Il vicepremier Fini apprezza il tono della manifestazione
ma sull'articolo 18, dice, il Governo andrà avanti


"Non siamo noi i conservatori
facciamo vivere il riformismo"

"Il sindacato mente per motivi politici. Pretende un diritto
di veto che noi non intendiamo riconoscergli"


ROMA - Della guerra dei numeri, dei numeri che la sinistra sventola e la destra contesta, Gianfranco Fini non si vuole occupare: "Da che mondo è mondo - dice - questura e dimostranti danno cifre diverse, sulla partecipazione ad un corteo. Certamente la manifestazione di Roma è stata una manifestazione importante. Questo doveva essere, e questo è stata". No, è altro ad attirare l'attenzione del vicepresidente del Consiglio: è il fatto che da ieri, dice, "è più chiaro che lo scontro è tra chi vuole cambiare le cose, e chi vuole che restino come sono. Può essere miope, questa posizione della sinistra, ma è limpida, del tutto rispettabile. L'essenziale è che si rinunci alla criminalizzazione, ai colpi bassi. Chi ci chiede rispetto, e ne ha diritto, non può negarlo a noi. Sulla strada della reciproca delegittimazione si crea un clima irrespirabile, a maggior ragione ora che tra noi si è insinuato, di nuovo, il terrorismo interno".

COMMENTO - il problema e' che se uno stato decide ancora una volta di toccare l'articolo 18 malgrado quanto si e' visto a ROMA - una manifestazione imponente che lo ha contestato - lo scontro non si vuole evitare. CI SONO TANTE altre riforme da seguire e sviluppare - l'articolo 18 - lo diceva anche MARCO BIAGI - si puo' stralciare dal tavolo delle trattative. non si comprende poi da quando la destra non sia piu' statalista.


Le ha fatto rabbia veder sfilare il corteo, presidente?
"Chi come me è stato tanto all'opposizione, di fronte a una manifestazione civile non ha nulla da eccepire. Poi, se anche Pezzotta parla di manifestazione di parte, beh... non sarò io a sostenere il contrario".

COMMENTO - cio' e' una grande confusione - da tempo si sa che i sindacati sono si degli organi che difendono i lavoratori - ma se ci sono tre sigle di questi e' perche' fanno parte di ben precise aree politiche. ad un certo punto tutti parlano della neutralita' dei sindacati - ma risulta da anni che un operaio diessino iscritto alla cgil - non sia mai andato a far difendere i propri diritti da quelli della cisl o della uil e viceversa.

E i toni di Cofferati?
"Sono stati quelli di un leader politico, più che sindacale. Era prevedibile, mi potrà obiettare. Ma non è una novità da poco, invece, che sia lui a creare le condizioni perché, per la prima volta da tempo, le mille anime della sinistra si ritrovano tutte insieme: Bertinotti, Cossutta, D'Alema, Veltroni, Moretti, Di Pietro, Rutelli...".

COMMENTO - quando pero' il capo della cisl a ROMA si dimette per presentarsi alle politiche insieme ad ANDREOTTI - facendo discorsi plateali nel suo sindacato - non abbiamo sentito nessuna opposizione rispetto al suo comportamento - ne da destra ne da sinistra .... purtroppo. COFFERATI HA AVUTO il CORAGGIO - di fare una reale e chiara opposizione - piu' volte ha detto che una volta dimessosi dalla cgil non fara' politica - anche perche' tutti dubitano che D'ALEMA lo voglia all'interno dei DS - noi speriamo che continui ad essere quella persona umana che e' .... con tutti i difetti della cgil e del suo appiattimento quando la sinistra governava.

Effettivamente non è un risultato da poco.
"No, anzi. La sinistra ritrova un'identità, non c'è dubbio: il punto è quale. La domanda, è quale grado di riformismo sia in grado di esprimere. La mia impressione è che dopo una fase in cui l'egemonia è stata della sinistra innovatrice, il testimone passa a quella conservatrice: che mostra i muscoli e ricompatta anche i settori più estremisti, ma non può che farlo mettendo da parte il riformismo".

