del compito di guidare l'apposita commissione governativa che ne dovrà realizzare il definitivo superamento con lo 'statuto di lavori' che adeguerebbe la regolazione dei rapporti di lavoro alle nuove condizioni di mercato, e cioè costituirebbe uno strumento normativo che, alludendo alla tutela dei nuovi lavoratori precarizzati, in realtà definisce le garanzie per i padroni nelle diverse forme di sfruttamento del lavoro salariato

 

 

 

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