COMMENTO - da tempo ci chiediamo spesso come la destra possa essere diventata riformista e solo sull'economia - visto che su temi come l'omossessualita' e la prostituzione - continua a pensarla in modo alquanto formale.- e comunque il riformismo e' stato aperto proprio dalla sinistra - con un D'ALEMA che sotto elezioni invece di ricordarsi cio' che aveva attuato e quanto pericoloso poteva essere lasciarlo gestire ad altri - si e' messo a fare combutte per potersi bere o mangiare in un solo boccone RIFONDAZIONE COMUNISTA - e' stato bravo BERTINOTTI a resistere - anche se cio' .... era inevitabile ... comportava una sconfitta elettorale - ma era la maggioranza - CIOE' I DS che dovevano pensarci - non un partito del 7 - 8 per cento.

Che cosa cambia, questo, per il governo?
"Ci deve solo convincere a tenere con più decisione la barra sulla rotta delle riforme. Se la sinistra si attesta sulla conservazione, il governo si qualifica ancor più come il polo del riformismo. Certo, poi però le deve fare, le riforme...".

COMMENTO - c'era in RUSSIA il riformismo DI GORBACIOV - il quale permetteva cambiamenti ma graduali moderati e attenti alla classe dei lavoratori sovietici - L'AMERICA ha voluto il riformismo di ELTSIN - rapido veloce schiantante.... ora in RUSSIA molti fanno la fame - muoiono di alcool - vivono con la prostituzione esportata - e si possono fare pochi affari economici se non ci si organizza con la mafia locale. E' QUESTO CHE VUOLE LA DESTRA IN ITALIA ?

Non crede invece che anche nella maggioranza si moltiplicheranno gli inviti alla cautela?

"No. Non è un caso che a Parma Rutelli abbia dovuto quasi gridare che "i veri riformatori siamo noi". Si è accorto che - se lo schema è innovazione contro conservazione - un centrodestra che la dialettica con l'opposizione individua come riformista vince: sfonda tra chi ai cortei non ci va, convince i moderati, intercetta chi chiede un'Italia più moderna, più dinamica, più europea. Se è ai dubbi di alcuni amici centristi che lei allude, credo che siano i primi a vedere quali praterie ci apra al centro, tenere fronte a una sinistra arroccata sullo difesa dello statu quo".

COMMENTO - purtroppo RUTELLI si e' trovato scagliato al vertice di una sinistra che doveva reggere - secondo lei - l'immagine - invece che il senso. ORA SI STA RIDIMENSIONANDO .... e' vero si prendera' sulle spalle tutto il peso del centro .... contento lui - ma difficilmente potra' rappresentare l'unita' della sinistra... COFFERATI e' l'unico che ci riesce - per ora e' solo un sindacalista.... un grande sindacalista.


È questo, secondo lei, il senso della manifestazione di Roma?
"Il punto non sono certo tre piccole modifiche dell'articolo 18! D'Alema aveva in cantiere modifiche assai più sostanziose, quando Cofferati lo bloccò. L'articolo 18 è diventato un simbolo, la cartina di tornasole della volontà di fare o no le riforme che servono al paese".

COMMENTO- questa volta bisogna dare ragione a AL MINISTRO GIANFRANCO FINI - che sia bello o no - la sinistra deve sapere che la bozza per il cambiamento dell'articolo 18 fu presentato proprio da questa. IL PROBLEMA pero' che con questa affermazione - la destra - ammette la COERENZA di un SINDACATO - perche' disse di no anche ad un D'ALEMA - che non dimentichiamo rappresenta la destra dei DS.

Presidente Fini, mi scusi, ma in gioco c'è molto di più: il diritto o no della gente alla sicurezza del posto di lavoro.
"Non è vero. Stiamo parlando di escludere dall'articolo 18 chi per definizione non ha un posto di lavoro sicuro: chi viene dal nero, chi passa ad un contratto a tempo indeterminato, o chi viene assunto da un'azienda che varca la soglia dei 15 dipendenti. Abbiamo confermato anche in questi casi alcune possibilità di reintegro. E siamo pronti a tornare indietro, se tra due anni la riforma non avrà dato risultati positivi".

COMMENTO - dispiace - ma la MEMORIA torna alla scala mobile - e a quanto ci fa dannare ancora per aver dato retta ad un socialista - oggi come puo' un OPERAIO ascoltare la DESTRA e fidarsi di questa e dei suoi milioni di posti di lavoro delle sue pensioni alzate per tutti ad un milione e subito dopo la vittoria elettorale lo si dava solo a chi aveva superato i 75 anni ? ... e ancora lo deve vedere.

Cosa di cui lei è sicuro.
"Ne sono sicuri tutti gli esperti, che profetizzano tra 3 e 400 mila nuovi occupati. Vede, io ho scommesso a suo tempo sul fatto che nessun pedofilo e nessun terrorista sarebbe stato scarcerato per la legge sulle rogatorie. E ho vinto, fino a prova contraria. Bene: riscommetto. Scommetto che non c'è nessuno degli attuali occupati che verrà licenziato per effetto dell'articolo 18".

COMMENTO - mettere sullo stesso piano le rogatorie con la pedofilia - e' un tantino - tecnicamente e scentificamente - improprio. LA PEDOFILIA e' una malattia dei ricchi - un malesse sociale - ed e' vero che poi ad una persona come DON CIOTTI che la combatte adeguatamente la MORATTI ministro di destra - non ha rinnovato i fondi per la sua associazione. LE ROGATORIE non accuseranno altre persone - come quelle implicate in certi processi sostenuti dalla BOCCASSINI.

Insomma, ha ragione Berlusconi, secondo lei: il sindacato mente.
"Sì: la levata di scudi sull'articolo 18 ha una ragione tutta politica. Il sindacato non intende far passare riforme senza concertazione. Ovvero, non vuol rinunciare a un diritto di veto che noi - pur perseguendo il dialogo - non intendiamo riconoscergli".

COMMENTO - ed e' proprio questo il problema - non tanto l'articolo 18 - ma il fatto che non si vuole piu' contrattare con il sindacato - che eliminando l'articolo stesso - il sindacato sarebbe stroncato dal suo 50 per cento di diritto esistenziale. ECCO IL VERO SCONTRO - per il quale si combatte. ELIMINANDO il sindacato - dopo l'articolo 18 - passerebbe tanto altro ancora sulla testa degli operai.

Il Cavaliere ha alluso anche all'idea di rovesciare il voto popolare con una spallata di piazza, per la verità.
"Non è che l'ha detto Berlusconi: l'ha detto il segretario della Fiom, che si tratta di buttare giù il governo in sei mesi! Dopodiché, faccio rispettosamente osservare che un governo cade solo quando si sfalda al suo interno, non per una manifestazione. La sinistra è legittimamente andata in piazza, legittimamente ci saranno degli scioperi, legittimamente ci verrà proposto un duro confronto parlamentare. Ma alla fine, altrettanto legittimamente, il governo farà passare le decisioni che ritiene opportune".

COMMENTO - visto le ultime uscite di BOSSI - e la crisi interna al centro destra - ora se si dovrebbero prendere per buone queste parole.... il governo cadrebbe... ma e' stato troppo facile e quindi non ci crede nessuno - in realta' sembra che BOSSI stia tirando ancora l'acqua al suo mulino - perche' non ha mai potuto sopportare la destra di GIANFRANCO FINI e questo accordo elettorale non mette insieme le idee ma solo il potere.

C'è chi dice che non potete.
"E questo è inammissibile. Mi auguro che non sia questa la strada su cui vorrà incamminarsi l'opposizione politica, e nemmeno il sindacato".

Berlusconi ha le sue responsabilità. Venerdì sera è andato in tv a sfidare Cofferati, a dire che chi fa le riforme viene ucciso. Non è la politica della mano tesa.
O no?
"Venerdì sera, Berlusconi è stato estremamente misurato. È vero, che chi fa le riforme viene ucciso. Ed è irresponsabile anche per questo puntare sulla demonizzazione dell'avversario. Badi che non la fanno solo quelli dei centri sociali, ma anche gli intellettuali che magari pubblicano da Mondadori, ma vanno a Parigi a spiegare che il governo italiano è illegittimo, e sta montando un nuovo fascismo. È naturale, che Berlusconi reagisca. Vedo che ora anche D'Alema se la prende con chi parla di regime. Mi sarebbe piaciuto che anche a Genova avesse evitato di parlare di "metodi cileni", dopo il G-8".

COMMENTO - queste affermazioni sono contraddittorie - prima si parla e sottolinea che non c'e' un REGINE - poi se scrittori che pubblicano con MONDADORI - la casa editrice di BEWRLUSCONI - parlano male dello stato attuale - li si accusa di essere incoerenti ? pretendere poi che D'ALEMA non affermasse quel poco che ha affermato dopo IL G8 - dove e' stato ucciso un ragazzo - un figlio nostro - di questa societa' crudele - e' un tantino troppo. anche perche' non mi pare ci siano stati responsabili puniti per quel fatto - grave - e le persone implicate sono semplicemente state spostate in ruoli diversi e forse prestigiosi il doppio. RICORDIAMO al MINISTRO GIANFRANCO FINI - che in tutta EUROPA si spara sulla folla - ma con proiettili di gomma - idranti - lacrimogeni - non con armi caricate di odio e guerra - anche perche' che lo si voglia o no e' una MANIFESTAZIONE e questa e' sempre permessa dalla nostra costituzione -

Nel frattempo, dopo tre anni, il terrorismo torna a colpire.
"E torna per destabilizzare, per rompere il quadro democratico scommettendo su un clima avvelenato. Non sono uno specialista, siamo un po' tutti analisti improvvisati, di fronte a questo nuovo terrorismo. Ma ne avverto una diversità profonda, con quello degli anni '70 ed '80. A differenza delle vecchie Br, queste non hanno acqua alta in cui nuotare, non godono di simpatie diffuse, e non tentano di fare proselitismo. I nuovi brigatisti probabilmente sono pochi, non sono clandestini, chissà che anche la novità di Internet non sia solo figlia delle difficoltà ad impiegare un "postino". Ma per questo, perché non hanno una vasta struttura, sono pericolosi: perché o fanno un errore, e si fanno annientare, o scoprirli è molto difficile".

COMMENTO - INTERNET non e' stata una novita' - venne utilizzato in forma piu' semplice anche nell'omicidio di MASSIMO D'ANTONA - il problema pero' e lo dice lo stesso MINISTRO - che non avendo seguito queste BR - perche' le vecchie e storiche hanno da tempo dichiarato fine alla propaganda di lotta armata - vanno ad uccidere l'uomo delle riforme alle quali tutti - due soli giorni successivi - ne avrebbero contestato l'impostazione ? - NOI AVEVAMO SENTITO i sindacati una settimna prima dell'assassinio - e gia' un milione di operai avevano aderito - pulman - navi e treni - erano gia' stati prenotati - quale messaggio comunicativo volevano dare le BRIGATE ROSSE con questo attacco - se non un generale sconforto e paura ?... non e' della estrema sinistra la politica della tensione.

Intanto si potrebbero aumentare le scorte.
"La polemica sulle scorte, l'attacco a Scajola e De Gennaro è assolutamente strumentale. C'è un problema di impiego del personale nella protezione di obiettivi sensibili, dopo l'11 settembre, di cui se si è in buona fede va tenuto conto. Poi, certo, le responsabilità per il ritardo incredibile con cui la burocrazia ha reagito all'allarme vanno accertate e punite. Ma bisognerà mettersi in testa che l'emergenza-sicurezza, oggi, è anche questione di risorse. Che c'è un limite, al di sotto del quale minor quantità diventa, inevitabilmente, anche meno qualità".

COMMENTO - il problema della scorta a MARCO BIAGI rimane - anche perche' l'aveva chiesta incessantemente . era l'uomo che riceveva minacce telefoniche - era colui che preparava le riforme con MARONI - non certo ministro della cultura - .... era in pericolo e lo aveva detto chiaramente - lasciando anche un memoriale di cui non si trova traccia - ma che stanno cercando anhe nel suo computer.

(24 marzo 2002)

 

 

 

prima pagina.

 

 

 

contatore http://artenamir.interfree.it - WWW.NAMR.IT

e forum